
Trionfo di Luna Rossa

Il lunedì di pasquetta regala a Napoli il Vesuvio imbiancato di neve, eredità di una serata di grandine e vento che ha condizionato la grande serata di festa organizzata in Piazza Municipio per festeggiare l’America’s Cup World Series approdata nel Golfo. Continua a leggere
Sabato piovoso. Il vento forte annunciato dalle previsioni, non è mai arrivato. Così, le regate di prova sono state disputate in regime di vento leggero e instabile, sostituitosi alla brezza che ha caratterizzato tutta la settimana. Continua a leggere
La grande vela torna in Italia e torna non solo in uno dei luoghi simbolo della marineria, ma proprio della Coppa America. Venezia e il Canal Grande furono infatti l’irripetibile cornice del varo del Moro di Venezia di Raul Gardini, l’unica barca italiana che abbia mai vinto una regata dell’America’s Cup.
Due tappe di avvicinamento, a maggio del 2012 e nell’aprile del 2013, nelle cosiddette World Series, le regate preliminari e itineranti della Coppa America, preludio all’evento vero e proprio che com’è noto si terrà in California, a San Francisco, sempre nel 2013.
Un bel colpo davvero, un autentico blitz, compiuto dal sindaco di Venezia, nonché appassionato velista, Giorgio Orsoni, che nel corso delle ultime regate delle World Series di Cascais, in agosto in Portogallo, si è presentato a Richard Worth presidente dell’America’s Cup eventi e ha lanciato la sua meditata e fantastica proposta.
E così mentre tutti aspettavano Napoli, all’eterna ricerca della sua occasione sportiva internazionale, ecco che è spuntata Venezia. Proprio nelle acque che hanno visto nascere il Moro di Venezia, l’indimenticabile sfidante della Coppa America di San Diego, vincitore della Louis Vuitton Cup e quindi sfidante di America Cube, unica barca italiana ad aver mai vinto una regata dell’America’s Cup, quella del momentano pareggio con gli americani, con un solo secondo di vantaggio.
Tempi eroici.
“Siamo emozionati”, ha commentato Worth, il patron dell’organizzazione: portare la Coppa America a Venezia è un evento storico, unico”.
La base logistica della Coppa America sarà l’Arsenale, l’antico deposito navale edificato nel 1100, dove la Serenissima ormeggiava le sue navi, e il campo di regata tra gli stabilimenti dell’Hotel De Bains e la Bocca di Porto del Lido: 10 gli equipaggi in gara, 30 le regate in programma, al ritmo di tre al giorno.
Già pronto anche il logo “Venice 2012” e “Venice 2013” America’s Cup World Series.
La tappa del prossimo anno raggiungerà l’apice tra il 17 e il 20 maggio, quando i team si affronteranno sia nel match race, sia nella regata secca che determinerà il vincitore della serie di flotta.
Molti anche gli eventi collaterali, compresa la sfilata delle barche in bacino, assicura lo skipper veneziano Alberto Sonnino che fa parte dello staff,organizzatore, mentre
sulla Riva degli Schiavoni sorgerà il villaggio informativo per i turisti.
Venezia si è aggiudicata le due tappe grazie a un “lavoro corale” che ha visto il Comune in prima fila – ha spiegato Orsoni – nel quale sono state coinvolte tutte le
istituzioni, dalla Regione, alla Provincia, dalla Biennale, alla Marina Militare e all’Autorità Portuale: “Con l’America’s Cup abbiamo consolidato i rapporti che già c’erano ai tempi del ‘Moro di Venezia”‘, ha ricordato il sindaco, noto appassionato
di vela e provetto skipper.
Venezia e il Veneto contano tantissimi appassionati di vela; inoltre non distante dalla Laguna, in quel di Trieste, si celebra ogni autunno la regata più affollata del Mondo, la Barcolana, capace di allineare in mare oltre 2 mila imbarcazioni.
L’evento veneziano sarà dunque in grado di richiamare il pubblico che si merita ( 50 mila gli spettatori attesi che potranno seguire la competizione da diversi punti di osservazione), anche se il punto cruciale è un altro: e consiste nell’auspicabile volano economico che la Coppa inevitabilmente, almeno si spera, sarà capace di mettere in moto:dal turismo alle strutture necessarie, alle ristrutturazioni storiche dei luoghi simbolo.
Una boccata d’ossigeno quanto mai salutare in un momento come questo.
Spiace per Napoli, ancora una volta esclusa dalla competizione così come accadde qualche anno fa quando Alinghi doveva scegliere la sede europea delle regate e Napoli perse il confronto con Valencia. Nell’occasione il Portogallo, che era anch’esso in corsa, stimò che l’evento valeva lo 0,8 % del suo prodotto interno lordo.
Questo di Venezia vale certo di meno, ma a Napoli avrebbe fatto comodo comunque. Resta la speranza che possa comunque rientrare in gioco per un’altra tappa italiana. Potrebbe anche essere, il Belpaese ne ha le risorse, anche di simpatia, il che non guasta, non meno che gli scenari naturali, le cornici ideali per restituire fascino e richiamo a una competizione rimasta oscurata per anni, arenata nelle aule di tribunale per la disputa tra Alinghi ed Oracle.
Ma lo sarebbe senz’altro se vi fosse anche una barca italiana in gara.
Chissà.
Ancora una volta una piccola imbarcazione vince la regina delle regate lunghe, imponendosi in tempo compensato sui più prestigiosi ed eleganti maxi in circolazione.
L’ X372 lungo 11,28 metri di Dominique Heyraud vince la prova d’altura della Giraglia Rolex Cup in tempo compensato nella Classe IRC.
Foxy Lady si aggiudica il Trofeo Challenge Rolex riservato al primo yacht classificato Overall in tempo corretto nella Classe IRC e un orologio Rolex Submariner Rolesor.
Con l’arrivo a Genova delle ultime imbarcazioni si conclude la 59ma edizione della Giraglia Rolex Cup: la premiazione si svolgerà questa sera alle 21.30 allo Yacht Club Italiano, durante il Rolex Party riservato a tutti i partecipanti.
Esimit Europa 2 di Igor Simcic, vincitore in tempo reale della regata d’altura della Giraglia Rolex Cup, si aggiudica il Trofeo Rolex e il Trofeo Réné Levainville riservati al primo yacht classificato in tempo reale, oltre al Trofeo BeppeCroce per il primo yacht ad aver raggiunto lo scoglio della Giraglia e a unorologio Rolex Yacht-Master Rolesium riservato al vincitore in tempo reale della prova d’altura.
Comiris di Thierry Bouchard vince il premio Yacht Club de France per l’imbarcazione francese prima classificata overall nel raggruppamento più numeroso tra IRC e ORC nella regata d’altura.
Sempre nella regata d’altura, Gianin 6 di Pietro Supparo è prima overall nella classe ORC e Foxy Lady di Dominique Heyraud nella classe IRC, mentre Scintilla J di Antonio Macrì si aggiudica il Trofeo Challenge Sergio Guazzotti assegnato all’imbarcazione prima classificata Overall nel raggruppamento più numeroso tra IRC e ORC appartenente a un socio dello Yacht Club Italiano.
La classifica combinata (regata Sanremo St Tropez + regate costiere di St Tropez + Regata d’altura).
Aurora di Paolo Bonomo e Roberto Bruno si aggiudica il Trofeo Challenge Marco Paleari riservato al primo yacht overall nella Classe IRC Gruppo A.
Sempre nella classifica combinata, Midva Hi Fun di Besana-Crispiatico-Sirena è primo nella Classe ORC Gruppo B, Foxy Lady di Dominique Heyraud è prima nella Classe IRC Gruppo B.
Itacentodue di Adriano Calvini si aggiudica il Trofeo Challenge Bellon riservato al primo yacht nella Classe IRC Gruppo 0.
La classifica overall della regata Sanremo St. Tropez
Irruenza II di Matteo Scandolera vince in tempo compensato la regata Sanremo -St Tropez nella Classe ORC, Dralion di Finis Pit è primo classificato nella Classe IRC e si aggiudica il Trofeo Challenge “Gavagnin”.
E’ tornata a Cagliari, sette mesi dopo la storica vittoria della Route du Rhum, accolta dalle sirene delle barche ormeggiate in banchina, “annaffiata” dai rimorchiatori in servizio al porto in festa e scortata dalle motovedette della Guardia Costiera.
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Grandissimo risultato del JPmatch Sailing Team al Campionato Italiano di Match Race.
L’equipaggio composto da Jacopo Pasini al timone, Carlo Mazzini alla randa , Manuele Pasotti alle scotte e Ricci Alberto a prua è riuscito nel difficilissimo compito di vincere il titolo iridato per la seconda volta. Continua a leggere
Negli occhi di tutti rimangono le immagini da favola delle imbarcazioni che questa mattina sono sfilate in parata davanti alla Terrazza Mascagni. Le navi a vela della Marina Militare e le imbarcazioni storiche presenti al TAN, con tutte le vele a riva, sono apparse come una splendida nuvola bianca sull’orizzonte limpidissimo di una giornata quasi estiva. Continua a leggere
Trofeo Jules Verne e record del mondo in solitario
Gli oceani sembrano affollati in questo momento dell’anno, che vede di solito partire tutte le regate che circumnavigano il Globo, magari affrontando il clima rigido continentale nella primissima fase della gara, ma assicurandosi la “mitezza”, se pure fosse possibile a quelle latitudini dell’estate australe, negli oceani del Grande Sud.
In corsa ci sono in questo momento due francesi, come al solito: uno è Thomas Coville, che in solitario su di un gigantesco trimarano di oltre 32 metri di lunghezza sta tentando di battere il record sul giro del mondo.
L’altro è invece Pascal Bidégorry che a bordo di un altro trimarano, questa volta in equipaggio, tenta di conquistare il Trofeo Jules verne, che spetta a colui che riesce a compiere il giro del mondo altro che in ottanta giorni, ma almeno nella metà del tempo: tanto è quello che impiegano queste macchina da velocità pura.
Il fatto è che Bidégorry ed il suo Banque Populaire hanno rotto la deriva in pieno Atlantico del sud, incappando in un oggetto galleggiante non meglio identificato, che gli ha portato via due metri di chiglia mobile.
Non sono in pericolo, ma il record è a questo punto una pia illusione, perchè la deviva gli permetteva di non scarrocciare, ovvero di mantenere la rotta voluta, senza scadere a causa delle correnti e del vento.
Banque Populaire si trova in questo momento a circa 1350 chilometri ad ovest del capo di Buona Speranza.
http://www.rainews24.it/ran24/clips/2011/02/banque_populaire.flv
In quanto al solitario e al suo Sodebo, passata la sbornia dell’emisfero nord e degli umori dell’Atlantico, si trova ora impantanato nelle calme equatoriali, nel cosiddetto “Pot au Noire”, a cavallo dell’equatore, dove non soffia neppure un alito di vento.
E’ una zona decisiva questa, soprattutto nelle regate intorno al mondo, passaggio chiave perchè di solito il primo che riesce a svicolare riesce pure a mettere tra se e gli avversari quel margine di vantaggio che gli consente di vincere la regata.
partito dalle coste atlantiche francesi il 29 gennaio scorso, Coville deve battere il record stabilito dal suo connazionale Francis Joyon nel 2008 in 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 6 secondi.
E poi ci sono anche loro…
Sono rimasti in quattro i navigatori solitari impegnati nella Velux 5 Oceans, il giro del mondo a vela in solitario. Hanno lasciato la Nuova Zelanda per raggiungere Punta del Este in Uruguay. Tra loro e il traguardo cè da doppiare però il leggendario Capo Horn, l’estrema punta meridionale del continente sudamericano, luogo di legende e di tregenda. Dopo la seconda tappa il gruppo è guidato dallo statunitense Brad Van Liew, vincitore di ambedue le frazioni finora concluse. Il velista di Charleston precede in classifica il polacco Zbignew Gutowski. Seguono il canadese Derek Hatfield e Chris Stanmore-Major . Unico ritirato, finora, Christophe Bullens.
Pochi luoghi sulle mappe portano Ai velisti Capo Horn evoca onde gigantesche, burrasche epiche, naufragi. Per gli italiani, l’episodio più noto di questa regata è legato a Giovanni Soldini, che nel 1999 modifico’ la propria rotta per salvare Isabelle Autissier. La velista francese si era capovolta con la sua barca proprio alla fine del mondo.
Video tratti da:
http://www.sodebo-voile.com/
http://www.voile.banquepopulaire.fr/
La Coppa America nella baia di “Frisco”
“Oggi e’ un giorno di grande festa per San Francisco, che si e’ garantita il diritto ad ospitare un evento importante come l’America’s Cup di vela, con tutti i vantaggi economici che ne conseguono”. Lo afferma il sindaco della citta’ californiana, Gavin Newsom, commentando la scelta del defender Bmw Oracle di disputare nel 2013 la fase finale della competizione velica piu’ ambita nella quarta citta’ dello
Stato della West Coast. “San Francisco e’ il posto migliore per ospitare un evento di questa statura e non potremmo essere piu’ orgogliosi di essere la citta’ che riporta l’America’s Cup a casa, negli Stati
Uniti, dopo piu’ di tre lustri”, scrive il primo cittadino in una nota.
Secondo l’ufficio stampa di Bmw Oracle, detentore del trofeo (per averlo strappato ad Alinghi nel mare di Valencia a febbraio dell’anno scorso), la Coppa America di vela e’ considerato il terzo piu’ imponente evento agonistico, quello con il piu’ importante impatto economico, dopo i Giochi olimpici e la Coppa del mondo di calcio. Si prevede infatti che la 34/a America’s Cup comportera’ un movimento di circa 1,4 miliardi di dollari
nella regione di San Francisco. “Come nativo di San Francisco sono cresciuto a pane e vela.
La sfida di Coppa America nella mia citta’ e’ un sogno che si realizza”, si compiace Paul Cayard, amministratore delegato di Artemide Svezia Racing, uno dei challenger della 34/a America’s Cup, ed ex timoniere del Moro di Venezia (finalista nel ’92). “Ospitando le regate nella baia, il mondo vedra’ la sfida come non e’ mai accaduto prima d’ora. Sono particolarmente impaziente di gareggiare a San Francisco con il mio team”, ha aggiunto Cayard. “Il mio sostegno a San Francisco, che ospitera’ la Coppa America, va oltre la possibilita’ di vedere i nostri team in competizione nelle acque di casa”, ha fatto notare dal canto suo il velista neozelandese Russell Coutts, amministratore delegato di Bmw Oracle Racing, vincitore per quattro volte del trofeo -. Siamo entusiasti di partire per la piu’ grande competizione della nostra disciplina, su uno specchio d’acqua leggendario per i marinai di tutto il mondo”.
Il calendario delle sfide di avvicinamento alla finale dell’America’s Cup verra’ pubblicato nei prossimi mesi.