Dalla prima sfida italiana alla Coppa America al trionfo di Nizza, la vela è ancora Azzurra.
A quasi trent’anni dal primo exploit con l’Aga Khan e Gianni Agnelli torna alla ribalta quella
barca, che un anno dopo i Mondiali di Spagna, rifece sognare una nazione intera.
Come allora, quando i risultati raggiunti da Cino Ricci e i suoi erano impensabili, anche questa volta l’Azzurra dell’era odierna ha sovvertito ogni pronostico battendo la fortissima e titolata Emirates Team New Zealand, aggiudicandosi il Louis Vuitton Trophy nelle acque francesi.
Un successo certo non annunciato, ma che, alla luce della solidità dimostrata dall’equipaggio italiano nel corso di tutta la manifestazione, risulta netto e meritato. Continua a leggere
Monthly Archives: November 2009
Soldini nella rete di Initiatives-Novedia
Non ce l’ha fatta il Telecom Italia di Giovanni Soldini a vincere questa prima edizione della Solidaire du Chocolat, una regata tra la Francia e lo Yucatan, che si è rivelata durissima, segnata da continue e successive perturbazioni che hanno messo a dura prova l’intera flotta ed in particolare il duo Soldini-D’Alì.
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2009/11/la-solidaire-du-chocolat-15-11-2009-arr.flv
L’arrivo di Telecom Italia
Abituato a qualsiasi mare in qualsiasi latitudine, per la prima volta nella sua straordinaria carriera costellata di successi Giovanni ha lottato semplicemente per la “sopravvivenza”, per non finire ingoiato dai flutti, come pure ha temuto, e non per la vittoria.
Ad un certo momento è sembrato pure che potesse farcela, era passato in testa alla flotta, ma non aveva fatto i conti con un’avaria che lo ha rallentato per giorni interi, impedendogli di aprire al vento tutta la tela possibile. E pian piano ha dovuto cedere il passo allo straordinario Initiatives-Novedia che ha meritatamente conquistato la vittoria. Continua a leggere
Soldini, più che il mare potè il digiuno
Giovanni Soldini e Pietro D’Alì a bordo di Telecom Italia lottano nel canale del Mar dei Caraibi fra Cuba e la Giamaica per mantenere la seconda posizione in una sfida serrata all’ultimo miglio con il Class 40 francese Cheminées Poujoulat di Bruno Jourdren e Bertrand Stamm, attualmente terzo a 7 miglia di distanza dalla barca italiana.
Dopo 23 giorni consecutivi in mare dalla partenza della prima edizione della Solidaire du Chocolat (la prima transoceanica dalla Francia al Messico), sette depressioni, una traversata dell’Atlantico, 4200 miglia percorse (su 5000), Telecom Italia e Cheminées Poujoulat navigano da una decina di giorni a una distanza massima di 10 miglia dando vita a un vero e proprio appassionante match-race. Continua a leggere
Oracle, che ala. Boeing!
E’ stata svelata l’enorme ala rigida allestita sulla propria imbarcazione da Bmw Oracle, sfidante di Alinghi nella 33/a America’s Cup di vela.
L’ala verra’ provata come opzione alla vela tradizionale, per aumentare la performance del trimarano denominato Bor 90, che il team ha costruito per la sfida dell’anno prossimo.
La costruzione dell’ala e’ stata realizzata da Core Builders, il cantiere del team che sorge ad Anacortes (Washington), mentre le rifiniture sono state completate nella base statunitense di San Diego.
“Costruirla e’ stata un’impresa impressionante”, ha detto il neozelandese Tim Smyth che, insieme a Mark Turner, ha supervisionato l’equipaggio in California. “Costruire un’ala di queste dimensioni e’ stato qualcosa di completamente nuovo per noi, siamo orgogliosi che i ragazzi siano stati in grado di vincere questa sfida”. Continua a leggere
Soldini, parte la rincorsa
Giovanni Soldini e Pietro D’Alì hanno riparato in navigazione il problema allo strallo, salendo in testa d’albero e mettendo a posto il cuscinetto che da giorni gli impediva di spingere a dovere Telecom Italia, il 40 piedi con cui Giovanni è impegnato nella Solidaire du Chocolat, la prima transoceanica tra la Francia e il Messico, in coppia con il bravo D’Alì.
“Ora Telecom Italia è al 100%”, ha spiegato Soldini al telefono: abbiamo riparato lo strallo in testa d’albero e la crepa nella paratia dietro l’albero è sotto controllo. Finalmente possiamo correre ad armi pari. Abbiamo 100 miglia di ritardo rispetto a Initiatives-Novedia ma una volta nel mar dei Caraibi cominceremo ad attaccare. Mancano ancora 1600 miglia all’arrivo a Progreso. E noi venderemo cara la pelle”.
La Coppa America torna in Australia!
L’Australia potrebbe ospitare la sfida della 33/a America’s Cup di vela, come previsto nel febbraio del 2010, dopo che un giudice di New York ha ordinato ai due rivali, Alinghi ed Oracle, di giungere ad un accordo definitivo.
Il ‘defender’ svizzero e gli statunitensi sono stati bloccati da una disputa legale sui termini della nuova competizione.
“Siamo nell’attesa di vedere se c’è una risoluzione consensuale, in modo da mettere fine a questo contenzioso”, ha detto Barry Ostrager, uno degli avvocati di Alinghi.
Il collega Lucien Masmejan ha aggiunto che l’udienza odierna, davanti al giudice Kornreich della Suprema Corte di New York, “è stata produttiva”.
“Il nostro yacht club, la Societe’ Nautique de Geneve, ‘defender’ dell’America’s Cup, ed il Golden Gate Yacht Club, lo sfidante – ha aggiunto – hanno oncordato di incontrarsi a New York nel corso dl questo fine settimana per discutere della scelta della sede della 33/a America’s Cup.
Lunedì mattina dovremo tornare tutti davanti al giudice Kornreich: speriamo, nel frattempo, di avere raggiunto un accordo”. Continua a leggere
Soldini, la quiete dopo il frappé
Giovanni Soldini e Pietro D’Alì a bordo di Telecom Italia sono entrati finalmente nel sole e negli Alisei e mantengono la seconda posizione dopo diciotto difficili giorni di bolina fra depressioni e temporali che hanno causato la rottura del cuscinetto dello strallo e una profonda crepa nella paratia dietro l’albero. Continua a leggere
Soldini, il frappè al cioccolato (5)
Giovanni Soldini e Pietro D’Alì pur navigando a bordo di Telecom Italia senza lo strallo principale e con una profonda crepa nella paratia davanti all’albero riconquistano nella notte la seconda posizione superando Cheminées Poujoulat (Jourdren-Stamm) che si trova ora (rilevamento delle h 13 italiane) a 16 miglia di distanza dalla barca italiana.
Nel diciassettesimo giorno dalla partenza di questa durissima prima edizione della Solidaire du Chocolat, la prima transoceanica dalla Francia al Messico, Soldini e D’Alì sono finalmente usciti dalla zona di tempeste elettriche che li aveva rallentati e costretti a un’andatura di conserva e navigano a 10 nodi sotto spi con 20 nodi di vento da sud est.
Prossimo passaggio obbligato è l’isola di St Barth (ancora 680 miglia la separano da Telecom Italia) che i diciotto Class 40 rimasti in gara (su ventiquattro partiti) devono lasciare per regolamento alla loro destra. Ed è proprio nell’isola caraibica che la coppia di velisti italiani potrebbe fare un pit-stop per la riparazione urgente dello strallo. E un probabile pit-stop viene dato per tutto il gruppo di testa della regata (Initiatives-Novedia, Cheminées Poujoulat, Cargill-MTTM). Il regolamento prevede la possibilità di uno stop tecnico ma le barche devono rimanere ferme per almeno tre ore.
Racconta Soldini: “Mancano ancora tre giorni all’arrivo a St Barth. Nel frattempo decideremo il da farsi. Anche perché oltre al problema dello strallo si è formata anche una brutta crepa sulla paratia davanti all’albero. Le possibilità sono molte. Possiamo tentare una riparazione dello strallo da bordo ma solo se incontriamo una zona di piatta. Se le condizioni non lo consentono è impensabile salire in testa d’albero mollando le sartie. Io e Pietro stiamo prendendo in considerazione l’ipotesi sia di un rapido pit-stop a St Barth sia di un’eventuale ritiro dalla regata, soprattutto se la crepa dovesse allargarsi. Ma fino all’ultimo venderemo cara la pelle”.
A guidare il gruppo dei Class 40 è sempre Initiatives-Novedia (De Lamotte-Hardy) con un vantaggio di 110 miglia rispetto a Telecom Italia. Seguono in terza e in quarta posizione, Cheminées Poujoulat e Cargill-MTTM, rispettivamente a 126 e a 135 miglia dal leader.
A Telecom Italia mancano ancora 2230 miglia (su 5000) prima dell’arrivo a Progreso (Yucatan).
Soldini, il frappè del frappé
È una sfida nella sfida quella compiuta in queste ore da Giovanni Soldini e Pietro D’Alì che da ieri sera navigano in emergenza a bordo di Telecom Italia, senza strallo e con pericolo di disalberare, in mezzo a un violentissimo temporale non previsto da nessun modello meteo.
Dopo un blackout telefonico durato una ventina di ore, Soldini ha finalmente ripreso i contatti con il team di terra nel primo pomeriggio. I numerosi e frequenti fulmini hanno infatti obbligato la coppia di velisti italiani a tenere spento il telefono satellitare per ragioni di sicurezza.
I cambi di rotta e le basse velocità tenute in queste ultime ore da Telecom Italia (che ha finora percorso la metà delle 5000 miglia tra la Francia e il Messico della prima edizione della Solidaire du Chcocolat) sono dovute alle continue variazioni di direzione e di forza del vento e alla necessità di navigare senza forzare l’albero a causa della rottura dello strallo avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Intorno alle 13.30 Soldini, vista una tregua dai fulmini, ha riacceso il satellitare: “Una notte infernale”, ha raccontato. “Siamo capitati dentro un temporale di una forza inaudita. Raramente mi sono trovato in una situazione del genere. Il vento passava in continuazione da 0 a 50 nodi. Io e Pietro siamo distrutti. Abbiamo avuto veramente paura di disalberare perciò abbiamo ridotto moltissimo la velocità. Adesso non so neppure dire se il peggio è passato. I fulmini sono scomparsi ma il vento viene dalla nostra destra, un fatto inspiegabile e abbastanza preoccupante. Navighiamo in una situazione di estrema emergenza. L’unica speranza è di uscirne presto”.
Soldini e D’Alì non hanno ancora deciso se fermarsi a St. Barth per la sostituzione dello strallo. Potrebbero riparare il pezzo da bordo, meteo permettendo, solo in modo provvisorio.
La decisione verrà comunque presa nelle prossime ore a seconda anche delle condizioni meteo previste nel Golfo del Messico.
Al rilevamento delle h 13 italiane Telecom Italia naviga a 5 nodi di velocità in seconda posizione a 80 miglia di distanza dal primo, Initiatives-Novedia (De Lamotte-Hardy). Alle spalle incalza Cheminées Poujoulat (Jourdren-Stamm), a sole 9 miglia dalla barca italiana.
Enzo Cappucci
Soldini, il frappé al cioccolato 4
La Solidaire du Chocolat (la prima transoceanica dalla Francia al Messico partita il 18 ottobre da St Nazaire) si sta rivelando una regata durissima. Giovanni Soldini e Pietro D’Alì a bordo di Telecom Italia navigano di conserva dopo la rottura del cuscinetto dello strallo principale, avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 ottobre. Con il timore continuo di disalberare dato che l’albero non è in tensione come dovrebbe.
L’impossibilità di issare il solent ( la vela chiamata anche genoa e usata con tanto vento nelle andature di bolina) ha ovviamente penalizzato la barca italiana che, utilizzando la trinchetta, naviga meno velocemente di bolina rispetto agli avversari.
Nella notte Telecom Italia ha perso la prima posizione a vantaggio di Initiatives-Novedia (De Lamotte-Hardy), che ha guadagnato 30 miglia in otto ore. Anche se da questa mattina alle h 5 la distanza tra il Class 40 francese e Telecom Italia è rimasta stabile sulle 20 miglia.
L’equipaggio italiano sta pensando se effettuare un rapido stop a St Barth, l’isola dei Caraibi che la flotta dei sedici Class 40 rimasti in gara (su ventiquattro partiti) deve lasciare a tribordo, per eseguire la sostituzione del pezzo.
“Questa rottura non ci voleva proprio”, dice Soldini. “Per di più siamo stremati, la notte scorsa ci ha messo a dura prova, non abbiamo mai dormito. Siamo capitati dentro una tempesta con tuoni e fulmini, continui salti di vento, mare incrociato. È dalla partenza che siamo bagnati fradici. Cerchiamo di fare il possibile, ma non possiamo fare miracoli. Abbiamo provato a navigare con lo spi piccolo ma scadiamo troppo, non ce la facciamo a stringere. Dobbiamo aspettare domani. Nel frattempo abbiamo poggiato un po’ per non essere troppo di bolina. Stiamo pensando se farci spedire un nuovo perno dello strallo a St Barth e fermarci lì giusto per la riparazione. Adesso abbiamo 30 nodi al traverso che nelle prossime 24 ore dovrebbero calare. Poi si vedrà”.