Il video delle più impressionanti planate delle barche del giro del mondo a vela. Se pensate che una barca a vela in regata sia un gioco per fighetti, guardatevi queste immagini e tirate le conclusioni. Buona visione.
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Brazil, Made in Italy!
Sono molte le aziende italiane che hanno aperto i loro stabilimenti in Brasile, tra queste naturalmente anche alcune industrie nautiche d’eccellenza. Il perché è molto semplice. Il Brasile è forse già oggi una delle prime sette economie al mondo e comunque promette di fare assai bene negli anni a venire. Continua a leggere
Grand’Italia 6,50
Cielo soleggiato e vento regolare di 7 nodi a Genova per la partenza della quinta edizione del Gran Premio d’Italia Mini 6.50, organizzato dallo Yacht Club Italiano e riservato alla classe Mini 6.50, le barche di 6 metri e 50 su cui hanno mosso i primi passi alcuni dei più grandi velisti del mondo.
Pochi minuti dopo le dodici, i 28 partecipanti hanno tagliato la linea di partenza posata al largo di Sturla per affrontarsi in una regata di 540 miglia che li terrà impegnati cinque giorni almeno.
Il percorso da compiere è Genova – Isola della Capraia – La Caletta (Sardegna) – Isola di Giannutri – Genova.
Alla prima boa di disimpegno, la flotta è guidata da Andrea Caracci e Joerg Riechers a bordo di Marina di Loano, seguiti da Giacomo Sabbatini e Riccardo Apolloni su ScusamiLeSpalle e dai francesi Chavarria e Dreux su Beziers Med.
La flotta ha issato gli spi e ora procede a una velocità di 4 nodi circa.
Durante il Gran Premio i “ministi” dovranno cavarsela con le loro forze: non è consentito alcun collegamento radio (se non con la barca comitato che rilascia informazioni e aggiornamenti meteo), i telefonini non possono essere utilizzati tranne che in condizioni di emergenza, nessun collegamento Internet è consentito.
A bordo di ogni imbarcazione è stata installata una “balise”, cioè un sistema satellitare che permette di localizzare e seguire in tempo reale ciascun concorrente: l’andamento della regata potrà quindi essere seguito cliccando su www.yci.it o www.gpi-mini650.com.
Le previsioni meteo
Alle nove di questa mattina la Scuola di Mare Beppe Croce ha ospitato un briefing durante il quale sono stati esaminati il percorso di regata, le misure di sicurezza da adottare e la situazione meteo. La depressione che si sta spostando verso il Mar Ionio favorirà l’arrivo di un’alta pressione che causerà un calo progressivo del vento nel Golfo di Genova. I partecipanti, da oggi a domani notte, potranno trovare condizioni di vento mediamente sostenuto (tra i 4 e i 6 nodi) nell’area compresa tra Gorgona, Capraia e Capo Corso. Il vento andrà poi indebolendosi lunedì.
Il Mini 6.50: una barca per veri marinai
8 ottobre 1977: ventiquattro barche a vela di 6,50 metri di lunghezza lasciano Penzance in Inghilterra e con un solo uomo a bordo fanno rotta verso Antigua via Ténérife alle Canarie. Nasce quel giorno la Minitransat, una regata oceanica per piccole imbarcazioni dalle grandi ambizioni.
Per oltre quindici anni i «mini» parlano quasi esclusivamente francese ma la volontà e il coraggio di pochi marinai italiani tra i quali Andrea Romanelli, Ernesto Moresino e Ettore Dottori fa nascere e diffondere anche in Italia l’interesse per questo modo di vivere l’oceano.
Nel marzo 1994 viene costituita la Classe Mini 6.50 Italia: da allora la «minimania» si diffonde inarrestabile. La Classe, gli skipper, i progettisti E l’intero mondo Minitransat italiano crescono e guadagnano riconoscimenti stima e fiducia.
San Francisco’s days
La Coppa America nella baia di “Frisco”
“Oggi e’ un giorno di grande festa per San Francisco, che si e’ garantita il diritto ad ospitare un evento importante come l’America’s Cup di vela, con tutti i vantaggi economici che ne conseguono”. Lo afferma il sindaco della citta’ californiana, Gavin Newsom, commentando la scelta del defender Bmw Oracle di disputare nel 2013 la fase finale della competizione velica piu’ ambita nella quarta citta’ dello
Stato della West Coast. “San Francisco e’ il posto migliore per ospitare un evento di questa statura e non potremmo essere piu’ orgogliosi di essere la citta’ che riporta l’America’s Cup a casa, negli Stati
Uniti, dopo piu’ di tre lustri”, scrive il primo cittadino in una nota.
Secondo l’ufficio stampa di Bmw Oracle, detentore del trofeo (per averlo strappato ad Alinghi nel mare di Valencia a febbraio dell’anno scorso), la Coppa America di vela e’ considerato il terzo piu’ imponente evento agonistico, quello con il piu’ importante impatto economico, dopo i Giochi olimpici e la Coppa del mondo di calcio. Si prevede infatti che la 34/a America’s Cup comportera’ un movimento di circa 1,4 miliardi di dollari
nella regione di San Francisco. “Come nativo di San Francisco sono cresciuto a pane e vela.
La sfida di Coppa America nella mia citta’ e’ un sogno che si realizza”, si compiace Paul Cayard, amministratore delegato di Artemide Svezia Racing, uno dei challenger della 34/a America’s Cup, ed ex timoniere del Moro di Venezia (finalista nel ’92). “Ospitando le regate nella baia, il mondo vedra’ la sfida come non e’ mai accaduto prima d’ora. Sono particolarmente impaziente di gareggiare a San Francisco con il mio team”, ha aggiunto Cayard. “Il mio sostegno a San Francisco, che ospitera’ la Coppa America, va oltre la possibilita’ di vedere i nostri team in competizione nelle acque di casa”, ha fatto notare dal canto suo il velista neozelandese Russell Coutts, amministratore delegato di Bmw Oracle Racing, vincitore per quattro volte del trofeo -. Siamo entusiasti di partire per la piu’ grande competizione della nostra disciplina, su uno specchio d’acqua leggendario per i marinai di tutto il mondo”.
Il calendario delle sfide di avvicinamento alla finale dell’America’s Cup verra’ pubblicato nei prossimi mesi.
Miiii… che catamarani!
A Trapani la vela spettacolo dell’Extreme Sailing Series
Loick Peyron, Mike Golding e Frank Cammas, leggende della vela mondiale, sono soltanto alcuni tra i campioni presenti a Trapani per la tappa italiana delle Extreme Extreme Sailing Series™ in corso di svolgimento all’interno del porto antico della città. Ma c’e’ qualcuno, giovanissimo e irriverente, che sta
riuscendo almeno fino ad oggi, a scombinare i piani di campioni così blasonati: si chiama Paul Campbell-James, ha 28 anni, inglese con un curriculum ancora da scrivere, ma e’ in testa alla classifica provvisoria con ben 16 punti di vantaggio su Loick Peyron (Oman Sail Masirah) e 22 sul terzo in classifica Yann Guichard (Groupe Edmond De Rothschild).
Anche oggi a Trapani lo spettacolo non è mancato. Il vento da Ovest NordOvest sempre molto sostenuto, ha regalato emozioni e qualche brivido agli equipaggi e a quei fortunati che, a turno, hanno avuto la possibilità di vivere l’emozione delle regate direttamente a bordo. Il circuito delle Extreme Sailing Series prevede infatti la presenza dell’ospite o del quinto uomo, come si chiama in gergo. E oggi a bordo dell’imbarcazione di casa, Trapani The Sailing Seacily, in qualità di ospite d’onore c’era il Presidente delle Provincia di Trapani, On. Mimmo Turano, che, intervistato al termine della regata, ha dichiarato: “Sono un appassionato di mare e ho una barca molto veloce, ma essere a bordo di questi velocissimi catamarani non è una cosa che capita tutti i giorni. Inoltre son orgoglioso di aver regatato a bordo della barca della Provincia di Trapani”.
Turano ha poi aggiunto: “Sono molto contento di questo evento, ho visto tanto pubblico, tanta partecipazione e un’organizzazione di alto livello. Credo che i velisti professionisti provenienti da tutto il mondo abbiano trovato un campo di regata ideale qui a Trapani. L’anno prossimo avremo sicuramente in provincia di Trapani un altro evento dell’Extreme Sailing Series. Voglio aggiungere che, per organizzare questo evento, abbiamo rimodulato un programma di accordo quadro per la vela nel trapanese sostenuto e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Sicilia. Se non avessi avuto la disponibilità del Dott. Versace e dell’assessore Strano oggi non saremmo qui, quindi li ringrazio
pubblicamente per quello che fanno per il nostro territorio. A loro riferirò che l’evento è stato un successo e sono certo di convincerli a ripetere di nuovo questa iniziativa qui nella nostra Provincia”.
A bordo dell’imbarcazione di casa non c’era invece Gabriele Bruni, infortunatosi ieri a una caviglia durante la sesta regata. Al suo posto il campione australiano Mitch Booth. Domani invece sarà Francesco Bruni a prendere il posto del fratello.
VIDEO: Extreme Sailing Series – Vicini alla scuffia – Day 2 – Trapani
Se vi sembra poco …
Nemmeno le profondita’ degli abissi del Mediterraneo sono sufficientemente remote per sfuggire all’impatto dell’uomo, a partire dall’immondizia.
“Anche a mille, duemila metri di profondita’, e’ comune vedere buste e piatti di plastica” afferma Roberto Danovaro, dell’Universita’ Politecnica delle Marche, tra i 360 studiosi di tutto il mondo impegnati nel Census of marine Life (Coml), un progetto che negli ultimi dieci anni ha censito 230mila diverse specie nelle
25 aree studiate. Tra queste anche il Mediterraneo, considerato il piu’ a rischio per la perdita di biodiversita’.
La minaccia deriva da una concentrazione di diversi fattori. “Innanzitutto pesa la pesca eccessiva – spiega Danovaro – e poi la contaminazione, di varia natura, dalle plastiche all’inquinamento da pesticidi e altri composti tossici”.
Sostanze chimiche, come il mercurio, sono presenti in quantita’ superiori rispetto agli altri mari del Pianeta. “Si tratta di un pericolo per organismi che vivono nelle acque profonde -aggiunge lo studioso – come il “pescecane portoghese”, una specie di squalo che abita nel Mediterraneo fra gli 800 e i 3.500 metri e quindi non subisce facilmente contaminazioni dalla superficie”.
Eppure nemmeno questo animale e’ scampato alle sostanze chimiche. “Questa specie esiste anche in Giappone, nell’Atlantico – spiega Danovaro – e quindi e’ stato possibile fare un confronto nelle analisi di questi animali: la contaminazione nel Mediterraneo non ha eguali nel mondo”. Altro fattore di grande preoccupazione per gli scienziati sono i cambiamenti climatici.
“Il Mediterraneo e’ la regione, insieme all’Artico – continua l’esperto – dove il riscaldamento dell’acqua non ha precedentiper la sua rapidita’. Dal ’90 ad oggi, il tasso di riscaldamento e’ raddoppiato”. Un’impennata della velocita’ che ha riguardato anche le acque profonde. Non e’ importante solo per le specie
che vi abitano, ma per lo scambio termico a livello di bacino”,che influenza tutte le dinamiche del clima della regione del Mediterraneo. Fra le immondizie ritrovate nei fondali fra i 194 metri e i 4.614 metri di profondita’, nell’area fra il Golfo di Taranto, Siria e Cipro, i frammenti di vernici sono stati i piu’
comuni (44%), seguiti dalle plastiche (36%). “Il problema delle vernici lo affronteremo per lungo tempo –
spiega Danovaro – visto che fino ad oggi hanno contenuto il TBT, lo “stagno tributile”, ora vietato in Italia. Questa sostanza causa il cambio del sesso di organismi come le lumache di mare,
dove le femmine perdono la loro fertilita’. Pensavamo fosse un problema limitato alle aree portuali – conclude lo scienziato – ma potrebbe essere un problema anche per gli abissi”.
Il mondo è dei minorenni
Si moltiplicano gli adolescenti che si lanciano nell’impresa di circumnavgigare il mondo in solitario. Questa volta tocca a una ragazzina olandese di 14 anni.
La navigatrice 14.enne olandese Laura Dekker e’ salpata dal Portogallo per il suo tentativo di giro del mondo in barca a vela in solitaria, che in caso di
successo ne farebbe la piu’ giovane velista di tutti i tempi ad aver compiuto l’impresa.
“E’ salpata”, ha dichiarato dall’Aja Marijke Schaaphok, direttrice della societa’ di produzione di audiovisivi olandese MasMedia, informata della partenza dall’agente della ragazza, Peter Klarenbeek. Non e’ stato pero’ fornito il nome del porto da cui e’ partita, che inizialmente avrebbe dovuto essere quello di Portimao, nel sud del Portogallo.
Salpata il 4 agosto dall’Olanda a bordo della barca Guppy accompagnata dal padre, anch’egli velista, Laura Dekker e’ arrivata in Portogallo il 14 agosto. Ora il padre non sara’ piu’ con lei e per lei inizia la circumnavigazione del globo in solitaria, che si prevede durera’ almeno due anni.
Il progetto aveva provocato una battaglia giudiziaria in Olanda e solo di recente Laura ha ottenuto l’autorizzazione da un tribunale olandese a imbarcarsi nell’impresa, nonostante la giovanissima et…, dopo che il tribunale di Middelberg il 27 luglio ha respinto una richiesta di prolungare fino al 2011 la sorveglianza sulla ragazza da parte del Consiglio per la
protezione dell’infanzia.
Nerone Caput Mundi
Nel mondiale Farr 40 lo scafo di Massimo Mezzaroma si accende nell’ultima giornata di regate e conquista il titolo.
L’evento Rolex approdato quest’anno nell’isola di Santo Domingo a Casa de Campo ha messo in evidenza un alto tasso tecnico e come sempre Nerone è tra i primi della classe. Dopo aver mancato lo scorso anno per un soffio il titolo a Porto Cervo, lo squadrone capitanato da Massimo Mezzaroma e Vasco Vascotto ha messo in acqua la grinta di sempre, un grande agonismo e potenzialità.
All’ultima giornata Nerone si trovava a 2 punti dal vertice della classifica, comandata da Transfusion (vera e propria sorpresa del campionato).
La regata parte con condizioni di vento intorno a 10/12 nodi di intensità da nord est, che si traduce in vento instabile di direzione.
E’ una vera bagarre, Barking Mad vuole dimostrare ancora di essere il numero uno, Nerone deve tirar fuori “gli attributi” per battagliare fino in fondo. Flash Gordon, dal fondo della classifica, pesca il jolly e vince l’ottava manche di questo mondiale. Seconda piazza per Barking Mad, terzo Transfusion, quarto Nerone: Cardiopalma.
Il vento continua a “Shiftare”, doppio lavoro per i tattici, Reggio da il via della nona prova. Nerone al centro dell’allineamento, Barking Mad e Transfusion in barca comitato. Il vento oscilla tra i 12 e i 14 nodi d’intensità, entrare nel salto giusto vuol dire molto.
Al primo giro di boa, due posizioni di vantaggio per Nerone su Transfusion, per i deboli di cuore è meglio non guardare i “Twits” dal camo di regata. La poppa vede un Nerone grintoso come non Mai, Vascotto esalta i suoi e compie il miracolo, a metà prova, primo Nerone, quarto Transfusion, si salvi chi può!! Cardiopalma, Nerone vince davanti a Estate Master e Barking Mad, Transfusion è quinto, il titolo è portata di mano.
Un gran mondiale, malgrado un giorno senza regate le prove sono alla fine dieci. Si parte per l’ultima, Vascotto fiuta il vento come pochi sanno fare, sente che è il suo momento. Barking Mad prende la testa della regata, Nerone è davanti e Transfusion, un duello di strambate, Vascotto è “in fase” con il vento, entra in ogni salto, Signorini porta al massimo della velocità la barca, coadiuvato da tutto al team. E’ un mondiale che non può più sfuggire, la “Gold Flag” è una vera liberazioni, tutti si inchinano a ITA1972.
Il mondiale Farr 40 parla italiano, la voce di Massimo Mezzaroma, armatore di Nerone si sente, eccome. E’ il trionfo di un team che negli ultimi anni ha collezionato 2 mondiali, due europei e tanto spirito di gruppo. Le prime parole di tutti sono per Antonio Sodo Migliori che “infortunato” a casa ha gioito al successo, anche per Simon, investito da un’auto il giorno prima di partire per i Caraibi. Un successo voluto con il cuore, arrivato con la testa e la convinzione di essere vincenti. Per Vasco Vascotto questo è il titolo mondiale numero 18, ma è difficile pensare che lui non pensi già alla prossima regata da vincere.
“Questi ragazzi sono stati fenomenali – sono le parole di Massimo Mezzaroma armatore di Nerone – hanno dato il cuore e ci hanno messo la testa, sapendo di avere tutte le carte in regola, avevamo già vinto un titolo iridato, ma questo ha un sapore forte, è un gruppo incredibile”
“Sono soddisfatto come non mai – si esprime felice Vasco Vascotto, tattico di Nerone – abbiamo regatato bene, mi sono sempre sentito in fase con il vento, questo è il mio modo di regatare, di leggere il vento, le situazioni difficili e tutti quei momenti che ci hanno fatto andare più veloci degli altri. Dedico questa vittoria ad Antonio Sodo Migliori, purtroppo quello sfortunato incidente non gli ha permesso di essere qui con noi a festeggiare, ma come promesso, brinderemo insieme.”
“E’ un gruppo fantastico ed è stata una settimana dove sentivo che avremmo vinto – sono le parole di Massimo Bortoletto, team manager e mainsail trimmer di Nerone – quando il primo giorno eravamo convinti di esser partiti in anticipo e abbiamo dovuto rincorrere, quando nei momenti difficili siamo sempre riusciti a riprenderci, allora ho creduto in questo gruppo.”
“FAR(R)ONI” DEL MONDO
Armatore / Drizzista: Massimo Mezzaroma
Timoniere: Alberto Signorini
Team Manager / Randista : Massimo Bortoletto
Tattico: Vasco Vascotto
Tailer: Victor Marino
Tailer: Cesare Bozzetti
Grinder: marco Carpinello
Jolly: Giulio Scarselli
Albero: Pablo Torrado
Prua: Paolo Bottari
Antonio Sodo Migliori
Simon Cardinale
Sarah J. Okane
CLASSIFICA:
1 NERONE MASSIMO MEZZAROMA ITA 1972 2 5 5 2 1 1 7 4 1 2 30
2 TRANSFUSION GUIDO BELGIORNO-NETTISAUS 6422 1 1 3 3 2 6 5 3 5 3 32
3 BARKING MAD JIM RICHARDSON USA 50955 4 3 1 10 3 3 8 2 3 1 38
L’inviato, Carlo Marincovich
Il mondo del giornalismo perde un maestro, l’inviato di Repubblica Carlo Marincovich, scomparso martedì scorso a Roma all’età di 73 anni. La leggerezza e l’ironia della sua scrittura, i suoi articoli sulla Formula Uno, hanno inaugurato un genere: piccole perle di letteratura.
Per anni lo avevo letto, forse come prima cosa non appena acquistata Repubblica, almeno il lunedì, all’indomani di un Gran Premio. Carlo era capace di raccontare quel mondo dorato e lontano che è la Formula Uno come nessun altro, capace di umanizzarlo nel bene e nel male e spesso e volentieri dissacrarlo.
Piccard, l’uomo che scese nella Fossa delle Marianne
Scompare uno dei grandi esploratori del XX esimo secolo, l’uomo che forse più di ogni altro incarnava il mito del Capitano Nemo. Con il batiscafo Trieste si era inabissato nella Fossa delle Marianne, scendendo a 10.916 metri di profondità
Era il 23 gennaio del 1960 quando insieme con l’americano Don Walsh il Professore toccò il fondo dell’impensabile, l’Abisso delle Marianne, nell’oceano Pacifico, a quasi 11 metri di profondità.
Il Batiscafo lo aveva inventato molti anni prima suo padre Auguste inventore egualmente della mongolfiera. Insomma, una famiglia con lo spirito dell’avventura innato, tanto che oggi le imprese di famiglia sono portate avanti da Betrand Piccard, psichiatra amante del volo, il quale sta oramai da tempo lavorando ad un progetto straordinario, quello di compiere il giro del mondo con un aeroplano alimentato da cellule fotovoltaiche, dal sole insomma.
Dopo l’esperienza delle Marianne, negli anni ‘60 il Professor Jaques Piccard realizzò 4 mini sommergibili per profondità media, dei siluri con i quali portò a spasso per gli abissi di Lac Léman, in Svizzera, ben 33 mila persone, i visitatori dell’Esposizione nazionale Svizzera del 1964.