Soldini come Nettuno, inforca il Tridente

La Maserati scende in acqua al fianco del navigatore italiano, in tre tentativi di record

Il Presidente di FIAT John Elkann e il Presidente dello Yacht Club Italiano Carlo Croce presentano oggi la nuova ambiziosa sfida contro il tempo di Giovanni Soldini e Maserati. Tre importanti record in Nord Atlantico che Soldini e un equipaggio di nove persone cercheranno di conquistare nel 2012 a bordo del Maserati: Cadice-San Salvador (Bahamas); Miami-New York; New York-Cape Lizard (UK). Tutti percorsi oceanici monitorati dal World Sailing Speed Record Council, l’organismo internazionale che certifica i migliori tempi di percorrenza sulle rotte storiche dei clipper. Continua a leggere

Livorno, la festa dell’Accademia

Negli occhi di tutti rimangono le immagini da favola delle imbarcazioni che questa mattina sono sfilate in parata davanti alla Terrazza Mascagni. Le navi a vela della Marina Militare e le imbarcazioni storiche presenti al TAN, con tutte le vele a riva, sono apparse come una splendida nuvola bianca sull’orizzonte limpidissimo di una giornata quasi estiva. Continua a leggere

San Francisco’s days

La Coppa America nella baia di “Frisco”

“Oggi e’ un giorno di grande festa per San Francisco, che si e’ garantita il diritto ad ospitare un evento importante come l’America’s Cup di vela, con tutti i vantaggi economici che ne conseguono”. Lo afferma il sindaco della citta’ californiana, Gavin Newsom, commentando la scelta del defender Bmw Oracle di disputare nel 2013 la fase finale della competizione velica piu’ ambita nella quarta citta’ dello
Stato della West Coast. “San Francisco e’ il posto migliore per ospitare un evento di questa statura e non potremmo essere piu’ orgogliosi di essere la citta’ che riporta l’America’s Cup a casa, negli Stati
Uniti, dopo piu’ di tre lustri”, scrive il primo cittadino in una nota.
Secondo l’ufficio stampa di Bmw Oracle, detentore del trofeo (per averlo strappato ad Alinghi nel mare di Valencia a febbraio dell’anno scorso), la Coppa America di vela e’ considerato il terzo piu’ imponente evento agonistico, quello con il piu’ importante impatto economico, dopo i Giochi olimpici e la Coppa del mondo di calcio. Si prevede infatti che la 34/a America’s Cup comportera’ un movimento di circa 1,4 miliardi di dollari
nella regione di San Francisco. “Come nativo di San Francisco sono cresciuto a pane e vela.
La sfida di Coppa America nella mia citta’ e’ un sogno che si realizza”, si compiace Paul Cayard, amministratore delegato di Artemide Svezia Racing, uno dei challenger della 34/a America’s Cup, ed ex timoniere del Moro di Venezia (finalista nel ’92). “Ospitando le regate nella baia, il mondo vedra’ la sfida come non e’ mai accaduto prima d’ora. Sono particolarmente impaziente di gareggiare a San Francisco con il mio team”, ha aggiunto Cayard. “Il mio sostegno a San Francisco, che ospitera’ la Coppa America, va oltre la possibilita’ di vedere i nostri team in competizione nelle acque di casa”, ha fatto notare dal canto suo il velista neozelandese Russell Coutts, amministratore delegato di Bmw Oracle Racing, vincitore per quattro volte del trofeo -. Siamo entusiasti di partire per la piu’ grande competizione della nostra disciplina, su uno specchio d’acqua leggendario per i marinai di tutto il mondo”.
Il calendario delle sfide di avvicinamento alla finale dell’America’s Cup verra’ pubblicato nei prossimi mesi.

Se vi sembra poco …

Nemmeno le profondita’ degli abissi del Mediterraneo sono sufficientemente remote per sfuggire all’impatto dell’uomo, a partire dall’immondizia.

“Anche a mille, duemila metri di profondita’, e’ comune vedere buste e piatti di plastica” afferma Roberto Danovaro, dell’Universita’ Politecnica delle Marche, tra i 360 studiosi di tutto il mondo impegnati nel Census of marine Life (Coml), un progetto che negli ultimi dieci anni ha censito 230mila diverse specie nelle
25 aree studiate. Tra queste anche il Mediterraneo, considerato il piu’ a rischio per la perdita di biodiversita’.
La minaccia deriva da una concentrazione di diversi fattori. “Innanzitutto pesa la pesca eccessiva – spiega Danovaro – e poi la contaminazione, di varia natura, dalle plastiche all’inquinamento da pesticidi e altri composti tossici”.
Sostanze chimiche, come il mercurio, sono presenti in quantita’ superiori rispetto agli altri mari del Pianeta. “Si tratta di un pericolo per organismi che vivono nelle acque profonde -aggiunge lo studioso – come il “pescecane portoghese”, una specie di squalo che abita nel Mediterraneo fra gli 800 e i 3.500 metri e quindi non subisce facilmente contaminazioni dalla superficie”.
Eppure nemmeno questo animale e’ scampato alle sostanze chimiche. “Questa specie esiste anche in Giappone, nell’Atlantico – spiega Danovaro – e quindi e’ stato possibile fare un confronto nelle analisi di questi animali: la contaminazione nel Mediterraneo non ha eguali nel mondo”. Altro fattore di grande preoccupazione per gli scienziati sono i cambiamenti climatici.
“Il Mediterraneo e’ la regione, insieme all’Artico – continua l’esperto – dove il riscaldamento dell’acqua non ha precedentiper la sua rapidita’. Dal ’90 ad oggi, il tasso di riscaldamento e’ raddoppiato”. Un’impennata della velocita’ che ha riguardato anche le acque profonde. Non e’ importante solo per le specie
che vi abitano, ma per lo scambio termico a livello di bacino”,che influenza tutte le dinamiche del clima della regione del Mediterraneo. Fra le immondizie ritrovate nei fondali fra i 194 metri e i 4.614 metri di profondita’, nell’area fra il Golfo di Taranto, Siria e Cipro, i frammenti di vernici sono stati i piu’
comuni (44%), seguiti dalle plastiche (36%). “Il problema delle vernici lo affronteremo per lungo tempo –
spiega Danovaro – visto che fino ad oggi hanno contenuto il TBT, lo “stagno tributile”, ora vietato in Italia. Questa sostanza causa il cambio del sesso di organismi come le lumache di mare,
dove le femmine perdono la loro fertilita’. Pensavamo fosse un problema limitato alle aree portuali – conclude lo scienziato – ma potrebbe essere un problema anche per gli abissi”.