Tevere, il mare di Roma

Il Tevere interamente navigabile nel suo tratto urbano, fino al mare non è un utopia, ma un’ipotesi concreta.

Il fiume sacro come un unico fantastico parco archeologico di Roma e del suo litorale. Ma anche una via d’acqua navigabile dalla foce sino al cuore antico della Capitale, magari con un approdo proprio all’ombra “der Cuppolone”. Non è un’utopia, ma un progetto credibile, che passa però per una puntuale politica di tutela ambientale, in particolare delle acque. Fatto questo nulla vieta di fare del “Biondo Tevere” una autostrada fluviale verso le isole, capace di convogliare nuovo e prestigioso turismo in città e di snellire l’impossibile traffico romano.

Il servizio del 2006
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San Francisco’s days

La Coppa America nella baia di “Frisco”

“Oggi e’ un giorno di grande festa per San Francisco, che si e’ garantita il diritto ad ospitare un evento importante come l’America’s Cup di vela, con tutti i vantaggi economici che ne conseguono”. Lo afferma il sindaco della citta’ californiana, Gavin Newsom, commentando la scelta del defender Bmw Oracle di disputare nel 2013 la fase finale della competizione velica piu’ ambita nella quarta citta’ dello
Stato della West Coast. “San Francisco e’ il posto migliore per ospitare un evento di questa statura e non potremmo essere piu’ orgogliosi di essere la citta’ che riporta l’America’s Cup a casa, negli Stati
Uniti, dopo piu’ di tre lustri”, scrive il primo cittadino in una nota.
Secondo l’ufficio stampa di Bmw Oracle, detentore del trofeo (per averlo strappato ad Alinghi nel mare di Valencia a febbraio dell’anno scorso), la Coppa America di vela e’ considerato il terzo piu’ imponente evento agonistico, quello con il piu’ importante impatto economico, dopo i Giochi olimpici e la Coppa del mondo di calcio. Si prevede infatti che la 34/a America’s Cup comportera’ un movimento di circa 1,4 miliardi di dollari
nella regione di San Francisco. “Come nativo di San Francisco sono cresciuto a pane e vela.
La sfida di Coppa America nella mia citta’ e’ un sogno che si realizza”, si compiace Paul Cayard, amministratore delegato di Artemide Svezia Racing, uno dei challenger della 34/a America’s Cup, ed ex timoniere del Moro di Venezia (finalista nel ’92). “Ospitando le regate nella baia, il mondo vedra’ la sfida come non e’ mai accaduto prima d’ora. Sono particolarmente impaziente di gareggiare a San Francisco con il mio team”, ha aggiunto Cayard. “Il mio sostegno a San Francisco, che ospitera’ la Coppa America, va oltre la possibilita’ di vedere i nostri team in competizione nelle acque di casa”, ha fatto notare dal canto suo il velista neozelandese Russell Coutts, amministratore delegato di Bmw Oracle Racing, vincitore per quattro volte del trofeo -. Siamo entusiasti di partire per la piu’ grande competizione della nostra disciplina, su uno specchio d’acqua leggendario per i marinai di tutto il mondo”.
Il calendario delle sfide di avvicinamento alla finale dell’America’s Cup verra’ pubblicato nei prossimi mesi.

Vela, i Campionati italiani delle classi olimpiche.

Formia, i Campionati italiani delle classi olimpiche.
Pioggia battente e vento leggero per il secondo giorno del Campionato Italiano Classi Olimpiche 2010. Acqua sopra e acqua sotto, peggio non si poteva. Infine il vento, in condizioni difficili e mare formato.
Mentre le barche raggiungevano i campi di regata iniziava infatti un passaggio di perturbazioni che rendeva il vento piuttosto instabile, costringendo le barche a rientrare a terra, in attesa che le condizioni si stabilizzassero.
Dopo circa due ore di attesa una nuova perturbazione ha portato vento da E-SE di circa 10 nodi e alle 15.00 l’Intelligenza è stata ammainata.
Rapidamente gli equipaggi hanno lasciato le basi e sono usciti per iniziare le regate con un vento che è andato aumentando fino a raggiungere i 18 nodi e mare formato.
Questa seconda giornata del Campionato cade in una data particolarmente importante per la vela italiana. Oggi infatti è il decimo anniversario della conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney 2000 da parte di Alessandra Sensini. La grande campionessa azzurra, assente a questa manifestazione, sarà comunque a Formia domenica 26 per premiare i vincitori.
Alessandra Sensini, inoltre, parteciperà alla diretta televisiva che sarà trasmessa da Formia a partire dalle ore 12.00 di domenica 26 su Rai Sport 1.
La trasmissione, condotta da Giulio Guazzini, sarà interamente dedicata al Campionati di Formia.

Qui di seguito le classifiche provvisorie dopo la seconda giornata
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Classe RS:X maschile

Tre prove disputate Riccardo Belli Dell’Isca (Il Clubino del Mare) vince l’unica prova disputata oggi e mantiene il comando della provvisoria con 3 punti. Federico Esposito (GS Polizia di Stato), oggi secondo, resta in seconda posizione nella generale con 6 punti. In terza posizione Alessandro Giannini (Albaria) con 13 punti.

Classe RS:X femminile – Tre prove disputate Le ragazze della tavola a vela regatano insieme agli uomini e Veronica Fanciulli è prima della graduatoria donne e 14ª della classifica assoluta con 41 punti. Secondo posto (15° assoluto) per Buna Ferracane (Società Canottieri Marsala) con 47 punti mentre Catherine Fogli (Compagnia della Vela) è terza tra le ragazze (17ª assoluta) con 49 punti.
Classe Laser Radial – Quattro prove disputate con uno scarto Laura Cosentino (YC Cortina d’Ampezzo), termina la prova al secondo posto e consolida il primo posto in classifica che occupa con 5 punti. Giuditta di Laghi (CN Al Mare) vince la regata e sale in seconda posizione con 10 punti. Laura Giovannetti Marimon (CN Livorno), anche lei con 10 punti è terza in graduatoria.
Classe Laser Standard – Quattro prove disputate con uno scarto Primo posto per Angelo Pierre Collura (CV Torbole) che vince la prova odierna e guida la classifica con 4 punti, Marco Gallo (CC Irno) secondo posto con 7 punti, stessi punti per Francesco Marrai che però occupa la terza posizione. Giacomo Bottoli (CV Marina Militare) chiude al 20° posto e scende al quarto posto della generale.
Classe Finn – Quattro prove disputate con uno scarto Invariate le prime tre posizioni della classifica della classe Finn. Giorgio Poggi (SV Guardia di Finanza), con il secondo posto di giornata, mantiene la testa della classifica con 4 punti. Riccardo Cordovani (Fraglia Vela Riva) è sempre secondo con 6 punti e Michele Paoletti (YC Torri) e ancora terzo con 9.
Classe 470 femminile – Quattro prove disputate e uno scarto Ancora prime Giulia Conti e Giovanna Micol (CV Marina Militare) con 14 punti, Giulia Zappacosta e Claudia Nicastro (CV Roma) seguono con 16 punti. In terza posizione salgono Roberta Caputo e Benedetta Barbiero (Canottieri Savoia) con 28 punti.
Classe 470 maschile – Quattro prove disputate e uno scarto Cambio al vertice della classica del 470 maschile. Gabrio Zandonà (CV Marina Militare) e Pietro Zucchetti (SV Guardia di Finanza) vincono la prova odierna e salgono in prima posizione con 8 punti, Davide Vignone e Matteo Ramian (YC Sanremo) sono secondi con 10 punti, al terzo posto con lo stesso punteggio i stessi punti Niccolò Bertola e Danilo Alcidi (SV Aeronautica Militare).
Classe 49er Oggi le condizioni particolarmente instabili del vento non hanno consentito ai 49er di disputare neppure una prova. La classifica, dopo 4 prove e uno scarto, rimane invariata rispetto a ieri con Titta-Gritti (Compagnia della Vela) al primo posto con 3 punti, secondo posto per Plazzi-Molineris (Circolo Velico Ravennate) con 5 punti e al terzo Togni- Fasoli (CVC Domaso) con 9. I fratelli Sibello, regolarmente iscritti e presenti a Formia, non prendono parte al Campionato.
Il motivo del forfait è dovuto a un problema fisico di Gianfranco.
Classe 2.4mR – Quattro prove disputate con uno scarto Carlo Annoni (LNI Milano) rimane in testa alla classifica con 5 punti, mentre al secondo posto sale Fabrizio Olmi (ADV Alto Sebino) con 8 punti, al terzo posto Cristian Tarasco (LNI Milano) con 11 punti.
Classe Star – Quattro prove disputate con uno scarto I brasiliani Robert Scheidt e Bruno Prada passano in testa alla classifica generale con 8 punti.
Secondo posto per i greci Papthannasiou-Dragoutsis con 9 e terzo posto per Fredrik Loof e Max Salminen (SWE) anche loro a 9 punti. Primo equipaggio italiano in classifica è quello di Pietro D’Alì (YC Italiano) e Ferdinando Colaninno (SV Guardia di Finanza), quinti con 16 punti, sesta posizione assoluta per Nicola Celon e Eoardo Natucci (YC Torri) con 18 punti. Settimi Giampiero Poggi e Giancarlo Del Col (AV Bracciano) con 19 punti.
Classe Elliott 6m – Match Race femminile Oggi sono stati disputati 12 match race. La prima in classifica a punteggio pieno è Cristiana Monina che raccoglie 4 vittorie su 4 regate, Lorenza Mariani è in seconda posizione con un 3 su 3 su 3. Terzo posto per Federica Wetzl e Camilla Marino con due vittorie su quattro match race disputati.
Le classifiche pubblicate sono provvisorie e potrebbero subire delle variazioni.

Informazioni e classifiche: http://www.cico2010.com/ Immagini, interviste e commenti: http://www.sailrev.tv

Se vi sembra poco …

Nemmeno le profondita’ degli abissi del Mediterraneo sono sufficientemente remote per sfuggire all’impatto dell’uomo, a partire dall’immondizia.

“Anche a mille, duemila metri di profondita’, e’ comune vedere buste e piatti di plastica” afferma Roberto Danovaro, dell’Universita’ Politecnica delle Marche, tra i 360 studiosi di tutto il mondo impegnati nel Census of marine Life (Coml), un progetto che negli ultimi dieci anni ha censito 230mila diverse specie nelle
25 aree studiate. Tra queste anche il Mediterraneo, considerato il piu’ a rischio per la perdita di biodiversita’.
La minaccia deriva da una concentrazione di diversi fattori. “Innanzitutto pesa la pesca eccessiva – spiega Danovaro – e poi la contaminazione, di varia natura, dalle plastiche all’inquinamento da pesticidi e altri composti tossici”.
Sostanze chimiche, come il mercurio, sono presenti in quantita’ superiori rispetto agli altri mari del Pianeta. “Si tratta di un pericolo per organismi che vivono nelle acque profonde -aggiunge lo studioso – come il “pescecane portoghese”, una specie di squalo che abita nel Mediterraneo fra gli 800 e i 3.500 metri e quindi non subisce facilmente contaminazioni dalla superficie”.
Eppure nemmeno questo animale e’ scampato alle sostanze chimiche. “Questa specie esiste anche in Giappone, nell’Atlantico – spiega Danovaro – e quindi e’ stato possibile fare un confronto nelle analisi di questi animali: la contaminazione nel Mediterraneo non ha eguali nel mondo”. Altro fattore di grande preoccupazione per gli scienziati sono i cambiamenti climatici.
“Il Mediterraneo e’ la regione, insieme all’Artico – continua l’esperto – dove il riscaldamento dell’acqua non ha precedentiper la sua rapidita’. Dal ’90 ad oggi, il tasso di riscaldamento e’ raddoppiato”. Un’impennata della velocita’ che ha riguardato anche le acque profonde. Non e’ importante solo per le specie
che vi abitano, ma per lo scambio termico a livello di bacino”,che influenza tutte le dinamiche del clima della regione del Mediterraneo. Fra le immondizie ritrovate nei fondali fra i 194 metri e i 4.614 metri di profondita’, nell’area fra il Golfo di Taranto, Siria e Cipro, i frammenti di vernici sono stati i piu’
comuni (44%), seguiti dalle plastiche (36%). “Il problema delle vernici lo affronteremo per lungo tempo –
spiega Danovaro – visto che fino ad oggi hanno contenuto il TBT, lo “stagno tributile”, ora vietato in Italia. Questa sostanza causa il cambio del sesso di organismi come le lumache di mare,
dove le femmine perdono la loro fertilita’. Pensavamo fosse un problema limitato alle aree portuali – conclude lo scienziato – ma potrebbe essere un problema anche per gli abissi”.

Banco di Santa Croce, il mare vive a dispetto dell’inquinamento

In Costiera Sorrentina, alla foce del Fiume Sarno, il più inquinato d’Europa

Uno straordinario paradiso sommerso, che ospita un concentrato di pesci, il famoso corallo rosso del Mediterraneo, spugne e gorgonie, a pochi chilometri dalla foce di un fiume che soffre per la presenza di veleni sversati da concerie e insediamenti industriali. Questo miracolo della natura si chiama Banco di Santa Croce e si trova alle porte della famosa costiera sorrentina.

“Si tratta di una miniera di biodiversita’ – spiega Valerio Zupo, ricercatore della Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli – stranamente collocata vicino ad una delle aree piu’ inquinate d’Europa, la foce del fiume Sarno in Campania, ricca di nutrienti organici ma anche di fanghi tossici, nonostante i tentativi di ripristino dell’equilibrio ecologico”. Come avviene il “miracolo”? “Grazie ad una particolarissima combinazione di correnti, – afferma l’esperto – la maggior parte degli inquinanti precipita alla foce, mentre quella che
galleggia viene spinta al largo. A rimanere sono i nutrienti organici, che innescano la rete trofica locale e danno nutrimento a forme di vita: fra pesci e piante, abbiamo classificato poco meno di duemila specie”. La sua “fortuna” e’ che non e’ visibile dall’esterno, anche se i pescatori locali la conoscono bene.
“In dialetto – precisa Zupo – il Banco veniva chiamato “caurarusso”, che significa “calderone”, una specie di grosso pentolone: all’esterno infatti e’ costituito da una serie di guglie rocciose, disposte in circolo, con al centro una depressione di oltre 40 metri, mentre la guglia piu’ alta e’ a 11 metri di profondita’: per questo non si vede dall’esterno”.
Dalla sfolgorante gorgonia rossa, la “Paramunicea Clavata, fino al “Corallium Rubrum”, il corallo rosso gia’ raro nell’intero Mediterraneo, fino al falso corallo nero, “Gerardia Savaglia”, sono queste alcune delle forme di vita che popolano questo specchio d’acqua. “Il Banco di Santa Croce – precisa Zupo – e’ ancora ricco di ‘filtratori’, cioe’ microrganismi che filtrano l’acqua, come le gorgonie, soprattutto di specie ‘Eunicella’, di
vari colori: se ne trovano di rosse, bianche e gialle, a varie profondita’. Poi si trovano spugne ‘incrostanti’, generalmente di colore marrone e che prendono la forma della roccia”. Qui abitano anche pesci e crostacei. “Non mancano gamberoni, aragoste e polpi, – spiega l’esperto – ma anche pesci, come cernie, scorfani, saraghi, tagri e tordi verdi. Le cernie raggiungono dimensioni notevoli, anche di decine di kg: di fatto dal Banco arriva il pesce che viene catturato nelle zone circostanti. Secondo una simulazione al computer di qualche anno fa, la produzione e’ simile a quella di un impianto di acquacoltura molto efficiente”.
Su proposta dell’associazione Marevivo, l’area e’ gia’ da tempo zona di tutela biologica e quindi e’ vietata, nel raggio di 300 metri, qualsiasi attivita’ di pesca, sia professionale sia sportiva. Con la cessione del demanio marittimo alle Provincie e quindi ai comuni interessati, “Marevivo – spiega Rosalba Giugni, presidente dell’associazione – in collaborazione con il comune di Vico Equense, vuole istituire un’oasi per tutelare e monitorare l’area del Banco di Santa Croce. L’idea e’ quella di effettuare tutte le operazioni di tutela e monitoraggio con la divisione sub dell’associazione, in collaborazione con la Protezione Civile e i gruppi di volontari locali, ma anche tramite l’uso di telecamere webcam, per controllare infrazioni ai divieti”. Secondo Zupo infatti “una maggiore azione di controllo sarebbe utile per preservare quello che c’e’ ancora”. Purtroppo la zona subisce anche qualche danno causato dall’aumento delle temperature del Mediterraneo, “con una moria di microrganismi e l’arrivo di mucillagini. Ma una vera e propria calamita’ naturale e’ la malattia delle gorgonie del Tirreno: i polpi cominciano a morire e rimane solo lo scheletro”.

Costa, ma è Favolosa

Varata a Marghera da Fincantieri la nuova ammiraglia del “Made in Italy”: è la “Costa Favolosa”

Ci sono voluti poco più di due anni per realizzare questo gigante del mare, una cattedrale di manodopera italiana capace di ospitare come pascià quasi 4 mila persone, per l’esattezza 3.780, oltre alle centinaia di uomini e donne d’equipaggio. Con questa nuova realizzazione della Costa, la Fincantieri si conferma una volta di più come uno dei principali costruttori navali al mondo, tra i pochi in grado di realizzare navi di questo tipo.

 

 La Costa Favolosa prenderà effettivamente il mare, rifinita di tutto punto, nel luglio del 2011 per la sua prima crociera inaugurale, qualche mese prima che scenda in acqua la sua gemella, la Costa Fascinosa, che prenderà il mare nella primavera del 2012.

Complessivamente la Costa ha previsto e commissionato alla Fincantieri 5 nuove grandi navi, tasselli essenziali per continuare ad esercitare la leadership in un settore sempre più agguerrito com’è quello del rinato mondo della crociera di lusso, che nonostante la crisi economica mondiale continua a esercitare un grande fascino e, soprattutto, grandi fatturati. Un numero su tutti rende l’idea, a dispetto di ogni tirata di cinghia: per il 2010 la Costa conferma di chiudere l’anno con 2 milioni e 100 mila ospiti a bordo.
Tra le novità principali della nave ci saranno 6 nuove Suite con veranda e jacuzzi private; una nuova area intrattenimento, per adolescenti ma non solo, che riunisce il Cinema 4d, il Playstation World, un bar con gelati, bibite e popcorn, una Dance Floor per i ragazzi. Non mancheranno le novità anche per i bambini, con una ludoteca e un Acqua Park all’aperto, con giochi d’acqua e galeone dei pirati. A bordo si potrà trovare il meglio delle ultime novità proposte dalle navi Costa: la “Samsara Spa”, tra le piu’ grandi aree benessere mai costruite a bordo di una nave da crociera; un’area piscina centrale su due ponti, con copertura semovente di cristallo, dotata di maxi schermo; un simulatore di auto da Gran Premio e un simulatore di golf. L’area piscina di poppa, completamente rinnovata, sarà particolarmente ampia e spaziosa: 1.000 m2 dedicati al relax e al divertimento, con nuove jacuzzi sopraelevate.
“Il varo di Costa Favolosa conferma la solidità della nostra azienda — ha dichiarato Gianni Onorato, Direttore Generale di Costa Crociere S.p.A. – Nonostante il periodo difficile per il turismo e l’economia stia interessando anche il 2010, il piano di espansione della nostra flotta prosegue. La forza del nostro marchio, garantita da oltre 60 anni di esperienza, e la qualità del nostro prodotto si stanno rivelando elementi vincenti, che sono premiati dalla scelta dei clienti. A conferma di questo anche i risultati positivi ottenuti per le prenotazioni dell’estate 2010, e la previsione di 2,1 milioni di Ospiti Totali nel 2010 per l’intero gruppo, pari a un incremento di circa il 17% rispetto allo scorso anno”.

La costruzione di ogni nave impegna complessivamente circa 3.000 addetti, tra dipendenti Fincantieri e quelli di circa 500 imprese dell’indotto, la maggior parte delle quali sono italiane. Complessivamente dal 2000 al 2012 il piano di investimenti del gruppo Costa Crociere S.p.A. (di cui oltre al marchio Costa Crociere fanno parte anche AIDA Cruises, leader nei mercati di lingua tedesca, e Iberocruceros, operante nei mercati di lingua spagnola e portoghese) per l’ampliamento della flotta ammonta a 9,3 miliardi di euro.

L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha commentato: “Salutiamo con orgoglio il varo di questo nuovo gioiello che stiamo realizzando per gli amici di Costa, il colosso europeo delle crociere con cui siamo lieti di rinsaldare ulteriormente il nostro storico e vincente legame. Una partnership, oltre che prestigiosa, assolutamente vitale non solo per il futuro del settore turistico, ma di ogni comparto che ruota attorno ad esso, perchè, senza le tante unità realizzate per Costa, Fincantieri non combatterebbe oggi per difendere la sua leadership mondiale e risentirebbe ancor di più della grave crisi in atto. E’ quanto mai importante, dunque, accrescere tale partnership, per assicurare lunga vita a due eccellenze del Made in Italy nel mondo, il primo costruttore e il primo operatore nel mercato delle navi passeggeri”.

La cerimonia di varo tecnico di Costa Favolosa ha seguito il protocollo previsto in queste occasioni dalla tradizione marinara. Il direttore del cantiere ha invitato la madrina Beatrice Siri al taglio del nastro per la rottura della bottiglia di champagne sulla prora di Costa Favolosa. Beatrice Siri, responsabile in Costa Crociere per la costruzione delle nuove navi, ha seguito per conto della compagnia la realizzazione delle ultime sei navi della flotta, inclusa Costa Favolosa, e lo scorso 8 marzo è stata nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con il successivo, lento allagamento del bacino in cui la nave ha preso forma in questi mesi, lo scafo ha toccato per la prima volta il mare. Il varo si è concluso con la saldatura di una moneta ai piedi di quello che una volta era l’albero maestro, tradizionale gesto di buon augurio.

Nerone Caput Mundi

Nel mondiale Farr 40 lo scafo di Massimo Mezzaroma si accende nell’ultima giornata di regate e conquista il titolo.
 
L’evento Rolex approdato quest’anno nell’isola di Santo Domingo a Casa de Campo ha messo in evidenza un alto tasso tecnico e come sempre Nerone è tra i primi della classe. Dopo aver mancato lo scorso anno per un soffio il titolo a Porto Cervo, lo squadrone capitanato da Massimo Mezzaroma e Vasco Vascotto ha messo in acqua la grinta di sempre, un grande agonismo e potenzialità.

All’ultima giornata Nerone si trovava a 2 punti dal vertice della classifica, comandata da Transfusion (vera e propria sorpresa del campionato).
La regata parte con condizioni di vento intorno a 10/12 nodi di intensità da nord est, che si traduce in vento instabile di direzione.

E’ una vera bagarre, Barking Mad vuole dimostrare ancora di essere il numero uno, Nerone deve tirar fuori “gli attributi” per battagliare fino in fondo.  Flash Gordon, dal fondo della classifica, pesca il jolly e vince l’ottava manche di questo mondiale. Seconda piazza per Barking Mad, terzo Transfusion, quarto Nerone: Cardiopalma.

Il vento continua a “Shiftare”, doppio lavoro per i tattici, Reggio da il via della nona prova. Nerone al centro dell’allineamento, Barking Mad e Transfusion in barca comitato. Il vento oscilla tra i 12 e i 14 nodi d’intensità, entrare nel salto giusto vuol dire molto.
Al primo giro di boa, due posizioni di vantaggio per Nerone su Transfusion, per i deboli di cuore è meglio non guardare i “Twits” dal camo di regata. La poppa vede un Nerone grintoso come non Mai, Vascotto esalta i suoi e compie il miracolo, a metà prova, primo Nerone, quarto Transfusion, si salvi chi può!! Cardiopalma, Nerone vince davanti a Estate Master e Barking Mad, Transfusion è quinto, il titolo è  portata di mano.

Un gran mondiale, malgrado un giorno senza regate le prove sono alla fine dieci. Si parte per l’ultima, Vascotto fiuta il vento come pochi sanno fare, sente che è il suo momento. Barking Mad prende la testa della regata, Nerone è davanti e Transfusion, un duello di strambate, Vascotto è “in fase” con il vento, entra in ogni salto, Signorini porta al massimo della velocità la barca, coadiuvato da tutto al team. E’ un mondiale che non può più sfuggire, la “Gold Flag” è una vera liberazioni, tutti si inchinano a ITA1972.

Il mondiale Farr 40 parla italiano, la voce di Massimo Mezzaroma, armatore di Nerone si sente, eccome. E’ il trionfo di un team che negli ultimi anni ha collezionato 2 mondiali, due europei e tanto spirito di gruppo. Le prime parole di tutti sono per Antonio Sodo Migliori che “infortunato” a casa ha gioito al successo, anche per Simon, investito da un’auto il giorno prima di partire per i Caraibi. Un successo voluto con il cuore, arrivato con la testa e la convinzione di essere vincenti. Per Vasco Vascotto questo è il  titolo mondiale numero 18, ma è difficile pensare che lui non pensi già alla prossima regata da vincere.

“Questi ragazzi sono stati fenomenali – sono le parole di Massimo Mezzaroma armatore di Nerone – hanno dato il cuore e ci hanno messo la testa, sapendo di avere tutte le carte in regola, avevamo già vinto un titolo iridato, ma questo ha un sapore forte, è un gruppo incredibile”

“Sono soddisfatto come non mai – si esprime felice Vasco Vascotto, tattico di Nerone – abbiamo regatato bene, mi sono sempre sentito in fase con il vento, questo è il mio modo di regatare, di leggere il vento, le situazioni difficili e tutti quei momenti che ci hanno fatto andare più veloci degli altri. Dedico questa vittoria ad Antonio Sodo Migliori, purtroppo quello sfortunato incidente non gli ha permesso di essere qui con noi a festeggiare, ma come promesso, brinderemo insieme.”

“E’ un gruppo fantastico ed è stata una settimana dove sentivo che avremmo vinto – sono le parole di Massimo Bortoletto, team manager e mainsail trimmer di Nerone – quando il primo giorno eravamo convinti di esser partiti in anticipo e abbiamo dovuto rincorrere, quando nei momenti difficili siamo sempre riusciti a riprenderci, allora ho creduto in questo gruppo.”

“FAR(R)ONI”  DEL MONDO

Armatore / Drizzista: Massimo Mezzaroma
Timoniere: Alberto Signorini
Team Manager / Randista : Massimo Bortoletto
Tattico: Vasco Vascotto
Tailer: Victor Marino
Tailer: Cesare Bozzetti
Grinder: marco Carpinello
Jolly: Giulio Scarselli
Albero: Pablo Torrado
Prua: Paolo Bottari 
Antonio Sodo Migliori
Simon Cardinale
Sarah J. Okane

CLASSIFICA:

1 NERONE MASSIMO MEZZAROMA ITA 1972 2 5 5 2 1 1 7 4 1 2 30 
2 TRANSFUSION GUIDO BELGIORNO-NETTISAUS 6422 1 1 3 3 2 6 5 3 5 3 32
3 BARKING MAD JIM RICHARDSON USA 50955 4 3 1 10 3 3 8 2 3 1 38

America’s Cup, gratis in diretta su internet!

L’avevamo detto che idiritti televisivi erano in saldo, ma non a questo prezzo: addirittura gratis!
E’ quello che accadrà dal prossimo 8 febbrao, quando a Valencia scenderanno finalmente in acqua i duellanti Oracle vs Alinghi e da casa potreno comodamente vedeci le regate sullo schermo del computer.
Lo hanno annunciato gli organizzatori, indicando il sito ufficiale della competizione quale “canale” ufficiale: America’s Cup.
La prima regata è in programma l’8 febbraio, la seconda il 10, e la terza, se sarà necessaria, il 12 febbraio.

Tevere, il mare di Roma

Il Tevere interamente navigabile nel suo tratto urbano, fino al mare non è un utopia, ma un’ipotesi concreta.

Il fiume sacro come un unico fantastico parco archelogico di Roma e del suo litorale. Ma anche una via d’acqua navigabile dalla foce sino al cuore antico della Capitale, magari con un approdo proprio all’ombra “der Cuppolone”. Non è un’utopia, ma un progetto credibile, che passa però per una puntuale politica di tutela ambientale, in particolare delle acque. Fatto questo nulla vieta di fare del “Biondo Tevere” una autostrada fluviale verso le isole, capace di convogliare nuovo e prestigioso turismo in città e di snellire l’impossibile traffico romano. Magari per le Olimpiadi del 2016.