Cape2Rio, la legge Maserati. Record per Soldini

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Alle ore 23.29 GMT del 14 gennaio (le h 21.29 locali e le h 00.29 italiane del 15 gennaio) Maserati ha tagliato la linea del traguardo della 14a edizione della Cape2Rio, aggiudicandosi la vittoria e stabilendo il nuovo record di velocità della regata.

Giovanni Soldini e il team di Maserati hanno compiuto le 3.300 miglia di percorso tra Cape Town e Rio de Janeiro in 10 giorni, 11 ore, 29 minuti, 57 secondi.

Il record precedente apparteneva a Zephyrus IV, un maxi americano di 74 piedi che nel 2000 ha compiuto il percorso in 12 giorni, 16 ore e 49 minuti.

A bordo con Soldini, un team internazionale di nove persone: gli italiani Guido Broggi, Corrado Rossignoli e Michele Sighel; iltedesco Boris Herrmann; lo spagnolo Carlos Hernandez; i francesi Jacques Vincent e Gwen Riou; il danese Martin Kirketerp Ibsen; e per la prima volta il monegasco Pierre Casiraghi.

Nave Costa soccorre 8 naufraghi nell’Atlantico

costa_bigLa nave da crociera Costa Deliziosa ha portato a termine con successo il salvataggio di 8 persone a bordo di una barca a vela che stava affondando nell’Oceano Atlantico. La richiesta di soccorso era arrivata durante la mattinata al comandante, Giuseppe Longo, dal centro della Guardia costiera di Delgada, in Portogallo. In quel momento Costa Deliziosa, impegnata nella crociera “Giro del mondo” di 100 giorni, stava attraversando l’Oceano Atlantico diretta ad Antigua nei Caraibi. Continua a leggere

Soldini, Brasile in vista
Sole 700 miglia separano Maserati dalla conclusione della Cape2Rio

Spinti dal vento amico dell’Aliseo, Maserati e Giovanni Soldini si avviano a concludere l’ultima fatica, la Città del Capo Rio, traversata atlantica di 3300 miglia, che si lascia alle spalle una scia di polemiche e di rimpianti, ma soprattutto una vittima, il povero velista della barca angolana, danneggiata dalla tempesta che ha centrato le barche in gara ad appena 24 dalla partenza di Città del Capo.
Maserati guadagna mare alla bella velocità di 15/20 nodi l’ora, come un motoscafo, e di questo passo dovrebbe approdare in Brasile questo martedì in tarda giornata.
Poi Giovanni e i suoi 9 membri d’equipaggio potranno serenamente bagnarsi di samba e di festeggiamenti.

 

Budelli ultimi atti

L’Ente Parco dell’Arcipelago della Maddalena ha presentato gli atti necessari per l’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto dell’isola di Budelli, che scade domani. Ma l’isola resta al centro di un rovente dibattito ideologico ambientale.
Il servizio è di Enzo Cappucci

Un’isola nella corrente, questo sembra il destino della perla dell’Arcipelago della Maddalena, passata di mano appena lo scorso dicembre, acquistata all’asta per poco meno di tre milioni di euro da un facoltoso banchiere neozelandese, al secolo Michael Harte, naturalista convinto, ben felice di poterne fare il suo personale paradiso in terra, semplicemente lasciandola “nature”, così com’è: senza insomma toccare un solo granello di sabbia.
L’isola era già proprietà privata, acquistata da una società, oggi fallita, a cui negli anni è stato impedito di costruire anche solo una casetta in legno, grazie ai ferrei vincoli che esistono sull’isolotto.
Ciononostante, gli ambientalisti ne hanno sempre invocato la proprietà allo Stato e per questo, con un emendamento alla Finanziaria presentato da Sinistra Ecologia e Libertà, approvato in Commissione Bilancio, si sono stanziati i fondi per l’acquisto che va esercitato entro mercoledì 8 gennaio.
Per questo il presidente dell’Ente Parco ha presentato le carte necessarie ad esercitare la prelazione e a nulla è valsa anche la disponibilità del neo proprietario neozelandese a cercare di creare uno stretto rapporto di collaborazione con il Parco della Maddalena – la nascita di una fondazione per tutelare e sviluppare l’isola in senso naturalistico- offrendo addirittura ulteriore denaro. Una promessa e un’offerta non raccolte, che avrebbero sollevato la comunità da una spesa che molti in Sardegna avrebbero volentieri girato in favore degli alluvionati di Olbia e provincia.

Esclusivo Thalassa
Le immagini dello spiaggiamento delle balene in Nuova Zelanda

Trentanove balene spiaggiate in questa litorale della Nuova Zelanda, la spiaggia di Farewell Spit, dell’isola del Sud.
Inutilmente si è cercato di rimetterle in mare per farle vivere, l’opzione è stata la prima presa in considerazione, ma gli esperti interpellati l’hanno purtroppo dovuta escludere, anche per via delle cattive condizioni meteo.
Così le balene sono lentamente e atrocemente morte, sia pure benedette in un rito Maori.
Le spiagge meridionali della Nuova Zelanda e dell’Australia sono purtroppo spesso teatro di spiaggiamenti di balene, apparentemente inspiegabili.
E proprio la Farewell Spit vanta il triste primato di centinaia di mammiferi spiaggiati.

Città del Capo- Rio, muore velista

Tragedia alla Città del Capo- Rio, la regata australe che vede anche la partecipazione di Giovanni Soldini e del suo Maserati. Un velista è morto nel disalberamento della barca, battente bandiera dell’ Angola, colpita la notte scorsa da una forte burrasca. Molte altre imbarcazioni hanno registrato danni ed hanno per questo chiesto assistenza.
Il servizio è di Enzo Cappucci

Raffiche a 50 nodi di intensità, quasi cento chilometri orari, e mare molto difficile. Sono queste le condizioni incontrate dagli equipaggi in gara di questa classica dei mari australi, che dal Sudafrica fa rotta verso il Brasile, lungo le alte latitudini dell’emisfero Sud, in un ambiente ostile alla navigazione, territorio d’elezione dei velisti oceanici, ma regno incontrastato della natura e della sua forza.
La vittima, di cui non si conosce ancora l’identità, era a bordo di Bille, un’imbarcazione battente bandiera angolana, che registra anche dei feriti, e che insieme a molte altre barche in gara ha incontrato difficoltà in questa tempesta annunciata, che pure si è presentata meno temibile di quanto dicessero le previsioni.
La regata era appena partita da città del capo e questo ha permesso ai mezzi di soccorso di raggiungere le imbarcazioni, tra cui anche Miura, che ha lanciato un SOS ieri pomeriggio, Black Cat che ha rotto il timone, e Peekay, che fa rotta al motore verso la base, come altre due barche una delle quali vittima di un piccolo incendio all’impianto elettrico.
Siamo tutti sgomenti per la notizia“, ha comunicato da bordo di Maserati Giovanni Soldini, anch’egli in regata.
Difficile giudicare stando comodamente seduti in poltrona ma, a ben guardare, nella lista dei concorrenti, figurano molte barche da crociera, alcune decisamente di piccole dimensioni ed anche datate: nulla che vedere con la macchina da oceani di Soldini e del suo rodatissimo equipaggio.
L’impressione, dunque, è che molti si siano forse spinti oltre le loro possibilità in una mare di grande impegno, non alla portata di tutti, oltretutto con un meteo avverso, noto ben prima della partenza, che annunciava quanto poi realmente accaduto.Magari, si poteva almeno rimandare la partenza.

Cape2Rio. Soldini, passata la tempesta

Calma dopo la tempesta per Giovanni Soldini, che al timone di Maserati è impegnato nella Città del Capo- Rio, la traversata dell’Atlantico, 3300 miglia, la più lunga regata dell’emisfero Sud, centrata in pieno da una burrasca. Il servizio è di Enzo Cappucci

“Quaranta nodi di vento e mare pazzesco, con raffiche fortissime”, ha riferito Soldini; ma molto meno di quello che ci si attendeva da questa tempesta annunciata, incorniciata già da qualche giorno dalle carte meteo, promettendo raffiche oltre i 60 nodi, poco meno di 120 chilometri orari.
Maserati tuttavia fa il suo dovere, barca solida e veloce, pensata esattamente per queste latitudini, ha retto e regge bene alla sfuriata, veleggiando a venti nodi di velocità, sia pure sotto il diluvio. Un problema lo ha comunque avuto sul ponte dello scafo, quando un’ondata ha strappato il sostegno che serve a tenere in sicurezza le vele messe a disposizione in coperta, lasciando un buco al suo posto. La falla è stata subito riparata, ma non prima che Maserati imbarcasse abbastanza acqua da bagnare gli ambienti interni, il che significa che Soldini ed i suoi 9 dell’equipaggio rimarranno a bagno maria finché il tempo non migliorerà.
Il vero problema, tuttavia, è il resto della flotta, altre 35 barche, composta anche da scafi molto più piccoli di Maserati, non strettamente attrezzati per questo genere di burrasche.
Ma per fortuna non si segnalano avarie e tantomeno ritiri.