Costa Concordia. Il galleggiamento slitta a settembre

Dalla notte del 13 gennaio 2012 le 112mila tonnellate di acciaio della Costa Concordia sono “parcheggiate” davanti all’Isola del Giglio. Gli abitanti dell’isola vorrebbero dimenticare presto l’emergenza che è ancora sotto i loro occhi: un cantiere con 400 persone che lavorano per cercare di rimuovere il gigantesco relitto.

Il galleggiamento slitta a settembre

L’obiettivo è che entro settembre del 2013, con uno slittamento di qualche mese ma compatibile con il cronoprogramma approvato, ci sia il rigalleggiamento della nave“. Questo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, durante l’incontro svoltosi oggi a Firenze nella sede della Regione, con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il commissario della Protezione Civile Franco Gabrielli e la presidente dell’Osservatorio per la rimozione della nave dall’isola del Giglio, Maria Sargentini.

36 ore per raddrizzare la nave, 45 giorni per farla galleggiare

Ci vorranno circa un giorno e mezzo per far ruotare su se stessa la Costa Concordia, facendola poggiare su un fondale artificiale e poi altri 45 giorni per metterla in galleggiamento. E’ un altro dei dettagli emersi dalla riunione.
Sui motivi del ritardo Sargentini ha ribadito che quello della tempistica è stato un problema più di “calcolo” sui tempi necessari per completare i lavori di rimozione, che non di “ostacoli veri e propri”. I tempi inizialmente calcolati “non mettevano in conto tutta una serie di eventualità. I lavori in realtà procedono senza particolari intoppi. La realizzazione del progetto non ha fin qui portato a modifiche sostanziali ma all’adozione di tecnologie diverse man mano che si procede“.

Proroga dello “stato di emergenza”

Lo “stato d’emergenza” scadrà il prossimo 31 gennaio, come stabilito dal decreto con cui era stato nominato commissario straordinario il responsabile della Protezione civile Franco Gabrielli.
Ieri il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli aveva anticipato informalmente l’intenzione di chiedere ai rappresentanti del Governo, una proroga dello stato d’emergenza. “Il decreto deve essere prorogato fino alla completata rimozione”, alla restituzione, all’isola e ai suoi abitanti, di quell’habitat che ne hanno sempre fatta una delle “perle” del Tirreno.

Ormai è chiaro che anche la prossima estate l’isola dovrà fare i conti con la Concordia, con un turismo ora fatto di molti più arrivi e partenze, tanti curiosi, ma molte meno presenze soprattutto a Campese e al Castello. “Abbiamo avuto circa il 28% di presenze in meno – spiega Ortelli riferendosi all’estate scorsa – e almeno il 10% è collegato alla Concordia“. Ma il primo cittadino tiene a rimarcare come i suoi concittadini non “hanno mai mostrato segni di esasperazione. Chiedono solo di non essere abbandonati“.

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