In Canada si è aperta la stagione della caccia. E’ ripartita con la benedizione governativa la strage delle foche, compresi i cuccioli, come testimoniano con crudezza queste immagini dell’agenzia Reuters che vi proponiamo ineslusiva. Migliaia di cacciatori di foche del Canada Atlantico – sono circa 12 mila quelli in possesso di regolare licenza, si sono radunati sulle banchise di ghiaccio.
È una lotta impari.
Le foche vengono uccise a picconate, con gli «hakapics», bastoni di legno con un gancio di ferro all’estremità.
Si tratta di centinaia di migliaia di animaletti immobili, morbidi, che osservano i cacciatori con gli occhioni spalancati senza capire. Un attimo dopo, senza un lamento, hanno smesso di vivere, riversi nel ghiaccio in mezzo a una macchia di sangue. Sono loro le vittime designate, ricercatissime per le pelli pregiate.
Monthly Archives: February 2011
Nerone, una Transfusione di troppo
Gli australiani di Transfusion beffano Nerone di Mezzarome e si aggiudicano il Mondiale Farr 40 di Sydney (VIDEO)
Sydney,
Siamo alla resa dei conti del Rolex Farr 40 World Championship, ancora due regate per chiudere questo splendido periodo di vittorie per Nerone Ita 1972. Il vantaggio è esiguo ma la voglia di vincere è ancora tanta. Come per tutta la settimana di regate la flotta prende il largo a mezzogiorno, come sempre, Peter “Luigi” Reggio è li con il Comitato di Regata del ROYAL SYDNEY YACHT SQUADRON per posizionare il campo di gara.
La partenza arriva dopo un po’ di attesa, il vento instabile fa innervosire i tattici. Vasco “The Black Tactician” imposta lo start, scelta tattica azzeccata, controllo su Transfusion, ma non troppo, è una regata perfetta, Nerone taglia primo sul traguardo davanti al diretto avversario, sembra fatta.
Ultima fermata per il treno che porta alla medaglia d’oro in questo Mondiale Australiano, traffico sulla linea di partenza, il vento è costante quasi a decretare che potranno arrivare pochi colpi di scena. Al via John Kostecki cala l’asso, Transfusion è secondo, Nerone è sesto, non c’è spazio per recuperare, sembra una regata maledetta, basterebbe un “salto”, una piccola rotazione del vento, qualcosa di imprevisto che pochi sanno interpretare. Niente da fare, regata senza troppe chance per i ragazzi di Massimo Mezzaroma, ad un passo dalla gloria il sogno sfuma. La medaglia d’argento ha un sapore amaro per un team che aveva dimostrato con merito di vestire il titolo di campione in carica. Dopo aver vinto il Mondiale lo scorso anno in Sudamerica, L’Europeo, Il Rolex Trophy e il Campionato Australiano, i ragazzi di Mezzaroma ci avevano fatto un bel pensierino a quello che sarebbe stato un Mondiale strameritato. Onore al vincitore.
“Non possiamo recriminarci niente, la vela è uno sport dove ci sono molti fattori che fanno la somma per la vittoria finale – commenta Vasco Vascotto, Tattico di Nerone – siamo al vertice della classe da molti anni, abbiamo raccolto tanti risultati, questa medaglia d’argento poteva essere d’oro ma siamo sempre sul podio, ci rifaremo”
NERONE ITA 1972
Armatore: Massimo Mezzaroma
Timoniere: Antonio Sodo Migliori
Tattico: Vasco Vascotto
Randista/team Manager: Massimo Bortoletto
Tailer: Victor Marino
Tailer: Cesare Bozzetti
Drizzista: Nicolò Robello
Grinder: Simon Cardinale
Jolly: Giulio Scarselli
Albero: Pablo Torrado
Prodiere: Paolo Bottari
Vento di Sardegna, tra Mirto e Rhum (VIDEO)
Fresco vincitore della Route du Rhum, la transatlantica in solitario tra la Francia e la Guadalupe, Andrea Mura è ospite di Thalassa e di RaiNews, per commentare la sua bella impresa e rivelarci dei suoi progetti futuri.
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/02/cappucci_17022011.flvEnel, l’acqua della Patagonia tutta d’un sorso
La Patagonia cilena è interessata da un grandioso progetto industriale che se approvato rischia di cambiare per sempre il volto di un territorio senza pari, di una bellezza primordiale.
Il Cile intende infatti costruire 6 dighe lungo il corso di tre fiumi, il Rio Pascua, il Rio Baker ed il Rio Salto, per produrre energia idroelettrica, motore della crescita , e portarla fino al nord industriale del Paese, attraverso una linea lunga 2.300 chilometri. La natura è il prim’attore di questo réportage, ma soprattutto lo è l’acqua dolce che da bene forse più prezioso che la natura possa averci regalato, sta velocemente e semplicemente diventando una merce da vendere. Una questione che riguarda tutti, non solo la Patagonia, e che vede l’Italia giocare un ruolo di primo piano.
Le sorprese… davvero non mancano. Il réportage è di Enzo Cappucci
Coppa America, ecco la sfida della Francia!
La sfida è stata lanciata da due fratelli terribili Bruno e Loick Peyron, fra i più grandi specialisti al mondo di regate in multiscafo, che è il “terreno” sul quale oramai si è scelto di disputare la più importante e famosa regata al mondo. I francesi sono i campioni indiscussi della specialità, sono loro ad aver introdotto in mare i mostri da velocità con i quali hanno navigato in lungo e in largo ogni genere di oceano, stabilendo continui primati sulle rotte più disparate, i giri del mondo in primo luogo. Continua a leggere
In coda sugli oceani (guarda i video)
Trofeo Jules Verne e record del mondo in solitario
Gli oceani sembrano affollati in questo momento dell’anno, che vede di solito partire tutte le regate che circumnavigano il Globo, magari affrontando il clima rigido continentale nella primissima fase della gara, ma assicurandosi la “mitezza”, se pure fosse possibile a quelle latitudini dell’estate australe, negli oceani del Grande Sud.
In corsa ci sono in questo momento due francesi, come al solito: uno è Thomas Coville, che in solitario su di un gigantesco trimarano di oltre 32 metri di lunghezza sta tentando di battere il record sul giro del mondo.
L’altro è invece Pascal Bidégorry che a bordo di un altro trimarano, questa volta in equipaggio, tenta di conquistare il Trofeo Jules verne, che spetta a colui che riesce a compiere il giro del mondo altro che in ottanta giorni, ma almeno nella metà del tempo: tanto è quello che impiegano queste macchina da velocità pura.
Il fatto è che Bidégorry ed il suo Banque Populaire hanno rotto la deriva in pieno Atlantico del sud, incappando in un oggetto galleggiante non meglio identificato, che gli ha portato via due metri di chiglia mobile.
Non sono in pericolo, ma il record è a questo punto una pia illusione, perchè la deviva gli permetteva di non scarrocciare, ovvero di mantenere la rotta voluta, senza scadere a causa delle correnti e del vento.
Banque Populaire si trova in questo momento a circa 1350 chilometri ad ovest del capo di Buona Speranza.
http://www.rainews24.it/ran24/clips/2011/02/banque_populaire.flv
In quanto al solitario e al suo Sodebo, passata la sbornia dell’emisfero nord e degli umori dell’Atlantico, si trova ora impantanato nelle calme equatoriali, nel cosiddetto “Pot au Noire”, a cavallo dell’equatore, dove non soffia neppure un alito di vento.
E’ una zona decisiva questa, soprattutto nelle regate intorno al mondo, passaggio chiave perchè di solito il primo che riesce a svicolare riesce pure a mettere tra se e gli avversari quel margine di vantaggio che gli consente di vincere la regata.
partito dalle coste atlantiche francesi il 29 gennaio scorso, Coville deve battere il record stabilito dal suo connazionale Francis Joyon nel 2008 in 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 6 secondi.
E poi ci sono anche loro…
Sono rimasti in quattro i navigatori solitari impegnati nella Velux 5 Oceans, il giro del mondo a vela in solitario. Hanno lasciato la Nuova Zelanda per raggiungere Punta del Este in Uruguay. Tra loro e il traguardo cè da doppiare però il leggendario Capo Horn, l’estrema punta meridionale del continente sudamericano, luogo di legende e di tregenda. Dopo la seconda tappa il gruppo è guidato dallo statunitense Brad Van Liew, vincitore di ambedue le frazioni finora concluse. Il velista di Charleston precede in classifica il polacco Zbignew Gutowski. Seguono il canadese Derek Hatfield e Chris Stanmore-Major . Unico ritirato, finora, Christophe Bullens.
Pochi luoghi sulle mappe portano Ai velisti Capo Horn evoca onde gigantesche, burrasche epiche, naufragi. Per gli italiani, l’episodio più noto di questa regata è legato a Giovanni Soldini, che nel 1999 modifico’ la propria rotta per salvare Isabelle Autissier. La velista francese si era capovolta con la sua barca proprio alla fine del mondo.
Video tratti da:
http://www.sodebo-voile.com/
http://www.voile.banquepopulaire.fr/