Caro nemico ti scrivo

E’ questa la novità in Coppa America, le lettere. Dalle carte bollate e i tribunali, il duello tra il Defender Alinghi ed il Challenger Oracle, sembra essere ormai nelle mani del postino. Intanto le regate potrebbero tornare già dal 2009, a Valencia.
Si erano scritti ultimamente, lasciando intravvedere uno spiraglio, un ripensamento capace magari di restituire la Coppa America al mare, alle regate, liberandola dalle aule di tribunale. Ma in effetti la situazione non ha fatto un solo passo in avanti, anzi; sembra averne fatto ancora una volta uno indietro, perché la lettera di buone intenzioni che il patron di Alinghi Bertarelli, l’ultima della serie, ha spedito al patron di Oracle Ellison è rimasta lettera morta, come si suol dire: ovvero senza risposta.

E allora, che si fa? Si cerca di salvare il salvabile aprendo le iscrizioni ad una inedita Coppa America da tenersi a Valencia nel 2010, con le sfide tra i challenger già dal 2009, con le vecchie barche in acqua, gli stessi scatoloni del 2007, in attesa di concordare tutti insieme, dice Bertarelli, che barca fare per il 2010.

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Like a Virgin

Costretta al ritiro Virgin Money, la barca del milionario britannico Richard Branson, investita da un’onda gigantesca, mentre tentava il record di traversata atlantica tra gli Usa e l’Europa.
Dodici metri di onda, una montagna d’acqua che si è abbattuta sul Virgin Money, mandando letteralmente in brandelli la randa e mettendo la parola fine al tentativo appena iniziato, di battere il record tra New York e Cape Lizzard, sulle coste inglesi.
” Tutti bene a bordo”, ha potuto urlare alla radio il patron della Virgin, da tempo appassionato velista, impegnato proprio sulle traversate oceaniche a tempo di record, oltre che nei viaggi in mongolfiera. Nessuno si è fatto male, dunque, perchè l’ intero equipaggio in coperta era assicurato alle cinture di sicurezza, ben salde nei punti più solidi dello scafo.

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Barcolana, John Elkan: popolare è bello!

Ancora una una volta si impone Alfa Romeo, il Maxi neozelandese a bordo del quale era ospite in regata il vice presidente della Fiat John Elkan.
Popolare è bello, anzi “impressionante”, ammette John Elkan, il vicepresidente della Fiat rimasto sorpreso dal calore popolare che ha accompagnato ancora una volta la strepitosa e affollatissima regata triestina, giunta alla sua 40 esima edizione. Vince Alfa Romeo 2, lo scafo neozelandese dell’ormai celeberrimo Neville Crichton, di casa alla Barcolana, che se lo aggiudica per la quinta volta. Un autentico record. Come da record è stata anche la partecipazione, con ben 1845 imbarcazioni al via, anche se la cifra potrebbe essere persino cresciuta – non ci sono state conferme- superando magari il record storico delle 1965 imbarcazioni in gara stabilito nel 2001.

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Soldini: voglio la Volvo!

Sala gremita e tanti applausi per Giovanni Soldini, il navigatore solitario italiano, approdato al Salone nautico di Genova per raccontare le sue imprese per gli oceani e rispondere alle domande del pubblico.

Di sicuro più a suo agio con le onde che con l’oratoria pubblica, Giovanni ha comunque tenuto fede al suo clichè di scapigliato degli oceani, cercando di rendere frizzante la conferenza stampa col suo modo scanzonato.”

E’ stata una stagione ricca di soddisfazioni”, spiega Giovanni, ricordando le vittorie nella Transat Jaques Vabre e nella Transat Artemis, quest’ultima vinta in coppia con Pietro D’Ali. E poco importa che non abbia conquistato anche l’ultima gara messa in calendario per il 2008, la Quebec-Saint Malo, conclusa la quarto posto con il suo 40 piedi (circa 12 metri di lunghezza) Telecom Italia, questa volta in equipaggio.

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