Sono fuori dall’Horn

Velux 5 Océans, la regata in solitario intorno al mondo

Lo svizzero Bernard Stamm, già vincitore della passata edizione, a bordo di Cheminées Poujoulat è sempre più il leader incontrastato del giro del mondo in solitario, ed è oramai lanciato verso la vittoria della seconda tappa, l’arrivo di Norfolk, in Virginia, negli Stati Uniti, dal quale lo separano 1600 miglia.

Il suo più immediato inseguitore è il giapponese Kojiro Shiraisi, al timone di Spirit of Yukoh, che ha un distacco abissale, pari a 2776 miglia. Terzo il basco, Unai Basurko, su Pakea, che è ancora più distante dallo svizzero, 3800 miglia.

Gara sfortunata per il neozelandese Graham Dalton (Southern man-AGD), costretto a riparare alle isole Falklands a causa di avarie, ed anche per il veterano della regata, il Baronetto britannico Robin Knox-Johnston, anche lui costretto a fare tappa ad Ushuaia, in Argentina, a causa di una rottura alla sua Saga Insurance. Robin Knox-Johnston, 67 anni, nel 1969 fu il primo uomo al mondo a circumnavigare il globo in solitario.

La legge Sensini

La velista toscana si impone anche nelle regate di Auckland, inanellando così un altro successo nella nuova tavola olimpica che debutterà a Pechino nel 2008.
Ottima seconda la speranza Laura Linares. Una dedica per Dalia Saiani, la giovane atleta di windsurf uccisa alle Isole di Capo Verde.

Concluse le regate preolimpiche di Sail Auckland in Nuova Zelanda. La scuola italiana del windsurf si conferma tra le migliori del mondo, la veterana Alessandra Sensini conquista una vittoria netta, seguita dalla giovanissima speranza Laura Linares, già in grado di battere la favorita kiwi Barbara Kendall.
Sul successo azzurro il velo di tristezza per la tragedia di Dalia Saiani, surfista e amica di molti degli atleti italiani. Il team ha deciso di osservare un minuto di silenzio e di dedicare le vittorie a Dalia.

La Sensini ha vinto nettamente con piazzamenti autoritari (4,1,3,1,1,1,7,2,1,5,1) prima della Medal Race finale, chiusa al 2° posto. Alle spalle della campionessa grossetana è emersa la 16enne marsalese Laura Linares, a suo agio con il vento leggero dell’Hauraki Gulf (3,2,5,2,4,3,6,13,2,3,4), e capace di superare la maestra proprio nella Medal Race di finale. Terzo posto per la neozelandese Barbara Kendall, quarto per l’israeliana Mayaan Davidovich e quinto per l’altra giovane azzurra Flavia Tartaglini (5,3,7,5,6,6,5,6,4,1,2,6).

In campo maschile vittoria del francese Julien Bontemps davanti all’ucraino Maxim Oberemko. Quarto posto e podio sfiorato per Riccardo Belli Dell’Isca (1,5,4,3,7,5,3,9,4,5,4,4), buon secondo nella finale Medal Race; e quinto posto per il giovanissimo Armando Udine (2,6,5,6,5,7,5,5,dsq,4,8,8).

Le note del tecnico federale Paolo Ghione sulla regata: “La Sail Auckland è terminata dopo 11 prove con la Medal Race (MR) che si è svolta con condizioni di vento oscillante di 20-30° con un intensità variabile tra i 6 e i 10 nodi. Nel settore femminile Alessandra si è dimostrata ancora una volta molto
competitiva, determinata anche in condizioni di vento molto leggero, lasciando poco spazio alle avversarie per la classifica finale. Buoni segnali anche da Linares che ha vinto la MR riuscendo a tenere a bada una Barbara Kendall che lottava con lei per il 2° posto in classifica generale. Buone anche le
prestazioni della Tartaglini. Nel settore maschile Belli è arrivato 2° nella MR
dando anche lui segnali di buona progressione tecnica (4° in generale). Buone con vento leggero anche le prestazioni di Udine che ha chiuso al 5° posto.
Consapevoli che si tratta di risultati solo parziali e ottenuti in una regata considerata dal team come allenamento, riprendiamo la preparazione con gli atri team qui presenti: Australiam Francia, Ukraina, Korea, Nuova Zelanda e altri”.

Onorato, timone d’oro

Vincenzo Onorato, ha ricevuto il Timone d’oro, premio “ Il Velista dell’Anno”. L’ oscar della vela italiana è giunto quest’anno alla sua XVI edizione ed è stato assegnato ad Onorato per i risultati ottenuti quale timoniere del Farr 40 Capitalia Team.

Il premio è stato assegnato da un’autorevole giuria composta, tra l’altro, dal segretario generale del CONI Raffaele Pagnozzi, dal Presidente della Federazione Italiana Vela Sergio Gaibisso, dal Direttore di AUDI in Autogerma Antonio Cerlenizza e da Andrea Brambilla, Direttore de Il Giornale della Vela.

La manifestazione, ideata dalla Acciari Consulting e promossa da Il Giornale della Vela, premia da oltre 3 lustri il velista (con il Timone d’oro), il progettista e l’imbarcazione italiani che hanno ottenuto i migliori risultati a livello internazionale.

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Varata Ita 99, Mascalzone Latino

Mancano poco più di due mesi alla Coppa America, la prima volta della sfida in Mediterraneo. Almeno per quanto riguarda gli scafi i giochi sono oramai fatti

In un’atmosfera festosa e familiare è andata in acqua questa mattina alle 12.40 a Valencia Mascalzone Latino Ita 99, la nuova barca del team guidato da Vincenzo Onorato. Un varo strettamente tecnico al quale hanno assistito i soli protagonisti della sfida. Madrina dell’evento Lara Ciribì Onorato, moglie dell’armatore. “Ho voluto riservare questa giornata a quanti, con il loro lavoro e la loro dedizione, hanno contribuito alla realizzazione della nostra seconda barca – ha sottolineato Onorato – e quindi nessuna festa particolare e nessun invitato, un bicchiere di champagne e subito al lavoro senza perdere tempo. Ita 99 rappresenta infatti, per il Mascalzone Latino-Capitalia Team, il risultato di due anni di impegno tecnico ed umano.”

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