Domenica 1 aprile, a Valencia, gli undici Challenger e il Defender Alinghi sveleranno il disegno delle chiglie dei loro yacht di Coppa America e non potranno più contare sulla segretezza garantita fino ad allora dalle “gonne” che proteggono gli scafi, un telo che in Coppa America è comunemente chiamato “mutanda”.
Questa tradizione iniziò durante l’edizione del 1983 a Newport USA, quando Australia II celò per prima le sue linee d’acqua, prima di svelarfe, infine, a Trofeo conquistato. La cerimonia di “unveiling” avrà inizio alle 9.30 con il segnale di “divieto di gonna”. La barca o le barche dei team saranno totalmente visibili per i giornalisti e per i membri degli altri team che potranno osservarle nei piazzali delle rispettive basi. Dalle 11.30 alle 14.00 i piazzali saranno aperti anche al pubblico.
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L’Oscar del Surf
La premiazione il prossimo 13 aprile a Newport, in California. In gara tutti i migliori specialisti, ma anche i migliori… sfegatati.
Guardate le immagini e capirete perchè!
Anche le navi inquinano. E nemmeno poco
Il riscaldamento del pianeta passa anche per il trasporto marittimo, che un recente studio del
Consiglio Internazionale per i Trasporti Puliti (ICCT), pone proprio sul banco degli imputati, colpevole addirittura di inquinare più di tutti i tir e gli autobus di questo mondo messi insieme, comprese le automobili.
C’è di che far rizzare i capelli. Si pensava che il trasporto via mare, per esempio le autostrade del mare (vedi servizio) avrebbero contribuito a risolvere
almeno in parte, tra gli altri, il problema dell’inquinamento da diosssido di piombo e invece qui si rischia di cadere dalla celebre padella alla classica brace. Ma la soluzione esiste. L’istituto californiano indica infatti anche le soluzioni per il
problema, in modo da poter incrementare il traffico navale senza incidere sull’inquinamento atmosferico, ma anzi fornendo la soluzione per ridurre quello
automobilistico, perchè i sistemi per liitare le emissioni delle navi esistono già, solo che non sono mai state applicate. E neppure sono mai state fatte applicare… L‘ICCT chiede quindi all’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI) di rinforzare le norme anti emissione per le navi che navigano nelle acque
del globo.
“L’inquinamento dei camion, degli autobus e delle automobili diesel è regolarmente diminuit in Europa, in Giappone e negli Stati Uniti”, spiega Alan
Lloyd, Presidente dell’ ICCT ed ex responsabile dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente della California, “mentre per le navi non è mai stato fatto
nulla”.
Secondo lo studio, l’Organizzazione Marittima Internazionale non ha mai approfittato delle nuove tecnologie anti inquinamento e neppure dei nuovi e più puliti carburanti disponibili, limitandosi ad adottare nell’ormai lontano 1997 delle misure restrittive entrate in vigore soltanto nel 2005… quando il
progresso tecnologico le aveva rese già obsolete. Adesso l’occasione che si presenta ai navigantiè quella del prossimo aprile quando l’organismo mondiale si riunirà per parlare anche di inquinamento. Almeno, si spera.