Sydney-Hobart, quinta vittoria per Wild Oats

Il maxi australiano vince ancora una volta la più importante regata dell’emisfero australe, una classica natalizia che si corre lungo le 628 miglia che separano l’isola madre Australia dalla Tasmania. Un mare non sempre amico, che anche quest’anno ha “mazzolato” le barche in gara con venti a 50 nodi e onde gigantesche.

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Un giorno di attesa e di discussione e infine il comitato di giuria ha confermato la vittoria in tempo reale, la quinta della sua storia, del maxi australiano, 30 metri di lunghezza, Wild Oats.
Gli altri concorrenti in gara gli avevano conestato di non aver comunicato via radio il suo ingresso nelle acque dello Stretto di Bass, il braccio di mare che separa il continente australiano dall’isola di Tasmania, che è uno stato dell’Australia.
Wild Oats aveva tagliato la linea d’arrivo della regata martedì scorso, dopo 2 giorni, 7 ore, 37 minuti e 20 secondi di navigazione, senza quindi battere il suo stesso record, stabilito nel 2005 in 1 giorno, 18 ore, 40 minuti e 10 secondi.

Alle sue spalle si sono classificate altre due imbarcazioni australiane, Investec e Lahana.
Soltano il maxi neozelandese Alfa Romeo è riuscito nell’impresa di sbarrare il passo al rullo compressore Wild Oats, vincendo nel 2009 e interrompendo così la serie di vittorie che altrimenti sarebbe stata continua.

Sydney-Hobart, tempo da lupi

Anche quest’anno nel bel mezzo della gara si sono ritirati un bel po’ di equipaggi, 11 per l’esattezza: barche disalberate, marinai feriti, uomini in mare, ma fortunatamente tutti recuperati. La Sydney-Hobart si conferma insomma una regata difficile, che negli anni della sua lunga storia ha messo a dura prova scafi e uomini lungo questo breve tratto di mare che separa la Terra Madre Australia dall’isola di Tasmania: appena 628 miglia, ma capaci di rivelarsi terribili.

Come nell’edizione del 1998, la piu’ dura della storia di questa classica nata come una festa cittadina che parte il giorno di Santo Stefano dalla baia di Sydney e che reclamo’ sei vite umane. Una follia che ha poi spinto gli organizzatori a limitare la partecipazione ai soli equipaggi professionisti . Continua a leggere

La quarta volta di Wild Oats

Vela, conclusa la 64esima edizione della Sydney-Hobart, la classica australe.
Mai nella storia della Sydney-Hobart una barca si era imposta per quattro volte di seguito. Il maxi australiano Wild Oats è riuscito nell’impresa nonostante un curioso incidente: uno squalo di 2 metri incagliato nel timone.

E’ stata un’edizione confortata dal tempo buono, non sempre alleato di questa classicissima australe che parte dalla straordinaria baia di Sydney proprio il giorno di Natale per lanciarsi a capofitto verso sud, fino a Hobart la capitale dello stato di Tasmania, distante 630 miglia dalla terra madre.

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Sydney-Hobart. Wild Oats è il diavolo di Tasmania

Il super maxi australiano Wild Oats si aggiudica la prestigiosa regata per la terza volta consecutiva, eguagliando il record di Morna, vittoriosa negli anni 1946/47/48.
Mai in discussione la vittoria dello scafo di Bob Oatley, timonato da Mark Richards, che non ha mai mollato la testa della regata, lungo le 628 miglia del percorso che divide la metropoli australiana Sydney dalla capitale dello Stato di Tasmania, Hobart. Resta tuttavia imbattuto il primato di 1 giorno, 18 ore, 40 minuti e 10 secondi stabilito nel 2005 proprio da Wild Oats, quando il maxi di oltre 30 metri di lunghezza fu spinto da un vento favorevole che, se pure impegnativo, lo spinse al traguardo a tempo di record.

Funestata negli anni da tempeste e drammi, come nel 1998 quando sei velisti persero la vita in mare, la 64 esima edizione della Sydney-Hobart è stata quest’anno segnata da mare piatto e vento debole. Al secondo posto si è piazzato il maxi britannico City Index Leopard, mentre terzo è giunto Ichiban e solo quarto Skandia, un altro dei favoriti della vigilia, già vincitore della prova.

Adesso non resta che il poker.

Wild Oats, come prima, forse più di prima

Come da previsioni, il favorito della vigilia, il super maxi Wild Oats, guida la flotta delle 82 barche in gara in questa classica dell’altro emisfero, che parte proprio il giorno di Natale dal Sydney Harbour, la splendida baia della metropoli australe, per approdare nell’isola di Tasmania, nella capitale Hobart, dopo 628 miglia di oceano.

L’oceano è subito lì, appena attraversate le porte del Sydney Harbour, l’immenso e spettacolare golfo di Sydney che penetra per oltre 22 chilometri all’interno del territorio. Tutto intorno i giardini perennemente fioriti della più importante città australiana, con i grattacieli a specchio ed i vecchi “docks”, le banchine che accoglievano i bastimenti del secolo scorso, a fare da cornice.

La partenza della Sydney-Hobart è una vera festa nella festa, una tradizione irrinunciabile per la città.

Wild Oats è il grande favorito, spinto dall’entusiasmo delle due precedenti vittorie consecutive, nelle edizioni del 2005 e del 2006, spera di cogliere un record storico, quello delle tre vittorie consecutive che in 62 anni di storia della regata è stato appannaggio di una sola barca, Morna, che vinse nel 1946, nel 1947 e nel 1948. Ma non sarà cosa facile, perché a contrastare la marcia dello scafo australiano ci sono almeno altre due barche, entrambe agguerritissime, Scandia, vincitrice nel 2003 e l’inglese Leopard. Quindi, l’americana Rosebud.

Nella prima giornata di mare Wild Oats ha guadagnato un distacco di appena 8 miglia sulle prime due, mentre sono 22 le miglia che la separano dall’americana.

In una regata che sin dal suo esordio nel 1945 è stata segnata spesso dalle burrasche e dalle tragedie, le condizioni meteo non sembrano una minaccia quest’anno: la flotta è accompagnata da una leggera brezza di nord est, ideale per veleggiare verso sud, con le previsioni che parlano di un’intensificazione ma non di condizioni estreme. Nessuna possibile limatura dunque al record di

1 giorno, 18 ore, 40 minuti e 10 secondi, stabilito proprio da Wild Oats nel 2005, ma neppure la tragedia del 1998, per esempio, quando una burrasca senza pari si abbatté sulla flotta, affondando 7 barche e portandosi via 6 velisti, scomparsi tra i flutti. Oppure dell’edizione del 2004, quando su 116 barche partenti ne giunsero a destinazione soltanto la metà ed una affondò. Proprio le tragedie hanno consigliato negli anni gli organizzatori di modificare il regolamento iniziale, permettendo l’iscrizione solo ad equipaggi professionisti: la Sydney-Honart perse forse un po’ il suo fascino di grande regata popolare, di festa stramarinara, aperta a tutti, ma ne guadagnò in sicurezza.

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Sydney-Hobart, ancora una burrasca: 25 nodi di vento e onde di tre metri

 Il “maxi” neozelandese Maximus ha disalberato. Tre uomini dell’equipaggio gravemente feriti sono stati tratti in salvo dall’elicottero della guardia costiera. Rottura dell’albero anche per ABN Amro, il “maxi” reduce dal vittorioso giro del mondo, che al momento dell’incidente guidava la regata.

Le cattive condizioni meteorologicche probabilmente impediranno al maxi Wild Oats – leader della flotta – di migliorare il record, stabilito proprio dalla barca australiana in un giorno, 18 ore 40 minuti e dieci secondi lo scorso anno.