In Canada si è aperta la stagione della caccia. E’ ripartita con la benedizione governativa la strage delle foche, compresi i cuccioli, come testimoniano con crudezza queste immagini dell’agenzia Reuters che vi proponiamo ineslusiva. Migliaia di cacciatori di foche del Canada Atlantico – sono circa 12 mila quelli in possesso di regolare licenza, si sono radunati sulle banchise di ghiaccio.
È una lotta impari.
Le foche vengono uccise a picconate, con gli «hakapics», bastoni di legno con un gancio di ferro all’estremità.
Si tratta di centinaia di migliaia di animaletti immobili, morbidi, che osservano i cacciatori con gli occhioni spalancati senza capire. Un attimo dopo, senza un lamento, hanno smesso di vivere, riversi nel ghiaccio in mezzo a una macchia di sangue. Sono loro le vittime designate, ricercatissime per le pelli pregiate.
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Tonno rosso, l’Europa può chiudere la pesca
L’Unione europea potrebbe decidere la chiusura anticipata della stagione di pesca al tonno rosso, sempre più prelibato, sempre più ricercato, sempre più raro, minacciato com’è da una caccia spietata e intensiva.
Il Commissario europeo alla PescaLa commissaria europea alla, Maria Damanaki, riceverà dalla Commissione
europea l’abilitazione per decidere – in caso di necessità – il blocco anticipato della pesca al tonno rosso da parte delle grandi tonniere. Si tratta di una misura preventiva normale – hanno detto fonti della Commissione europea – in quanto oggi nulla permette di ipotizzare la chiusura anticipata della pesca al tonno rosso per rispettare le quote europee decise nell’ambito della Commissione internazionale per la pesca dei
tonnidi (Iccat). Una misura che non potrà interessare l’Italia, la quale applica di propria iniziativa una moratoria per la prossima campagna di pesca al tonno rosso, che nell’Unione si apre
il 15 maggio per chiudersi il 15 giugno 2010.
Nonostante la misura preventiva, Bruxelles non si attende di dover intervenire: “Non ci attendiamo di dover chiudere la pesca, lo scorso anno sono stati gli stessi Stati membri a farlo”. Tuttavia, come previsto dalla normativa europea i servizi della Direzione Mare si apprestano a monitorare in modo continuo l’attività di tutti i pescherecci per poter intervenire – in caso di superamento della quota di pesca nazionale – se lo Stato membro interessato non dovesse farlo. Al riguardo, Bruxelles tiene a ricordare l’importanza della campagna comunitaria di sorveglianza sulle grandi imbarcazioni europee che pescano il tonno rosso. Campagna che
riunisce, oltre all’impegno alla Commissione europea e dell’Agenzia europea di controllo della pesca a Vigo, anche gli interventi degli Stati membri.
Pinna in brodetto, squali che ghiottoneria
La caccia allo squalo per selezionarne la pinna e poi rigettarlo in acqua, lasciandolo morire, è una pratica sempre più diffusa in Oriente, soprattutto in Cina. Ogni anno decine e decine di migliaia di esemplari vengono brutalmente amputati per alimentare le tavole dei buongustai asiatici, ma il rischio è l’estinzione delle specie più rare. Gli animalisti hanno lanciato l’allarme e per la prima volta un grido si è levato anche dalla Cina, grazie alla presa di posizione di alcuni cinesi espatriati negli Stati Uniti.
Caccia alle foche, strage continua
Tra i ghiacci canadesi è ripresa anche quest’anno la caccia ai cuccioli di foca, tra le proteste degli animalisti che denunciano il commercio delle pelli.
Le previsioni parlano di almeno 325 cuccioli di foca uccisi, quest’anno. Un rito di macelleria che si ripete puntuale, ogni anno, malgrado l’impegno degli animalisti (The Humane Society of the United States) che per questa stagione hanno preso a nolo un’imbarcazione per contrastare l’azione dei cacciatori, filmare e documentare la caccia.
Per impedire ai giornalisti di filmare la mattanza l’imbarcazione dei cacciatori ha compiuto una manovra azzardata, puntando direttamente il gommone degli animalisti.
La caccia è particolarmente crudele se si pensa che i cuccioli di foca vengono uccisi unicamente per la loro pelle, che viene impiegata per fare pellicce, mentre le carcasse degli animali vengono abbandonate sui ghiacci.
Le autorità canadesi affermano che la caccia fornisce sostegno alle economie locali senza peraltro mettere a repentaglio la specie che conta almeno 6 milioni di esemplari.
[ video 28/03/2006 ]
[video precedente – 26/03/2006]