Negli occhi di tutti rimangono le immagini da favola delle imbarcazioni che questa mattina sono sfilate in parata davanti alla Terrazza Mascagni. Le navi a vela della Marina Militare e le imbarcazioni storiche presenti al TAN, con tutte le vele a riva, sono apparse come una splendida nuvola bianca sull’orizzonte limpidissimo di una giornata quasi estiva. Continua a leggere
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Margherita, una scia di solidarietà
Margherita Pelaschier ha concluso a Genova la circumnavigazione dell’Italia in solitario come testimonial di A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, che assieme a lei ha organizzato il progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE.
Un colpo di cannone sparato dalle banchine dello Yacht Club Italiano ha salutato domenica mattina l’arrivo di
Margherita Pelaschier che, testimonial del progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE, ha concluso a Genova la sua sfida di navigatrice solitaria e di messaggero di solidarietà . Una sfida personale dedicata alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo e Gaslini, nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.
La velista di Monfalcone arriva sorridente a conclusione delle ultime miglia di navigazione compiute prevalentemente con venti dai quadranti sud che le hanno permesso di percorrere l’ultima parte del percorso da Civitavecchia al capoluogo ligure sempre in velocità, ad andature portanti che spesso le hanno permesso di superare gli 8/9 nodi. Nella mattinata di domenica Margherita entrava nel porto di Genova alla ruota del timone della sua velocissima barca AA38,carica dei preziosi disegni realizzati dai bambini della chirurgia in cura presso l’ospedale Pediatrico Burlo Garofalo da consegnare ai bambini del Gaslini. Due istituti lontani, di due diverse città marinare, legati dalla medesima missione pediatrica e da oggi uniti dalla scia lasciata in mare da Margherita Pelaschier, messaggera di solidarietà tra l’Adriatico e il Tirreno.
Genova per voi
Dal 6 al 14 ottobre l’irrinunciabile appuntamento per gli appassionati del settore.
Un Salone ricco di novità, che guarda ai grandi portafogli dei super milionari, ma che non dimentica la nautica popolare. E che deve fare necessariamente varare un’autentica politica turistico-portuale, facendo i conti con il rispetto dell’ambiente.
Dal 6 al 14 ottobre l’irrinunciabile appuntamento per gli appassionati del settore.
Un Salone ricco di novità, che guarda ai grandi portafogli dei super milionari, ma che non dimentica la nautica popolare. E che deve fare necessariamente varare un’autentica politica turistico-portuale, facendo i conti con il rispetto dell’ambiente.
di Enzo Cappucci
Mille e 500 espositori, il 37 per cento dei quali di provenienza estera, 2 mila e 300 barche esposte, delle quali 530 in acqua, 90 navi da diporto (uguali o superiori ai 24 metri), 43 superyachts (superiori ai 30 mt), 213 imbarcazioni a vela, 152 delle quali esposte in acqua, e 28 mila metri quadri di accessori: un esercito di professionisti capace di soddisfare anche il più pignolo dei diportisti, il più maniaco dei pignoli. Non ultimo, 100 mila metri quadri di specchio acqueo, 27 banchine espositive, per una lunghezza di 3 chilometri.
Queste in sintesi le cifre del 47 esimo Salone Nautico di Genova, la Fiera che richiama appassionati da tutto il mondo, molti dei quali pronti a staccare assegni da capogiro per prenotare e comperare l’oggetto dei desideri, esposto in anteprima.
Sono moltissime, infatti, le novità esposte a questo Salone, che è forse la principale Fiera al mondo, se non altro perché è presente al gran completo la produzione italiana, qualitativamente la più raffinata, la più imitata, la più richiesta. Non per nulla il salone è infatti l’emanazione dell’Ucina, l’Associazione dell’Industria Nautica da diporto italiana, che vanta fatturati da record e tassi di crescita che sono stati spesso a due cifre. Per il 2006 il valore della produzione italiana delle unità da diporto è cresciuto del 15%, attestandosi intorno ai 3 miliardi e mezzo di euro, mentre il valore complessivo, inclusi gli accessori ed i motori supera di gran lunga i 5 miliardi di euro.
Guarda il video dell’inchiesta sui porti in Italia:
“Il Bel Paese fuori rotta”
Gran parte di questo fatturato è realizzato con l’esportazione, che raggiunge il 50% della produzione nazionale, il 48% della quale destinata ai mercati europei. Soltanto per i superyacht, barche superiori ai 30 metri di lunghezza, autentici concentrati di tecnologia ed eleganza, oggetti per pochi (o molti?) super ricchi, le ordinazioni sono passate dalle 688 del 2006, alle 777 del 2007, con una fetta di mercato pari al 45% del totale, il che conferma la supremazia del prodotto italiano sui mercati internazionali, in particolare di quelli relativi alle “barche” intorno ai 34 metri di lunghezza.
Tra i primi 10 costruttori di superyachts al mondo, 5 sono italiani.
Ce n’è insomma di che soddisfare i palati più esigenti. Ma a Genova non manca fortunatamente la nautica minore, quella più a portata di mano, fatta di medie e piccole imbarcazioni carrellabili, che fanno la gioia di molti utenti e la fortuna di un’altra ampia fetta del mercato. Esposte sui piazzali, in acqua e perfino nei sottoscala, sono forse queste le attrattive più ammirate, sogni di più semplice portata che non i grandi yachts, che rappresentano un territorio davvero esclusivo.
Anche se è vero che pure in questo settore i prezzi sono schizzati verso l’alto, al punto da esser oramai fuori portata per i molti. Ormeggi a prezzi impossibili, senza ogni pudore e neppure lontanamente paragonabili ai prezzi praticati all’estero, gestione clientelare dei posti barca con vendita degli spazi d’acqua quasi all’incanto, interventi meccanici e di cantieristica da signori del bisturi piuttosto che da operai specializzati. Tutto questo in un Paese che dovrebbe avere vocazione marinara, ma che al contrario stenta a far decollare una vera politica di sviluppo nautico e turistico, non solo portuale , ma di semplici accessi al mare, di scivoli proprio per la nautica minore. Chiamati a coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente, gli organizzatori del Salone e le Autorità politiche che come ogni anno taglieranno il nastro inaugurale del Salone, non potranno fare a meno di affrontare questo delicato aspetto della questione, che rischia di far rallentare ogni possibile crescita dell’industria nautica nazionale.
Portoferraio, Porto… balena
Straordinario incontro con le balene, che a Portoferraio, all’isola d’Elba, entrano addirittura in porto.
Tre balenotteri arrivano fin sotto le banchine del porto, per nulla intimoriti dal via vai dei traghetti e dall’entusiasmo dei portoferraiesi, accorsi numerosi per ammirare una spettacolo del tutto fuori dall’ordinario. Del tutto… ma non troppo perchè le balene sembrano proprio di casa all’Elba.
L’incontro si è ripetuto addirittura due volte, la prima lo scorso 25 maggio, la seconda qualche giorno dopo, il 6 giugno, quando le balene si sono intrattenute per ore nelle acque della rada e del porto, incuriosite da chissà che cosa, spinte da chissà quale istinto.