I domatori dell’Onda pazzesca

In Portogallo i surfisti più temerari alle prese con delle onde di proporzioni enormi. Il video.

Benjamin Sanchis Surfs at Nazare, Portugal

This may be the most insane wave ever surfed. And it's incredible to watch at 0:37…

Posted by Omeleto on Lunedì 28 dicembre 2015

Sì, mo vola! Kitesurf spettacolare

AMAZING: While most surfers try shooting the Brighton Pier in the UK, kitesurfer Lewis Crathern waited for the perfect conditions to launch up and over it, clearing the entire pier by several hundred meters and blowing the minds of spectators everywhere. It’s simply astonishing!Where would you like to see Lewis fly over next? The Grand Canyon on a dirtboard? Great Wall of China? Richard Branson’s private island? The possibilities are endless.(credit: Lewis Crathern Kitesurfer)

Posted by The Inertia on Venerdì 6 novembre 2015

 

Guardate questo video e dite voi se “il volo” del kitesurfer Lewis Crathern non è allo stesso tempo spettacolare e incredibile.
Crathern si libra letteralmente in volo, saltando un’intera banchina del porto di Brighton, in Gran Bretagna.
Non solo ci vuole tanta abilità, ma anche tanto fegato. Oppure incoscienza, fate voi.

Separati in casa, la frattura tra Europa e America

Take a dive into Silfra, the underwater rift that separates the North American and European continental plates. (via Hashem Al-Ghaili)

Posted by Upworthy on Lunedì 4 gennaio 2016

Le immagini spettacolari e subacquee del Silfra, la faglia di separazione tra le placche continentali del Nord America e dell’Europa.
Una frattura che ogni anno si amplia di 2 centimetri. Il Video.

Sydney to Hobart, Maserati chiude in bellezza (video e gallery)

Giovanni Soldini ed il suo equipaggio chiudono con un meritatissimo quarto posto la classica australe, dietro ai supermaxi di 100 piedi, imbattibili per il Tridente italiano, molto più piccolo e pesante.
Per Maserati è stata peraltro l’ultima cavalcata con Giovanni in sella e, ora, con oltre 80 mila miglia sotto la pancia cercherà un nuovo acquirente proprio agli antipodi e dopo la magnifica passerella fatta tra Sydney e Hobart.
Soldini, invece, al caldo del mantello di John Elkan e di Fca, chissà che non riesca a spremere i soldi necessari a un nuovo progetto più competitivo.

Ipse Dixit
“È stata una regata bellissima”. Così Giovanni Soldini cinguetta felice non appena sbarcato a Hobart, subito dopo aver tagliato in quarta posizione il traguardo della 71a edizione della Rolex Sydney Hobart Yacht Race. “Maserati si è rivelata ancora una volta una barca solida, ha avuto un’ottima preparazione. Siamo riusciti a non rompere niente. E ottimo è stato anche l’equipaggio, affiatato e efficiente”, racconta il velista.
“In questa regata ci è successo un po’ di tutto. In partenza abbiamo agganciato sulla chiglia tre boe e almeno 50 metri di cima, abbiamo perso mezz’ora di tempo per liberarci.
Gli altri concorrenti sono scappati via per una dozzina di miglia . Quando siamo ripartiti abbiamo deciso di fare la nostra regata, in tranquillità. E ci è andata molto bene”, racconta il velista.
“Abbiamo fatto un’ottima navigazione nella prima parte della regata, sia durante il passaggio del fronte, sia di bolina fino in Tasmania. Siamo sempre stati in fase con i giri di vento e abbiamo fatto degli ottimi angoli, tanto che siamo riusciti a raggiungere e a ingaggiare un bel match race con Ragamuffin che è un 100 piedi. Purtroppo poi è arrivata un’alta pressione, Ragamuffin con 5 nodi di vento riesce a navigare a 10 nodi di velocità. Per di più, siamo stati inglobati in un paio di nuvoloni privi di vento.
L’arrivo in Tasmania non è stato tanto favorevole per noi. Alla fine ieri notte siamo riusciti a passare al di là dell’alta pressione, a prendere il vento da nord e sotto spi siamo atterrati a Hobart.
Dopo tre anni di giri per il mondo, la nostra avventura con il VOR 70 finisce qui -conclude Soldini-. Sono contento di aver chiuso un ciclo in bellezza”.

Sydney to Hobart, la legge di Comanche (video e gallery)

Il super-maxi americano si aggiudica la Line Honours della regata australiana, con il tempo di 2 giorni, 8 ore, 58 minuti e 30 secondi, davanti alla connazionale Rambler 88 e all’australiana Ragamuffin.
Quarta, ma ancora in gara, attesa nella capitale della Tasmania nella notte tra lunedì e martedì, l’italiana Maserati, timonata da Giovanni Soldini.

Comanche ha vinto in tempo reale nonostante un problema al timone sin dalle prime miglia, danneggiato nel cattivo tempo che ha caratterizzato questa 71 esima edizione della regata, flagellata da venti contrari e violenti, che hanno soffiato a oltre 40 nodi, la più dura degli ultimi 12 anni. Buona la prova di Maserati, alla sua ultima regata al comando di Soldini, giunta subito alle spalle dei super yacht, nonostante le minori dimensioni.

Per Maserati, infatti, la Sydney to Hobart è stato un valido palcoscenico nella speranza di trovare un acquirente proprio in Australia, dove la vela è lo sport nazionale dopo il rugby.

Sydney-Hobart, l’intricata partenza di Soldini

Intanto, qui sotto nel grafico, è fotografata la situazione in mare (Clicca sull’immagine per l’aggiornamento minuto per minuto).
L’americana Comanche è al traguardo, mentre Maserati si trova al quarto posto, in tempo reale. 

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Il Maserati del velista italiano finisce sulle cime delle boe che delimitano lo spazio in acqu degli spettatori alla partenza della regata.
Se ne trascina dietro tre e resta incagliato,  l’unica cosa possibile è allora tagliarle.
E questa foto incredibile ci fa vedere come!
In vista del traguardo di Hobart ora Maserati è al quarto posto in tempo reale, mentre Comanche si avvia a vincere la regata.