L’Europa punta sulla pulizia dei fondali

Dopo gli impegni assunti al summit della Terra di Rio+20, la Commissione Europea rilancia la battaglia contro i rifiuti marini, composti all’80% da plastica. Una volta esaminate le relazioni degli Stati membri sullo stato di salute delle acque dei propri mari, inclusa la presenza di immondizia, nel 2013 Bruxelles pubblicherà la sua pagella.

In ballo c’è l’applicazione della direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino, che impone agli Stati membri di conseguire “un buono stato ecologico” delle acque marine entro il 2020. Dopo una valutazione iniziale, la cui consegna era prevista entro ottobre 2012, i Paesi dovranno poi fornire criteri concreti per il monitoraggio della salute del proprio ambiente marino e fissare obiettivi da raggiungere.

“Al vertice della Terra Rio +20 – ha ricordato il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik – i leader mondiali si sono impegnati a ridurre in modo significativo i rifiuti marini entro il 2025. La Commissione Europea intende essere tra i protagonisti di questa iniziativa e lavorare a stretto contatto con gli Stati membri, le convenzioni marittime regionali e le parti interessate al fine di individuare e sviluppare iniziative concordate per fronteggiare il problema”.

L’esecutivo europeo sta inviando segnali per indirizzare l’Europa nella direzione giusta: intende pubblicare una sintesi della legislazione, delle politiche e delle strategie esistenti nell’Unione per combattere il problema dei rifiuti in mare. Dopo una consultazione con Stati membri e Paesi terzi, convenzioni marittime regionali e soggetti coinvolti, la Commissione Europea ha anche previsto, ad aprile 2013 a Berlino, una maxi-conferenza internazionale sulla prevenzione e la gestione dei rifiuti nei mari europei, organizzata in collaborazione con il ministro dell’ambiente tedesco.  L’evento si occuperà soprattutto di piani d’azione regionali e di presentare una serie di esempi pratici, progetti pilota. Tutte le iniziative previste prevedono la collaborazione dei Paesi che si affacciano sui quattro mari europei: Oceano Atlantico nordorientale, Mar Baltico, Mar Mediterraneo e Mar Nero.

Commenti

  1. Basterebbe incentivare la produzione di plastica biodegradabile e non buttare le cicche in mare. ps .. inoltre il combustibile delle navi dovrebbe essere con bassissimo tenore di zolfo. . grazie.

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