Stasera la grande festa nell’immensa Piazza Plebiscito, che attende il messaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, cittadino doc, anfitrione speciale di quest’evento che rilancia nel mondo l’immagine di Napoli.Ma sulla bellissima Via Caracciolo, il lungomare, la festa è già iniziata, ed è rappresentata dalle migliaia di persone che si affacciano curiose sul Golfo dove le barche dell’America’s Cup regalano il loro spettacolo, grazie a un vento generoso che ha aperto ampi spazi di azzurro in una giornata pasquale segnata dalla pioggia per tutta la mattinata.
Poche città al mondo come Napoli sono in grado di offrire un palcoscenico del genere alle regate della più importante competizione velica del mondo qual è la Coppa America.
E’ vero, questo è solo un atto preparatorio alla competizione vera e propria che si terrà nel 2013 a San Francisco, in California, e le barche- meglio: i catamarani- non sono neppure quelli che correranno le vere regate dell’America’s Cup – sono decisamente più piccoli- ma lo spettacolo è davvero unico, visibile da ogni angolo delle città che abbia uno scorcio aperto sul mare. Punta Campanella, Capri e Ischia sullo sfondo: Napoli appare insomma un anfiteatro fatto apposta per lo spettacolo.
E altrettanto spettacolare è la vista dal mare di una città che si arrampica sulle colline. Le riprese televisive di questo evento, destinate a fare il giro del mondo, ripagheranno la città dell’umiliazione subita per lo scandalo della “monnezza”, restituendo a Napoli la dignità rubata da chi non ha a cuore il suo sviluppo e raccontante ranno nuovamente quale sia la sua vera vocazione e quali bellezze possieda.
Il successo o meno di questa manifestazione, che già si annuncia, nonostante i molti scontenti di professione, che mal digeriscono una Via Caracciolo interamente chiusa al traffico automobilistico, si spera infatti possa determinare magari scelte più profonde un domani, quando magari la Coppa dovrà trovare una sua nuova collocazione e la metropoli campana potrebbe forse rientrare in corsa dopo aver fallito la sua occasione ai tempi della scelta di Alinghi che preferì infine la spagnola Valencia.
Potrebbe rappresentare quel volano in grado di rilanciare l’economia della regione e costituire dunque quello sviluppo capace di realizzare posti di lavoro, come si è augurato sabato nell’inaugurazione il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe.
Da questo punto di vista ai napoletani scontenti vale la pena di ricordare che ai tempi, il governo di un’altra città candidata, Lisbona, valutò il valore aggiunto della Coppa America in una crescita dell 0,8% del pil.
Ma se le barche danno spettacolo nelle prove libere in acqua, in attesa dell’inizio vero e proprio delle regate, previsto per il prossimo mercoledì, con uno slittamento rispetto alla data iniziale del 7 di aprile, un altro spettacolo si celebra proprio nella Via Caracciolo sottratta al traffico delle automobili e alla adiacente Villa Comunale, divenute il territorio d’elezione per le passeggiate altrimenti impossibili di quei cittadini che benedicono la Coppa America come un’autentica boccata d’ossigeno.
Coppa America: a Napoli una coppa pasquale
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