Centro Velico Caprera, scuola di mare

“Il Centro Velico è una scuola dove si impara ad affrontare la vita in mare in modo semplice e diretto; la vita al Centro è, infatti, organizzata come la vita a bordo.

La partecipazione ai corsi impone, pertanto, entusiasmo, spirito di adattamento, disponibilità e capacità di convivenza: in mancanza di ciò l’iscrizione non è neppure consigliabile”.
Questo recita senza equivoci possibili il sito internet (centovelicocaprera.it) del Centro Velico Caprera, la più prestigiosa scuola di mare che abbiamo in Italia, nata nell’oramai lontano 1967, sulla falsariga degli apripista francesi di Glénans.


E non c’è niente di più vero nella filosofia di vita della scuola di quanto non detto nelle pagine della loro presentazione. Vedere i ragazzi uscire in mare con condizioni impegnative, 20/25 nodi di vento e veleggiare leggeri e sicuri tanto sulle loro derive, quanto sui piccoli cabinati per la specializzazione della crociera, è davvero uno spettacolo.
E’ incredibile la facilità con cui manovrano tra decine di barche, inseguendosi e incrociandosi, senza alcuna esitazione, strambando e orzando con estrema naturalezza, quasi dei giocolieri.
E poi tirare su il gennaker con estrema disinvoltura, sempre con i soliti 20/25 nodi, e sfrecciare come siluri nelle acque di Porto Palma, la bella e ampia rada di Caprera che ospita il Centro.
Davvero una scuola di mare e probabilmente di vita.
Fa piacere vedere che tanti ragazzi la frequentino, ben sapendo che per accedervi non contano le griffe sulle scarpe e sulle magliette, ma l’entusiasmo e la voglia di sperimentarsi, affrontando il mare in maniera “semplice e diretta”, come dice lo statuto.
E fa piacere sapere che un domani questi ragazzi sapranno ben comportarsi in mare, affrontarlo col giusto spirito, tanto nell’avere a che fare con gli elementi, quanto nel confrontarsi con la natura e con gli altri diportisti.
Lascia sperare in tante nuove generazioni di velisti consapevoli, capaci di amare e di rispettare il mare, e non dei “cafonauti” che pensano che basti girare una chiave di avviamento del motore e strappare un assegno per il corso di scuola guida della patente per sentirsi padroni del mondo.
Piuttosto padroni di se.
Buon Vento!

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