Volvo Ocean Race, si gira la seconda

I sette team partecipanti alla Volvo Ocean Race sono partiti ieri per la seconda tappa, che li porterà dopo 6.125 miglia nel porto emiratino di Abu Dhabi. 
Una partenza emozionante con raffiche di vento a 30 nodi.  Primo a condurre la flotta fuori dalla celeberrima Table Bay di Città del Capo, Team Brunel dello skipper olandese Bouwe Bekking seguito dagli spagnoli di MAPFRE, alla ricerca del riscatto dopo la deludente prestazione nella prima tappa e l’equipaggio femminile di Team SCA, guidato da Sam Davies.

Sin dalle prime battute della seconda tappa, la flotta dei sette Volvo Ocean 65 ha potuto verificare di prima mano quanto li attende per le prime ore della regata, con un vento che ha raggiunto i 35 nodi, in alcuni tratti del percorso costiero, e mare molto formato. Continua a leggere

La rimonta dello skipper cagliaritano Andrea Mura alla Route du Ruhm

La storica traversata oceanica dalla Francia alla Guadalupe: nella classifica aggiornata a questa mattina Vento di Sardegna e’ terzo dopo aver superato la Grey power di Robin Knox-Johnston. 

Il comando della gara rimane ancora abbastanza lontano.   Il traguardo e’ sempre piu’ vicino, la dominatrice Anne Caseneuve sembra davvero imprendibile.
Piu’ a portata di mano il secondo posto ora occupato da Wilfrid Clerton, su Cap au Cap location. La barca va: anche la seconda piazza, salvo possibili e miracolosi colpi di scena, per come e’ andata, può essere considerato un ottimo risultato.
Dopo la “bonaccia” delle Azzorre Mura era scivolato al quinto posto. Ma negli ultimi giorni Vento di Sardegna e’ riuscito a recuperare due posizioni con una bella rincorsa verso sud. Mura ci proverà fino alla fine.

A Riva di Traiano il Campionato invernale d’Altura, Trofeo Paolo Venanzangeli

A Lancillotto la prima difficile regata, vinta su “Vahiné 7” di Francesco Raponi e “Er Cavaliere Nero” di Paolo Morville. In Crociera il primo posto va al Grand Soleil “Blue Bite IV”

Come previsto condizioni meteo molto impegnative domenica a Riva di Traiano per la “prima” del Campionato Invernale. Il vento di libeccio ha soffiato forte fin dalla notte precedente e il Comitato di Regata, presieduto da Fabio Barrasso, ha sofferto per molte ore sulla barca giuria in un mare incrociato prima di decidere che la regata poteva essere regolarmente disputata. In tarda mattinata le barche venivano finalmente fatte uscire, anche se il libeccio continuava a soffiare a circa 18 nodi con raffiche fino a 25.
Per gli equipaggi quasi una sorpresa, ma anche una grande gioia ed una sferzata di adrenalina. Lo si coglieva dai gesti dei regatanti e dalla loro concentrazione. A bordo di Maylan (nella foto) , il Sun Odissey 40 di Anna Paolini, la troupe RAI di Linea Blu seguiva la “vestizione” dell’equipaggio e si preparava anch’essa, con qualche apprensione, a seguirlo in regata.  Per un servizio televisivo che vuol mostrare la bellezza della vela d’inverno, non poteva esserci giornata migliore. Missione compiuta resistendo stoicamente per tutta la regata. Minor fortuna per la troupe uscita a bordo di un gommone e subito rientrata per le pessime condizioni del mare.

Le 46 barche, suddivise in due gruppi (Regata – 4 lati su percorso a bastone e Crociera -percorso ridotto a soli 2 lati), sono incominciate ad uscire dal porto di Riva di Traiano poco dopo mezzogiorno e l’operazione è stata laboriosa un po’ per tutti. Guai fin da subito per qualche equipaggio: sullo Swan 45 Aphodite una persona in preda al mal di mare,  sul Gran Soleil  Rosmarine 2 guai con il motore, su Ars Una, il nuovo Mylius di Carlo Rocchi e Vittorio Biscarini, la rottura di uno strallo.
Fabio Barrasso, presidente del Comitato di Regata, ha aspettato che il vento si stabilizzasse in direzione e ha dato la partenza alle due flotte (13:41 Regata e 13:49 Crociera) che hanno percorso 8,71 miglia (gruppo Regata) e 4,55 miglia (gruppo Crociera).
Molto combattuta la testa della classifica (gruppo Regata) che ha visto i primi tre tagliare il traguardo a pochi secondi l’uno dall’altro. A vincere questa prima prova sia in classifica IRC che in ORC è stato “Lancillotto” – Yacht Club Costa Smeralda, il First 40 R di Alberto Ammonini che conta nel suo equipaggio fuoriclasse del calibro di Antonio Sodo Migliori e Pietro Fiammenghi. Dietro a loro, secondo in classifica, il First 45 “Vahiné 7” di Francesco Raponi con Francesco Cruciani nel ruolo di tattico che, in questa prima regata, ha vinto il duello diretto contro il suo gemello “Er Cavaliere Nero” di Paolo Morville con Maurizio Galanti, che si deve accontentare di un terzo posto. Quarto “Vulcano 2” il piccolo First 34.7 di Beppe Morani e Marina Zamorani, vincitori dell’invernale dello scorso anno. Questi sono i primi quattro classificati sia in IRC che in ORC. Da notare che si tratta di 4 First del cantiere Bénéteau.
In classifica ORC al quinto posto troviamo ancora un Bénéteau: “Tany e Tasky 4” First 45 di Guido Deleuse. Mentre quinto in classifica IRC è “Aphrodite”, Swan 45 di Pierfrancesco di Giuseppe.
Nel gruppo Crociera, vittoria di “Blue Bite IV” Grand Soleil 54 di Raimondo Lo Fortiche ha vinto su “Twins” l’Hanse 430 di Francesco Sette, mentre terzo si è piazzato “Moby Dick” Sun Magic 44 di Raffaele Ruzzi.
Da registrare anche un incidente: una collisione tra Milù e Costellation, con conseguente protesta. Per Milù decisa una riparazione che le consentirà di ricevere la media dei punti della prima manche della regata. Conseguenze per fortuna non gravi per entrambi, anche se un membro dell’equipaggio di Milù ha fatto un bel volo in coperta riportando anche una ferita al volto.

Route du Rhum. Loick Peyron, la zampata del leone

loick peironQuando si dice il caso: Il francese Loick Peyron vince la Route du Rhum nella classe Ultime, quella dei velocisimi multiscafi, quasi per sbaglio, perché chiamato all’ultimo momento a sostituire a bordo del trimarano Banque Populaire VII (capito come funzionano le sponsorizzazioni… ) il 37 enne Armel Le Cleac’h , gravemente infortunato a una mano.

E così il nome è caduto direttamente sul vecchio, sperimentatissimo e legnoso Peyron, 55 anni a dicembre,  protagonista di tante scorribande sugli oceani, a cominciare dalle due Vendée Globe ( il giro del mondo in solitario e senza scalo), dal record assoluto nel Fastnet, 630 miglia tra Inghilterra e Irlanda, sempre a bordo di una Banque Populaire ( la V della serie), lo stesso trimarano-monstre (40 metri di lunghezza) con cui nel 2012 Peyron ha vinto il Trofeo Jules Verne, che spetta a chi compie il giro del mondo senza scalo (quasi 70 mila chilometri), nel più breve tempo possibile: 45 giorni, 13 ore, 42 minuti e 53 secondi.
Alle sue spalle, all’arrivo in Guadalupa, proprio la sua vecchia barca il banque Populaire V, oggi Spindrift, affidata a Yann Guichard.
unnamedSvaniscono le buone notie invece per gli azzurri in gara, almeno in questo momento.
Se il toscano Giancarlo Pedote naviga con la sua Fantastica  in 20 esimo posizione nei class 40 (monoscafi di corca 13 metri di lunghezza) l’altro italiano, vincitore uscente nella classe Ruhm ( circa 16 metri di lunghezza, è scivolato al secondo posto dietro la francese Anne Caseneuve, dopo una lotta serratissima che hanno visto il sardo e il suo Vento di Sardegna in testa sin dalla partenza. Ma tutto è ancora da giocare.
Sesto, infine, Alessandro di Benedetto con il suo Team Plastique, nella classe Imoca, 60 piedi di lunghezza, ovvero crca 19 metri.

Route du Rhum, Vento di Sardegna all’assalto del Rhum!

Perde l’albero invece il britannico Conrad Humpreys

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Andrea Mura ed il suo Vento di Sardegna guidano saldamente la classe Rhum, quella dei monoscafi di 50 piedi, impegnati in questa classica autunnale per solitari, che partita dalle coste bretoni di Saint Malo, lo scorso 12 novembre, è attesa nella Guadalupe, a Point à Pitre.

 

 

diario3Il velista sardo, che punta decisamente verso le Azzorre, con una prua di 240 gradi, ha però 100 miglia di vantaggio su di almeno un multiscafo, barche decisamente più veloci.

Intanto il britannico Conrad Humpreys ha perso l’albero del suo classe 40 Cat Phones, mentre si trovava a 380 miglia nautiche a est delle Azzorre.
E’ in costante contatto radio con l’organizzazione della regata e attende i soccorsi.