Il J24 Jamaica si aggiudica il Trofeo Menchelli 2014.

 

Due splendide giornate ancora estive per l’appuntamento carrarino riservato alla Classe J24.

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Marina di Carrara.

Grazie ad un poker di vittorie di giornata Ita 212 Jamaica, il J24 armato e timonato dal carrarino Pietro Diamanti (11 punti, 5,5,1,1,1,2,1 i parziali) si è aggiudicato il Trofeo Menchelli 2014. In seconda posizione Ita 262 Giuseppe Verdi timonato da Alberto Manfredini (CNMC, 14 punti, 1,3,2,3,3,3,2) e al terzo posto Ita 481 Coccoè timonato da Giuseppe Diamanti (CNMC, 18 punti, 2,2,5,6,2,1,7) che ha chiuso a pari punteggio con Mon 666 Lilypod timonato dal giovane carrarino Giacomo Del Nero (CNMC, 18 punti, 3,1,3,2,4,6,5).
Nel week end appena concluso, infatti, il Club Nautico Marina di Carrara, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Classe J24 e sotto l’egida della Federazione Italiana Vela, ha perfettamente organizzato il Trofeo Nino Menchelli, tradizionale appuntamento riservato alla Classe J24.
Sette le prove portate a termine regolarmente da una decina di equipaggi. “Abbiamo avuto due giornate estive durante le quali la Giuria è riuscita a farci portare a termine sette regate tecnicamente perfette nonostante il vento leggero.” ha commentato il Presidente della Classe J24 Pietro Diamanti “Sei prove sono state combattutissime, sempre decise nell’ultimo lato, mentre nella quinta regata Giuseppe Diamanti, con un bordeggio al largo, ha tagliato l’arrivo in solitario dimostrando che non è vero che a Marina di Carrara con il maestrale si deve andare a destra. Un grazie a tutti concorrenti e a coloro che in mare e a terra ci hanno permesso di trascorrere due bellissime giornate di vela. Colgo l’occasione per invitare tutti gli equipaggi J24 al Campionato d’Autunno 2014 che il Club Nautico Marina di Carrara in collaborazione con il Circolo della vela Marina di Massa organizza nei due fine settimana del 22 e 23 novembre e del 6 e 7 dicembre. Le regate si disputeranno nelle acque antistanti la diga foranea del porto di Marina

L’una è Rossa, l’altra pure

ESCLUSIVO Thalassa, il video di Luna Rossa Swordfish e di Luna Rossa Piranha entrambe in mare: il team riprende gli allenamenti con due AC45

lunarossa_sfranciscoDopo Luna Rossa Piranha, che naviga già dal 1 luglio, oggi anche Luna Rossa Swordfish – il secondo AC45 su cui il team svilupperà la progettazione e si allenerà in vista della 35^ America’s Cup – ha ripreso a navigare a Cagliari.

USA SAILING LOUIS VUITTON CUP

Montezemolo, dalla vela alla Ferrari

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La carriera manageriale di Luca Cordero di Montezemolo nasce da molto lontano: dagli anni 80, quando il dimissionario presidente della Ferrari era al timone dell’organizzazione di Azzurra, il 12 metri Stazza Internazionale, voluto dall’avvocato Agnelli, che nel 1984 fece innamorare gli italiani del mare e della vela, accendendo il tifo per una specialità dello sport altrimenti poco seguita.
E’ la dimostrazione che il mare forgia il carattere e che mettere a punto una squadra di vela è un impegno altrettanto importante quanto guidare un’azienda.

Costa Rica, il festival delle balene e dei delfini!

Delfini (ANSA foto)

Delfini (ANSA foto)

La città di Uvita, in Costa Rica, torna a essere la cornice dello spettacolo afferto da balene e delfini, che l’hanno eletta a loro speciale “reparto maternità”.
Il festival delle balene e dei delfini è giunto alla sua sesta edizione e ha luogo sulla costa del Pacifico, in coincidenza con l’annuale migrazione delle balene megattere, cetacei che possono raggiungere 16 metri di lunghezza e ben 30mila chili di peso.
Ogni anno all’inizio di settembre, le balene migrano verso le acque calde del Costa Rica per dare alla luce i loro cuccioli che altrimenti finirebbero in pasto ai predatori che popolano le acque fredde.
“Le megattere si cibano nelle acque della Penisola Antartica e poi da luglio a ottobre percorrono circa 8500 chilometri per raggiungere le nostre coste”, ha spiegato Frank Garita, biologo Marino.
Il festival proporrà numerose attivita a tutti gli appassionati della popolazione marina: whale watching, mostre fotografiche, concerti e laboratori sull’ambiente.

Lente, lente, ma le tartarughe tornano ancora alle Egadi

Salvate due tartarughe marine nell’Area marina protetta delle Isole Egadi, che diventa centro di soccorso WWF nei locali della storica tonnara Florio

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A fine estate alle Egadi tornano le tartarughe marine. Dopo una bella stagione con diverse anomalie nelle condizioni del mare e delle temperature, e la totale assenza di avvistamenti di tartarughe marine nell’area marina protetta, nelle giornate di sabato e domenica scorsa sono stati effettuati ben due recuperi di esemplari di Caretta caretta in grave difficoltà.

Sabato mattina un giovane esemplare di tartaruga marina Caretta caretta è stato rinvenuto nelle acque antistanti l’isola di Favignana.
L’animale, di circa 30 centimetri, è stato soccorso da alcuni diportisti, che l’hanno poi consegnata ai volontari di Legambiente e al personale dell’Area marina protetta.

La tartaruga presentava segni di lesioni dovute a una matassa di plastica in cui era rimasta incastrata, che aveva in parte anche ingerito. Con il supporto della Guardia Costiera è stata trasportata a Trapani, dove il personale del Wwf Italia ha provveduto al trasferimento, nella stessa giornata, al centro di recupero per tartarughe marine di Lampedusa.

Già sottoposta ai controlli di rito e alle cure del caso, Sofia, come è stata ribattezzata, è fuori pericolo e potrà essere liberata nel mare delle Egadi quanto prima.
Domenica, un altro esemplare di Caretta in grave difficoltà è stato rinvenuto al largo di Marettimo, e soccorso da una motovedetta della Polizia di Stato.

Consegnata alla Capitaneria di Porto di Trapani, è stata anch’essa trasferita urgentemente dal WWF Italia al più vicino centro soccorso tartarughe di Lampedusa. In questo caso l’esemplare, lungo 40 cm per 30 kg di peso, aveva ingerito una esca da pesca, che fuoriusciva sia dalla bocca che dalla cloaca. Presentava inoltre i segni di vecchie ferite sul carapace.

L’animale viene in queste ore sottoposto ad un intervento chirurgico a Lampedusa.

Prosegue, intanto, da parte dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, l’allestimento del Centro di primo Soccorso per tartarughe marine a Favignana, nel piano seminterrato del prestigioso Palazzo Florio.

Il centro, finanziato anche con fondi comunitari nell’ambito del progetto TartaLife, sarà gestito da Legambiente e WWF e consentirà di curare le tartarughe in difficoltà direttamente sul posto.

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Torna la Capri-Napoli, maratona del nuoto

CAPRI

Era scomparsa dieci anni fa, adesso torna in acqua la più bella gara di fondo del nuoto italiano. 6h13’55″, il tempo da battere.

Trentasei chilometri di sfida attraverso le correnti del Golfo di Napoli.
E’ la Capri-Napoli, che domenica porta nel braccio di mare che separa la città dall’Isola Azzurra i tre migliori specialisti delle maratone del mare.

Una gara di fatica che domenica celebrerà la sua 49esima edizione: “Una tradizione forte – spiega Luciano Cotena, l’organizzatore che ha fatto rinascere la gara dopo oltre dieci anni – che è riconosciuta in tutto il mondo, come dimostra il fatto che la Capri-Napoli chiude il calendario delle gare iridate”.

Proprio a Napoli, infatti, si assegnerà il titolo di Campione del mondo 2014, al termine delle World Series della Fina (la federazione internazionale del nuoto) che organizza i grandi eventi nelle piscine olimpioniche di tutto il mondo, ma sempre con maggiore attenzione guarda al nuoto di fondo in mare.

La Capri Napoli è la piu’ prestigiosa gara in mare d’Europa: nel circuito mondiale le prime cinque gare si svolgono in America, dall’Argentina al Messico, al Canada.
Il 23 agosto c’e’ stata la prima tappa europea in Macedonia. Ma nel golfo l’atmosfera e’ magica e la tradizione conta.

Tutto comincio’ nel 1949, quando due appassionati, Aldo Fioravanti e Cesare Alifei, decisero di farsela a nuoto da Capri a Napoli. Ci riuscirono, in 12 ore.
L’impresa divenne poi una gara vera e propria la cui prima edizione si svolse nel 1954 e fu vinta dall’egiziano Hassan Marey in dieci ore e 42 secondi.

La gara si e’ svolta fino al 1992 quando venne interrotta per problemi organizzativi, e ripresa del 2003.

Nelle 49 edizione sono 1254 gli atleti che hanno sfidato le acque del Golfo (948 uomini e 306 donne), provenienti da 53 Paesi.

Il piu’ veloce tra tutti e’ stato finora il belga Brian Ryckerman che ha vinto lo scorso anno con il tempo record di 6h13’55”.
Domenica i campioni al via cercherano di batterlo: alle 9.30 si tufferanno da Marina Grande.

Ognuno sceglierà la rotta preferita, in considerazione del meteo e delle correnti di quel giorno: i migliori, pero’, andranno dritti puntando verso Castel dell’Ovo, affrontando dritti dritti il gioco delle correnti del Golfo. Il pubblico li aspetterà davanti al Circolo Canottieri, pronto a festeggiare tutti, non solo il vincitore.

Scuola, l’ambiente è assente ingiustificato

La critica del WWF e del suo presidente Donatella Bianchi, storica conduttrice di Linea Blu, il programma di mare di Rai Uno, alla riforma scuola del Governo Renzi

Schermata 2014-09-05 alle 16.48.43“E’ necessario che l’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo abbiano nella scuola italiana e negli altri enti competenti per l’educazione e la formazione la giusta attenzione”.
Lo chiede il Wwf che a proposito della riforma della scuola presentata dal Governo Renzi definisce come “assenti ingiustificati” i temi ambientali, del paesaggio e della sostenibilità.
Eppure, “conoscenza e sensibilizzazione sono le parole chiave e la scuola ha un ruolo fondamentale  nella formazione delle nuove
generazioni che dovranno prendersi cura del pianeta”, dichiara Donatella Bianchi, presidente Wwf Italia.

E se la green economy offre molte opportunità di rilancio dell’economia e dell’occupazione, per poter cogliere queste opportunità “servono percorsi formativi adeguati e occasioni di crescita delle competenze dentro e fuori le scuole di diverso ordine e
grado”, sottolinea l’associazione.

Nel 2012 il 22% delle aziende italiane ha investito nei settori della green economy producendo ben 3 milioni di nuove assunzioni e 3 milioni e 700 mila posti di lavoro potenziali.

Nel 2013 le aziende “green” hanno garantito il 38% di tutte le nuove assunzioni nei servizi e il 61,2% per le attività di ricerca e sviluppo, il 42% dei nuovi posti di lavoro sarà destinato agli under 30 e il 52% dei contratti sarà a tempo indeterminato (fonte Unioncamere e Fondazione Symbola, 2013).

E’ di 29.000 occupati il potenziale stimato di nuovi posti di lavoro diretti ed attraverso l’indotto per 1 miliardo di euro
investito nel settore della conservazione della natura e nella gestione dei siti Natura 2000 con la nuova programmazione dei Fondi
Comunitari 2014 – 2020 (fonte GHK Consulting, 2011).

Nel complesso la prossima programmazione dei fondi comunitari vale per le Regioni italiane circa 114 miliardi di euro.

La capacità di aggiornamento, di costruire scenari, di connettere i contenuti sono alcune delle competenze individuate dall’Onu che vede nell’educazione la condizione necessaria, anche se non sufficiente, per lo sviluppo sostenibile, temi ai quali è dedicato
il decennio Unesco sull’educazione per lo sviluppo sostenibile che si
conclude quest’anno.

Da oltre 40 anni il Wwf Italia collabora con il mondo della scuola a tanti livelli: dalla relazione con le istituzioni
alla produzione di materiali didattici, progetti, alla formazione dei formatori , dagli insegnanti ai propri educatori) con grande
attenzione alla qualità dell’offerta formativa e all’innovazione, lavoro riconosciuto dallo stesso Ministero che ha accreditato il Wwf
come Ente di formazione docenti.

Proprio sul tema “Quale educazione per quale futuro”, da oggi al 7 settembre nei pressi di Potenza, grazie al finanziamento della
Regione Basilicata, il Wwf chiama a raccolta educatori, docenti e volontari nel seminario nazionale sull’educazione per la sostenibilità per discutere di quale sistema nazionale per l’educazione sostenibile, le competenze per la sostenibilità, strategie e metodi, la valutazione dell’acquisizione delle competenze, temi centrali anche nel dibattito sulla riforma della scuola appena annunciata a cui il Wwf vuole contribuire .

In Australia un clima da foche

Un piccolo esercito di foche elefante equipaggiate con trasmettitori satellitari, aiuta gli scienziati del clima a esplorare le condizioni degli oceani in Antartide, una delle regioni più importanti e difficili per la disciplina scientifica.

Divers scan the water for debris of the missing Flight MH370Gli scienziati australiani, francesi, svedesi e britannici, che hanno applicato i trasmettitori sulle foche sin dal 2004 per ricercare come l’ambiente influisca sui loro comportamenti alimentari e riproduttivi, hanno osservato che gli animali raccoglievano dati di straordinario valore.

I ricercatori hanno pubblicato i profili idrografici, i dati cioè sulle temperature e la salinita’, raccolti da 207 foche elefante ‘trasmittenti’, sulla rivista Scientific Data, affiliata a Nature.

Gli animali si immergono fino a profondita’ di 1500 metri e viaggiano per migliaia di chilometri in un anno, in angoli nascosti, attorno a banchi di ghiaccio e, quel che più conta, anche in inverno quando la raccolta di dati dalle navi è impossibile o molto irregolare.

“Sono stati diretti sforzi considerevoli verso una migliore comprensione della circolazione nell’Oceano Meridionale e sulla
sua risposta a cambiamenti climatici globali negli ultimi decenni”, scrivono gli scienziati.

“Tuttavia questi sforzi rimangono molto limitati dalla mancanza di misurazioni sul posto. Le foche equipaggiate con trasmettitori stanno colmando lacune molto importanti in quella che tradizionalmente è una regione degli oceani molto povera di dati”.

I dati prodotti dalle foche sono di valore inestimabile, ha detto il coautore dello studio, Guy Williams, oceanografo del
Centro di Ricerca sul Clima e degli Ecosistemi Antartici, al quotidiano The Australian.

“Questo, ha aggiunto, ” è un grande passo avanti; le foche raccolgono osservazioni dove non ne esistono affatto e dove non potrebbero mai ottenersi. Sono dati necessari per alimentare i modelli climatici elaborati nel mondo, a cui si affidano gli scienziati”.

Extreme 40, cose da turchi!

La città di Istanbul si prepara ad ospitare l’Act 6 del circuito degli spettacolari catamarani, dall’11 al 14 settembre.

Uno spettacolo nello spettacolo veder regatare i catamarani della classe Extreme veleggiare nel mare del Bosforo e di Marmara, sotto il Topkapi e all’ombra della Moschea Blu e di Sultanahmet.
Tappa orientale che promette scintille, non solo per l’ingresso del team turco in gara, che alimenterà il tifo degli sportivi turchi, ma anche perchè con Istambul e le successive 2 tappe ancora da disputare, tutto può ancora succedere perchè in palio ci sono ancora 40 punti e perchè tra i primi la distanza è appunto di 40 punti.

La città che unisce oriente e occidente, cerniera d’Europa, ospiterà dall’11 al 14 settembre le regate del quinto Act delle Extreme Sailing Series™. Sono orami soltanto tre gli appuntamenti in calendario, Istanbul, Nizza e Sydney, prima della conclusione della stagione agonistica.
Ma come è andata la stagione fino a questo momento?

Gli svizzeri di Alinghi hanno dimostrato di essere in splendida forma per tutta la stagione, sono stati l’unico team a salire sul podio in ogni Act e hanno vinto tre tappe.
Ma l’avversario numero uno degli svizzeri, il team omanita The Wave, Muscat, è più che determinato a difendere il suo titolo di campione che varrebbe il primato dei tre titoli consecutivi.
A soli due punti di distacco da Alinghi, lo skipper del team omanita Leigh McMillan guarda al sesto Act di Istanbul: “Di sicuro Cardiff ci ha dato una bella spinta. Alinghi ha dettato il passo per tutta la stagione ed è stato bello strappare loro la vittoria riaprendo cosi i giochi. La tappa di Istanbul sarà interessante e nonostane abbiamo gareggiato e vinto qui nel 2012, sarà come affrontare un nuovo campo di regata. Ricordo che il vento era prevalentemente da mare e molto rafficato. Di sicuro non puoi distrarti qui!”

Jérôme Clerc e Realteam sono stati la rivelazione della stagione secondo David Carr, commentatore della Serie nonché ex vincitore del circuito. La continuità dimostrata nel corso dei primi cinque Act ha permesso loro di arrivare a Istanbul occupando il terzo posto della classifica generale e ancora tutto da giocare per conservare la loro posizione sul podio.

Un altro team a caccia del podio è sicuramente Emirates Team New Zealand che, nonostante un inaspettato ultimo posto a Cardiff, occupa il quarto posto in classifica.
A Istanbul i Kiwi riporteranno a bordo il talentuoso Glenn Ashby, 14 titoli mondiali in tre classi di multiscafi e una medaglia d’argento olimpica, per completare il loro equipaggio già di impressionante qualità tecnica. J.P. Morgan BAR, che dopo il primo podio della stagione a Cardiff, si trova in quinta posizione otto punti dietro ai kiwi, avrà a bordo il campione olimpico Paul Goodison.

I francesi di Groupama sailing team avranno cambi consistenti nel team, con François Morvan che prenderà il timone e Tanguy Cariou che erediterà la fascia di capitano da Franck Cammas, il quale sarà impegnato nel suo cammino verso Rio 2016, con la partecipazione al campionato del mondo d’ISAF. Molti dei team che si battono per la parte centrale della classifica come Red Bull Sailing Team, GAC Pindar e Oman Air hanno ottenuto il miglior risultato a Cardiff, che sicuramente ha fornito loro una iniezione di fiducia in vista di Istanbul.

La flotta aprirà il gas dall’11 al 14 settembre nel cuore della città sul mar di Marmara e sul Bosforo, in una location perfetta per le regate stile stadio.
Per i team della flotta che hanno già regatato a Istanbul, questa è senza dubbio una delle tappe più interessanti del calendario 2014: “Istanbul è un sito fantastico”, ha commentato Rasmus Køstner, co-skipper del SAP Extreme Sailing Team: “abbiamo corso qui il primo anno della nostra campagna con gli Extreme 40 ed è stato molto suggestivo regatare davati alla Moschea Blu.”

Extreme Sailing Series™ Act 6 Istanbul, lista equipaggi
Alinghi (SUI)
Skipper /Timoniere: Morgan Larson (USA)
Tattico: Stuart Pollard (USA)
Randista: Pierre-Yves Jorand (SUI)
Tailer: Nils Frei (SUI)
Prodiere: Yves Detrey (SUI)

Emirates Team New Zealand (NZL)
Skipper /Timoniere: Dean Barker (NZL)
Floater: Edwin Delaat (NZL)
Randista: Glenn Ashby (NZL)
Tailer: James Dagg (NZL)
Prodiere: Jeremy Lomas (NZL)

GAC Pindar (AUS)
Skipper /Timoniere: Nathan Wilmot (AUS)
Tattico/Randista: Seve Jarvin (AUS)
Tailer: Ed Smyth (AUS) / Troy Tindill (AUS)
Prodiere: James Wierzbowski (AUS)

Gazprom Team Russia (RUS)
Skipper/ Tattico: Igor Lisovenko (RUS)
Timoniere: Phil Robertson (NZL)
Randista: Matt Adams (GBR)
Tailer: Pete Cumming (GBR)
Prodiere: Aleksey Kulakov (RUS)

Groupama sailing team (FRA)
Skipper/ Tattico: Tanguy Cariou (FRA)
Timoniere: François Morvan (FRA)
Randista: Romain Motteau (FRA)
Tailer: Thierry Fouchier (FRA)
Prodiere: Devan Le Bihan (FRA)

J.P. Morgan BAR (GBR)
Skipper /Timoniere: Ben Ainslie (GBR)
Floater: Bleddyn Mon (GBR)
Randista: Paul Goodison (GBR)
Tailer: Nick Hutton (GBR)
Prodiere: Matt Cornwell (GBR)

Oman Air (OMA)
Skipper /Timoniere: Rob Greenhalgh (GBR)
Randista: Kyle Langford (AUS)
Tailer: Ted Hackney (AUS)
Prodiere: Hashim Al Rashdi (OMA) /Musab Al Hadi (OMA)

Realteam (SUI)
Skipper/ Randista: Jérôme Clerc
Timoniere: Arnaud Psarofaghis (SUI)
Tattico: Bruno Barbarin (FRA)
Tailer: Cédric Schmidt (SUI)
Prodiere: Thierry Wasem (SUI)

Red Bull Sailing Team (AUT)
Skipper /Timoniere: Roman Hagara (AUT)
Tattico: Hans-Peter Steinacher (AUT)
Floater: Stewart Dodson (NZL)
Tailer: Mark Bulkeley (GBR)
Prodiere: Shaun Mason (GBR)

SAP Extreme Sailing Team (DEN)
Co-Skipper/Timoniere: Jes Gram-Hansen (DEN)
Co-Skipper/ Tattico: Rasmus Køstner (DEN)
Randista, Tailer: Thierry Douillard (FRA)/Christian Kamp (DEN)
Prodiere: Brad Farrand (NZL)

TeamTurx (TUR)
Co- Skipper /Timoniere: Mitch Booth (GBR)
Co-Skipper/ Tattico: Edhem Dirvana (TUR)
Randista: Selim Kakış (TUR)
Tailer: Ateş Çinar (TUR)
Prodiere: Anıl Berk Baki (TUR)

The Wave, Muscat (OMA)
Skipper /Timoniere: Leigh McMillan (GBR)
Tattico: Sarah Ayton (GBR)
Randista: Pete Greenhalgh (GBR)
Tailer: Kinley Fowler (NZL)
Prodiere: Nasser Al Mashari (OMA)

 

Galileo, un mare di sapienza

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C’è un angolo di Firenze che racchiude una sapienza d’altri tempi.
E’ il museo Galileo vetrina di strumenti scientifici unici al mondo: apparecchi che hanno attraversato i secoli, veicolando il sapere. Tra questi anche le carte nautiche dell’antichità, documenti che hanno permesso scoperte e promosso i commerci, alimentando il traffico marittimo e, quindi, i sestanti, elementi ancora oggi a loro modo attuali nonostante l’avvento della tecnologia satellitare e digitale.
Il servizio è di Enzo Cappucci

http://www.rainews.it/ran24/clips/thalassa/thalassa_galileo_01092014.mp4