Sparisce un’isola in Francia

E’ il celebre e straordinario Mont Saint-Michel, che i lavori di consolidamento renderanno sempre più attaccato alla terra ferma e meno in balia delle maree dell’oceano.

Il gioco non vale la candela: è questa in breve la critica che la Corte dei Conti francese rivolge oggi al progetto di salvare dall’insabbiamento la storica rocca sull’Atlantico, che ogni anno accoglie tre milioni di turisti. Nel suo rapporto annuale, pubblicato oggi, la Corte transalpina ha definito infatti “difettosa la realizzazione operativa” dei lavori.

Il progetto, controverso e più volte criticato, è stato lanciato nel 1995 e prevede la sostituzione della strada-diga che, ancora adesso, porta ai piedi del monte, con un ponte-passerella pedonale. Sulla spesa di 184 milioni di euro di fondi pubblici, lo Stato partecipa con un finanziamento di 85 milioni di euro. Per la Corte transalpina è troppo, visto che, sulla base del progetto finale approvato, il Mont-Saint-Michel sarà di fatto un’isola solo pochi giorni o poche ore all’anno, in base alle maree: “una volta che i lavori saranno terminati – fa notare la Corte dei Conti – l’accesso al Monte resterà comunque pedonale sempre, al di là delle poche ore all’anno in cui si verificano maree eccezionali.

Solo durante queste poche ore – si legge ancora nel rapporto – il carattere totalmente marittimo del Mont-Saint-Michel sarà restituito, risultato che va dunque valutato in rapporto al costo totale dei lavori avviati”. I Saggi sollevano dunque oggi un problema già sollevato tempo fa dall’Unesco, che nel 1979 ha inserito la rocca nella sua lista dei monumenti patrimonio dell’umanità.

L’agenzia delle Nazioni Unite, con sede a Parigi, aveva proposto infatti di realizzare una passerella più piccola, proprio per permettere al monte di diventare un’isola più spesso possibile. Ma la proposta era stata bocciata dal sindacato misto che gestisce i lavori: motivi di sicurezza, in caso di evacuazione urgente del monte, erano stati avanzati.

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