Caro nemico ti scrivo

E’ questa la novità in Coppa America, le lettere. Dalle carte bollate e i tribunali, il duello tra il Defender Alinghi ed il Challenger Oracle, sembra essere ormai nelle mani del postino. Intanto le regate potrebbero tornare già dal 2009, a Valencia.
Si erano scritti ultimamente, lasciando intravvedere uno spiraglio, un ripensamento capace magari di restituire la Coppa America al mare, alle regate, liberandola dalle aule di tribunale. Ma in effetti la situazione non ha fatto un solo passo in avanti, anzi; sembra averne fatto ancora una volta uno indietro, perché la lettera di buone intenzioni che il patron di Alinghi Bertarelli, l’ultima della serie, ha spedito al patron di Oracle Ellison è rimasta lettera morta, come si suol dire: ovvero senza risposta.

E allora, che si fa? Si cerca di salvare il salvabile aprendo le iscrizioni ad una inedita Coppa America da tenersi a Valencia nel 2010, con le sfide tra i challenger già dal 2009, con le vecchie barche in acqua, gli stessi scatoloni del 2007, in attesa di concordare tutti insieme, dice Bertarelli, che barca fare per il 2010.

Un ripensamento, insomma, una ricerca di consenso tra gli altri attori della questione, che segna un mutamento di rotta rispetto al dirigismo della prima ora che aveva spinto Oracle ad accusare il team svizzero di aver studiato un regolamento a suo uso e consumo personale per fare una Coppa blindata, inattaccabile da ogni punto di vista.

“Data l’attuale situazione economica mondiale”, spiega oggi accomodante Bertarelli, “faremo particolare attenzione al contenimento dei costi. Ma abbiamo bisogno che questo processo si rimetta in moto per recuperare il tempo perduto”. Equipaggi fermi oramai da mesi, progettisti in panciolle senza sapere quali barche progettare in assenza di un’idea, di un regolamento; capitali fermi o fuggiti, nessun interesse mediatico: tutti elementi che giocano a favore di una riapertura dei giochi. Ma non ultimo pesa anche il fatto che un nuovo torneo incombe, una nuova sfida tra “challenger” , senza Alinghi, organizzata ad Auckland dagli ex signori di Coppa: quella Louis Vuitton, che rappresenta la tradizione nella sfida, uscita di scena dall’America’s Cup contestualmente all’arrivo di Bertarelli e del suo America’s Cup Management.

Un rischio troppo grosso da correre, che oltretutto viene proprio da laggiù, dalla Nuova Zelanda, dove la vela è di casa e dove in tanti hanno lasciato il cuore. Altro che Valencia.

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