A Lipari le forti mareggiate hanno causato l’affondamento di un barca ormeggiata in rada a Canneto, altre due sono state scaraventate sulla spiaggia. Continua a leggere
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Stromboli, il gigante di fuoco
La straordinaria isola di Stromboli, nell’Arcipelago delle Eolie, non è solo la meta ideale di un soggiorno al mare, ma è anche l’occasione per approfondire la comprensione del territorio e fare conoscenza con il vulcano.
Stromboli è un’isola ambivalente, in equilibrio tra cio’ che è emerso e che costantemente, sotto la terra e il mare, ribolle. Ogni venti minuti un rumore sordo di cannone ci ricorda che stiamo riposando ai piedi di un gigante e che il gigante è
vivo. Tutto bene finchè si muove nel sonno, ma qualche
volta è a un passo dal risveglio.
Ci sono segnali che negli ultimi tre anni l’attività del vulcano è aumentata con un picco tra dicembre 2002 e luglio 2003.
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Anche le regate intorno al vulcano. Stromboli “boa” della Middle Sea Race, guarda il video
Per proteggere gli escursionisti che, a partire da maggio fino a settembre, praticamente ogni giorno, salgono a decine in vetta per godersi lo spettacolo delle esplosioni, la Protezione Civile ha fatto dislocare ad alta quota sei rifugi. Gli “shelter” in acciaio, del valore di circa 100 mila euro l’uno, sono stati progettati dall’Università degli Studi della Basilicata per resistere all’urto di un masso di mezzo metro di diametro proveniente da 400 metri di distanza. Ogni rifugio è in grado di proteggere circa 10 persone.
La messa in opera è appena finita, i moduli sono stati trasportati in elicottero e assemblati sul posto. E sempre per ragioni di sicurezza anche la frazione di Ginostra, dove prima non era possibile attraccare se non con piccole imbarcazioni, dal marzo del 2005 ha il suo molo, una struttura in cemento pigmentato e massi di roccia vulcanica di una sessantina di metri di lunghezza. Anche i sentieri per salire al vulcano sono stati ritracciati ed è stato introdotto il divieto oltre i 400 metri di quota di proseguire senza le guide alpine o vulcanologiche che sull’isola sono organizzate nell’associazione Magmatrek.
Anche Stromboli, meta fascinosa per lo strisciante senso di pericolo e per la sfolgorante bellezza, ha dovuto sottomettersi a questa moderna esigenza di prevenire le catastrofi e dunque alle regole. La svolta risale al 30 dicembre del 2002. Due frane in rapida successione, nello spazio di otto minuti fanno seguito a una vigorosa ripresa dell’attività esplosiva. Il peso dei materiali eruttati provoca il collasso di 16 milioni di metri cubi di materiale.
La parte sommersa della frana , 8 milioni di metri cubi, genera un maremoto che ha colpito le coste dell’isola e raggiunto anche le altre isole Eolie e le coste della Calabria e della Sicilia.
Ecco come nasce uno tsunami con onde fino a sei metri di altezza, ma a chi c’era sembravano 20. Vulcano di tipo esplosivo, indicatocome il faro del Mediterraneo dai tempi dei Fenici, Stromboli è l’unico dei vulcani
dell’arco eoliano ancora attivo. Strombolicchio, lo scoglio che lo fronteggia sulle coste che vanno da FicoGrande a Piscità, e’ solo il dente di un antico cratere.