Pacific Trash Vortex, tutta spazzatura

Al largo della California un’isola di plastica grande come due volte il Texas

Ogni volta che gettiamo qualcosa in mare questo
qualcosa fa dei giri immensi e finisce per depositarsi dove meglio crede.
Le preoccupazioni sulle (cattive) abitudini nostre e dei nostri simili a molti possono sembrare un eccesso, un fanatismo da tempi bui; ma la realtà supera la fantasia perchè il Pacif Trash Vortex, Vortice di Spazzatura del Pacifico, in Italia noto come “Isola della plastica”, è purtroppo una realtà.
Ne raccontano lo schifo i pescatori californiani, i
guardiacoste, ma soprattutto le immagini e le analisi di laboratorio: la plastica ed ogni altra cosa che stupidamente gettiamo in mare entra nella catena alimentare: entra quindi nelle nostre pance. Non solo in America, non solo nel acifico, ma in ogni altro mare trasformato dalla mano dell’uomo. Figuriamoci nel Mediterraneo, piccolo lago marino, parco giochi di tanti italiani consapevoli o meno che siano.

Ambiente, persino le boe sono intelligenti

Approdano anche ad Orosei le boe intelligenti, che riconoscono la barca-cliente. Si amplia così il MarPark della Sardegna, dove grazie alle boe le ancore delle barche non rovinano i fondali.

Le boe intelligenti’, sono sbarcate anche nel mare di
Orosei (Nuoro), andandosi ad aggiungere a quelle gia’ posate a Cala di Volpe e Porto Cervo (Olbia Tempio) e
a quelle dell’area marina protetta di Capo Carbonara, punta estrema a sud est della Sardegna.

MarPark e’ un sistema telematico di ormeggio eco-compatibile per imbarcazioni da diporto ma soprattutto un sistema per la protezione
dell’ambiente
e la fruizione turistica sostenibile. Con le ‘boe intelligenti’ si possono prenotare ormeggi su gavitelli in specchi d’acqua protetti e godere dei luoghi di vacanza nella certezza di non recare danni all’ecosistema. I gavitelli elettronici di
MarPark riconoscono automaticamente chi ha prenotato l’ormeggio e consentono l’attivazione di alcuni servizi extra se richiesti. Altrimenti l’ospite viene
lasciato tranquillo al suo posto. Tramite il SeaPass’, un piccolo anello galleggiante dotato di microchip consegnato agli utenti MarPark dal personale dei centri operativi locali delle aree marine, si consente all’utente di essere identificato
dal gavitello telematico, dotato di una elettronica in grado di riconoscere il codice identificativo che, nella memoria del web server, fa riferimento
all’utente e al tipo di servizio richiesto. Grazie al SeaPass, che e’ appunto collegato al server, l’utente puo’ sapere in tempo reale, connettendosi al
sito on line MarPark, quali boe sono disponibili nelle diverse aree marine ed eventualmente prenotare la propria direttamente dal proprio pc. Per quanto
riguarda MarPark a Orosei, per quest’anno e’ prevista l’operativita’ della fase sperimentale del progetto regionale, ossia, l’installazione di 8
gavitelli per barche comprese tra i 10 ed i 50 m nello specchio d’acqua antistante la Marina di Orosei e, a breve, l’installazione di 8 gavitelli, sempre per
barche tra 10 e 50 metri, nella localita’ Cala Ginepro.

Il veliero dei delfini

Il Veliero dei Delfini è una campagna realizzata in stretta collaborazione e con il sostegno della Direzione Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e con il supporto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto.

Parte da Genova il 24 giugno 2008 la sesta edizione del Veliero dei Delfini: una imbarcazione con a bordo uno staff di giovani biologi a difesa del mare e dei suoi abitanti. L’iniziativa è portata avanti dal CTS ambiente, un associazione nazionale senza fini di lucro riconosciuta dal Ministero delle Politiche Sociali tra le associazioni nazionali di promozione sociale e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio come associazione ambientalista.

L’imbarcazione, attrezzata per la ricerca in mare, nell’arco di 50 giorni toccherà le principali marinerie italiane, in particolare le aree protette con l’obiettivo di: informare e sensibilizzare il grande pubblico (turisti, residenti, sub, velisti, pescatori) circa l’importanza della salvaguardia dei cetacei e della biodiversità in generale.

Promuovere il ruolo strategico del sistema dei Parchi e delle Aree Marine Protette italiane nel Mediterraneo e incentivare iniziative di turismo legate all’osservazione dei cetacei in libertà (whale-watching), nel pieno rispetto anche del loro habitat.

Studiare soluzioni innovative per la riduzione delle interazioni tra i cetacei e le attività di pesca, promuovendo forme di pesca responsabile ed evidenziare i fattori che minacciano la sopravvivenza dei cetacei e delle altre specie a rischio nei nostri mari. In questa sesta edizione obiettivo prioritario della spedizione, sarà anche quello di divulgare l’iniziativa IUCN “Countdown 2010” contro la perdita della biodiversità.

Sarà interesse della campagna, quindi, eseguire un check-up anche sui principali indicatori della fauna marina mediterranea: tartarughe, squali, avifauna e specie aliene provenienti dai mari tropicali.

www.ilvelierodeidelfini.it

Margherita, una scia di solidarietà

Margherita Pelaschier ha concluso a Genova la circumnavigazione dell’Italia in solitario come testimonial di A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, che assieme a lei ha organizzato il progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE.

Un colpo di cannone sparato dalle banchine dello Yacht Club Italiano ha salutato domenica mattina l’arrivo di
Margherita Pelaschier che, testimonial del progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE, ha concluso a Genova la sua sfida di navigatrice solitaria e di messaggero di solidarietà . Una sfida personale dedicata alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo e Gaslini, nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.

La velista di Monfalcone arriva sorridente a conclusione delle ultime miglia di navigazione compiute prevalentemente con venti dai quadranti sud che le hanno permesso di percorrere l’ultima parte del percorso da Civitavecchia al capoluogo ligure sempre in velocità, ad andature portanti che spesso le hanno permesso di superare gli 8/9 nodi. Nella mattinata di domenica Margherita entrava nel porto di Genova alla ruota del timone della sua velocissima barca AA38,carica dei preziosi disegni realizzati dai bambini della chirurgia in cura presso l’ospedale Pediatrico Burlo Garofalo da consegnare ai bambini del Gaslini. Due istituti lontani, di due diverse città marinare, legati dalla medesima missione pediatrica e da oggi uniti dalla scia lasciata in mare da Margherita Pelaschier, messaggera di solidarietà tra l’Adriatico e il Tirreno.

Genova per voi

Dal 6 al 14 ottobre l’irrinunciabile appuntamento per gli appassionati del settore.
Un Salone ricco di novità, che guarda ai grandi portafogli dei super milionari, ma che non dimentica la nautica popolare. E che deve fare necessariamente varare un’autentica politica turistico-portuale, facendo i conti con il rispetto dell’ambiente.

Dal 6 al 14 ottobre l’irrinunciabile appuntamento per gli appassionati del settore.
Un Salone ricco di novità, che guarda ai grandi portafogli dei super milionari, ma che non dimentica la nautica popolare. E che deve fare necessariamente varare un’autentica politica turistico-portuale, facendo i conti con il rispetto dell’ambiente.

di Enzo Cappucci
Mille e 500 espositori, il 37 per cento dei quali di provenienza estera, 2 mila e 300 barche esposte, delle quali 530 in acqua, 90 navi da diporto (uguali o superiori ai 24 metri), 43 superyachts (superiori ai 30 mt), 213 imbarcazioni a vela, 152 delle quali esposte in acqua, e 28 mila metri quadri di accessori: un esercito di professionisti capace di soddisfare anche il più pignolo dei diportisti, il più maniaco dei pignoli. Non ultimo, 100 mila metri quadri di specchio acqueo, 27 banchine espositive, per una lunghezza di 3 chilometri.
Queste in sintesi le cifre del 47 esimo Salone Nautico di Genova, la Fiera che richiama appassionati da tutto il mondo, molti dei quali pronti a staccare assegni da capogiro per prenotare e comperare l’oggetto dei desideri, esposto in anteprima.

Sono moltissime, infatti, le novità esposte a questo Salone, che è forse la principale Fiera al mondo, se non altro perché è presente al gran completo la produzione italiana, qualitativamente la più raffinata, la più imitata, la più richiesta. Non per nulla il salone è infatti l’emanazione dell’Ucina, l’Associazione dell’Industria Nautica da diporto italiana, che vanta fatturati da record e tassi di crescita che sono stati spesso a due cifre. Per il 2006 il valore della produzione italiana delle unità da diporto è cresciuto del 15%, attestandosi intorno ai 3 miliardi e mezzo di euro, mentre il valore complessivo, inclusi gli accessori ed i motori supera di gran lunga i 5 miliardi di euro.

Guarda il video dell’inchiesta sui porti in Italia:
“Il Bel Paese fuori rotta”

 

Gran parte di questo fatturato è realizzato con l’esportazione, che raggiunge il 50% della produzione nazionale, il 48% della quale destinata ai mercati europei. Soltanto per i superyacht, barche superiori ai 30 metri di lunghezza, autentici concentrati di tecnologia ed eleganza, oggetti per pochi (o molti?) super ricchi, le ordinazioni sono passate dalle 688 del 2006, alle 777 del 2007, con una fetta di mercato pari al 45% del totale, il che conferma la supremazia del prodotto italiano sui mercati internazionali, in particolare di quelli relativi alle “barche” intorno ai 34 metri di lunghezza.

Tra i primi 10 costruttori di superyachts al mondo, 5 sono italiani.
Ce n’è insomma di che soddisfare i palati più esigenti. Ma a Genova non manca fortunatamente la nautica minore, quella più a portata di mano, fatta di medie e piccole imbarcazioni carrellabili, che fanno la gioia di molti utenti e la fortuna di un’altra ampia fetta del mercato. Esposte sui piazzali, in acqua e perfino nei sottoscala, sono forse queste le attrattive più ammirate, sogni di più semplice portata che non i grandi yachts, che rappresentano un territorio davvero esclusivo.

Anche se è vero che pure in questo settore i prezzi sono schizzati verso l’alto, al punto da esser oramai fuori portata per i molti. Ormeggi a prezzi impossibili, senza ogni pudore e neppure lontanamente paragonabili ai prezzi praticati all’estero, gestione clientelare dei posti barca con vendita degli spazi d’acqua quasi all’incanto, interventi meccanici e di cantieristica da signori del bisturi piuttosto che da operai specializzati. Tutto questo in un Paese che dovrebbe avere vocazione marinara, ma che al contrario stenta a far decollare una vera politica di sviluppo nautico e turistico, non solo portuale , ma di semplici accessi al mare, di scivoli proprio per la nautica minore. Chiamati a coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente, gli organizzatori del Salone e le Autorità politiche che come ogni anno taglieranno il nastro inaugurale del Salone, non potranno fare a meno di affrontare questo delicato aspetto della questione, che rischia di far rallentare ogni possibile crescita dell’industria nautica nazionale.

www.salonenautico-online.it

E’ proprio uno scorfano

Misura 1 metro e 10 centimetri di lunghezza, pesa la
bellezza di 27 chilogrammi ed è stato pescato ad una profondità di 640 metri, nello Stretto di Bering, a sud delle isole Pribilof. Ma scordatevi l’idea di una mega zuppa perchè lo scorfano in questione è già in mano agli scienziati dell’Alaska Fischeries Science center che lo hanno esaminato stabilendo per prima cosa che questo “mostro” marino ha un’età compresa tra
i 90 ed i 115 anni, e che era un’esemplare femmina, pieno di uova. L’eta’ e’ stata determinata sulla base di un osso dell’orecchio che contiene cerchiconcentrici di accrescimento simili a quelli degli alberi. Lo scorfano pescato non è tuttavia l’esemplare più grande di cui si abbia notizia: negli annali, infatti, si rileva traccia di uno scorfano di 1 metro e 19 centimetri.

Ciao Paolo, amico e collega

Si è improvvisamente spento a Roma Paolo Venanzangeli, il nostro Paolone, stroncato da una polmonite all’età di 56 anni. Una figura immancabile sui campi di regata, che fosse la Coppa America o una semplice regata di zona, Paolo era l’instancabile testimone, sempre presente, innamorato del suo lavoro di giornalista, inviato della rivista Nautica e capo ufficio stampa della Federazione vela.
Ci mancherai tanto, Paolo. Che il vento sia lieve, una brezza gentile.

Si sono svolti lunedì i funerali di Paolo Venanzangeli, giornalista e personaggio del mondo della vela, mancato nella notte del 31 marzo. Una cerimonia semplice nella parrocchia di Santa Maria Mater Dei nel Don Orione a pochi passi dalla casa
sulla Balduina dove viveva da sempre. A dare l’ultimo saluto a Paolone c’erano centinaia di persone, parenti, amici, colleghi e semplici velisti. In prima fila la sua compagna Bianca e il piccolo Marco di appena 6 anni, incredibilmente sereno e in grado di trasmettere a tutti un segnale di gioia pure in un giorno di lutto. Tra fiori e applausi tutti si sono stretti nei ricordi personali e collettivi del grande
e indimenticabile Paolone, con la voglia sentire ancora tra noi la sua presenza straripante e inconfondibile.

Continua a leggere