Targa Florio, sprint finale

Partita da Favignana la regata che circumnaviga la Sicilia, 430 miglia a tappe.
Ispirata alla celebre gara automobilistica dei primi del ‘900, ha preso il via dall’isola di Favignana la prima Targa Florio del Mare, un appuntamento che promette di diventare imperdibile per gli appassionati. Spinte da un vento di scirocco le venti imbarcazioni in gara hanno preso la via di Cefalù, per circumnavigare la Sicilia in senso orario.

Entra nel vivo la Targa Florio del Mare® che giovedì ha visto le imbarcazioni in gara doppiare la boa di Marzamemi (Siracusa).

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Florio, le regate della farfalla

La grande vela d’altura nelle acque cristalline dello splendido mare delle Isole Egadi è arrivata ancora una volta al nastro di partenza con la seconda edizione del “Trofeo Challenge Ignazio Florio” organizzata dallo Yacht Club Favignana, nell’isola a forma di farfalla, dove ha sede la più importante e storica tonnara del Mediterraneo, la Tonnara Florio.

La manifestazione si svolgerà dal 19 al 22 settembre, mentre le regate si articoleranno nei giorni dal 20 al 22 su percorsi costieri intorno alle isole dell’arcipelago e prove sulle boe.

Le imbarcazioni invitate a sfidare il vincitore della prima edizione – il First 36.7 “Yacht Club Favignana” con lo skipper Giuseppe Tesorone – per motivi organizzativi e logistici, sono state limitate ad un numero di quaranta e troveranno ospitalità nel porto principale presso lo Scalo San Leonardo, per l’occasione attrezzato con i servizi necessari alle imbarcazioni dei regatanti.

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Oh, yes…

Anche quest’anno la regata organizzata dal Circolo di
Riva di Traiano si è svolta all’insegna del
vento leggero.

Ideata da Paolo Venanzangeli per dare la possibilità di partecipare anche a quelle imbarcazioni che, per le
loro dimensioni, non possono navigare, secondo i regolamenti in vigore, al di fuori delle 12 miglia, lasciava agli skipper la scelta della rotta fino allo scoglio della Giraglia. Ma anche quest’anno la maggior parte delle barche partecipanti ha preferito scegliere, sia all’andata che al ritorno, la rotta esterna all’isola dell’Elba.
A vincere la Moby Roma Giraglia per 2 è stato “ Yes-Achab Yacht Club”, l’X 46 portato in coppia da Roberto Santolini e da Sergio Papagni, che ha tagliato il traguardo ieri alle ore 8.27. Secondo si è piazzato“ Vani tè”, il First 36.7 con a bordo Mario Aquila e Luca Angelini.

Per quanto riguarda la Moby Roma Giraglia per Tutti, la versione in equipaggio numeroso, il VOR 60 “Theorematica” di Andrea Bonini, primo al traguardo, non è riuscito a vincere la classifica in tempo compensato e si è dovuto accontentare del secondo posto. Primo in assoluto si è classificato l’equipaggio toscano di “Assuntina”, il Pinguin 38 di Luca Di Rosa. Mentre terzo si è piazzato “Yacht Club Favignana”, il First 36.7 timonato da Marco Augelli. La classifica per raggruppamenti vede nel primo gruppo in ordine: “Assuntina”, “Theorematica” e terzo “Tartaruga” il Comet 45 S di Marco Paolucci. Nel secondo raggruppamento ha vinto “ Yacht Club Favignana”, seguito da “Magica II”, Grand Soleil 40 di Francesco Sette e “Flock Bricofer” di Stefano Ferri, timonata da Gianluca Antonelli.

Prestigiosa è stata la partecipazione dell’ “Orsa Maggiore”, lo splendido bialbero, ammiraglia della flotta della Marina Militare, con a bordo il comandante Antonio Macomer e un gruppo di allievi. Fallito il tentativo di migliorare il record di percorrenza della regata (39 ore e 44 minuti) da parte del trimarano “Triflock Bricofer” di Stefano Ferri che si è ritirato.

Pesce, finchè ce n’è

Un’equipe di 12 studiosi ha analizzato i dati degli ultimi 50 anni, relativi ad alcune note zone di pesca e, quindi, la vita di alcune specie di pesci, ripercorrendo la loro storia a ritroso anche di mille anni. Il risultato è che venendo a mancare per estinzione anche un solo elemento della catena alimentare, l’intera specie marina è destinata alla scomparsa. Il problema non risiede solo nei mutamenti climatici e nel generale riscaldamento dei mari, ma nelle attività di pesca, divenute estremamente sofisticate per meglio rispondere alle esigenze dei consumatori. Un circolo vizioso che sembra non avere soluzioni, se non quella finale prospettata per il 2050.