Margherita, una scia di solidarietà

Margherita Pelaschier ha concluso a Genova la circumnavigazione dell’Italia in solitario come testimonial di A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, che assieme a lei ha organizzato il progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE.

Un colpo di cannone sparato dalle banchine dello Yacht Club Italiano ha salutato domenica mattina l’arrivo di
Margherita Pelaschier che, testimonial del progetto LIBERA LA VITA LIBERA LE VELE, ha concluso a Genova la sua sfida di navigatrice solitaria e di messaggero di solidarietà . Una sfida personale dedicata alle persone che vivono la loro sfida quotidiana per la vita, come i bambini ricoverati presso degli ospedali pediatrici Burlo e Gaslini, nati con malformazioni da curare attraverso interventi multipli e complessi a cui i piccoli pazienti sono sottoposti soprattutto nel primi anni di vita.

La velista di Monfalcone arriva sorridente a conclusione delle ultime miglia di navigazione compiute prevalentemente con venti dai quadranti sud che le hanno permesso di percorrere l’ultima parte del percorso da Civitavecchia al capoluogo ligure sempre in velocità, ad andature portanti che spesso le hanno permesso di superare gli 8/9 nodi. Nella mattinata di domenica Margherita entrava nel porto di Genova alla ruota del timone della sua velocissima barca AA38,carica dei preziosi disegni realizzati dai bambini della chirurgia in cura presso l’ospedale Pediatrico Burlo Garofalo da consegnare ai bambini del Gaslini. Due istituti lontani, di due diverse città marinare, legati dalla medesima missione pediatrica e da oggi uniti dalla scia lasciata in mare da Margherita Pelaschier, messaggera di solidarietà tra l’Adriatico e il Tirreno.

Brezza irachena in Costa Azzurra

E’ sotto sequestro conservativo l”Ocean Breeze’, il lussuoso yacht lungo 82 metri appartenuto al defunto dittatore iracheno. Era stato messo in vendita su internet per 24 milioni di euro. Ma Baghdad lo reclama.

Il tribunale di Nizza – dove l’imbarcazione si trova attraccata al porto dal novembre del 2007 – ha congelato la vendita dallo scorso 31 gennaio secondo la richiesta del governo iracheno convinto che sia di proprieta’ dello Stato.

Lo yacht e’ un vero e proprio gioiello: decorazioni in oro, argento, legno di mogano e marmo, blindato, dotato di un lanciamissili e un mini-sommergibile per la fuga, con piu’ piscine e saune, decine di camere e saloni con maxi schermi, una moschea, un mini ospedale. Era stato commissionato nel 1979 da Saddam Hussein, non appena arrivato al potere, ai cantieri navali danesi Helsingor Vaerft. Gli fu consegnato nel 1981 e Saddam lo chiamo ”Qadisiyah Saddam’, dal nome della vittoria degli arabi sui persiani nel VII/o secolo.

Continua a leggere