Oh, Ermione! (Video)

Rientra in Francia l’Hermione, la copia della celebre goletta che nel 1780 partì dalla Francia con il marchese Lafayette per sostenere gli indipendentisti americani.

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Dopo quattro mesi di navigazione tra Francia, Stati Uniti e Canada, rientra in patria l’Hermione, la copia della celebre goletta che nel 1780 partì dalla Francia
con il marchese Lafayette per sostenere gli indipendentisti americani.
L’imbarcazione a tre alberi – simbolo dell’amicizia tra la Francia e gli Stati Uniti – è attesa nel primo pomeriggio nel porto di Brest dopo una lunga (e a tratti difficile) traversata dell’Atlantico.
A oltre vent’anni dall’inizio di questo sogno, per volontà di un gruppo di appassionati dell’antico arsenale marittimo di Rochefort, il veliero in legno di 66 metri e una velatura di oltre duemila metri quadri è stato accolto nei porti degli Stati Uniti, tra cui Yorktown e New York, tra champagne e spettacoli pirotecnici. Anche se la notizia delle intercettazioni della National Security Agency americana all’Eliseo ha un po’ guastato le feste.
Espressione marittima della grandeur transalpina, l’Hermione rienterà a Rochefort, nel dipartimento della Charente-Maritime, a fine agosto.
Con la fine dell’estate bisognerà anche cominciare ad interrogarsi su quale sarà l’avvenire della nave.
A partire dalle spese di manutenzione: in totale, si stima che per permettere all’Hermione di continuare a navigare siano
necessari circa circa 800.000 euro all’anno.

Mare Nostrum, altrimenti mare mortum


C’è un’altra operazione Mare Nostrum in corso, è quella lanciata in Francia per liberare i fondali marini dagli strati di schifezze gettati in mare per anni.
Il video che segue è un esempio illuminante dello stato dell’arte.
Il luogo in questione è il Porto Vecchio di Marsiglia, nel cuore della città, ma potrebbe essere stato girato ovunque, in moltissimi dei nostri scali portuali. Vedere per credere.

La cafospiaggia d’Italia. Ecco la cafobarca di Lapo Elkann

Vota la spiaggia più cafona in cui ti sei imbattuto, perché rumorosa, sporca e che altro. Poi le assegneremo la Bandiera nera 2015.

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Ogni spiaggia ha la sua pena, non sempre si può approdare in un atollo idilliaco senza rumori e fastidi.
Siamo piuttosto costretti  a condividere spazi dove impazzano le attività più fastidiose, come gli odiosi tamburelli, le corse delle moto d’acqua, le urla incontrollate di bambini che sembrano non avere genitori e meno che mai  educazione.
E poi, come se non bastasse, i gestori degli stabilimenti che hanno ormai la radicata abitudine di martellare di musica assordante ogni metro quadrato delle nostre coste in nome di chissà quale indagine di marketing e di un “gli affari innanzi tutto”, che lascia obiettivamente perplessi. Rivogliamo indietro il rumore del vento e delle onde, le voci allegre dei bambini e non le urla sguaiate. Insomma, vota la cafospiaggia d’Italia!

Intanto, guardate la cafobarca di Lapo Elkann!

Red Bull Foiling Generation a Malcesine sul lago di Garda: nello stadio del vento Matteo Pilati e Francesco Rubagotti vincono la tappa italiana del circuito internazionale riservato ai giovani talenti della vela mondiale tra i 16 e i 20 anni.

Malcesine, 12 luglio 2015: il Red Bull Foiling Generation, ospitato dalla Fraglia Vela Malcesine, celebra oggi i campioni della tappa italiana che, con questo successo, si qualificano per la finale mondiale dell’evento che si disputerà nel 2016, alla quale parteciperanno equipaggi in rappresentanza di sette nazioni (Giappone, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Danimarca, Russia e Francia).

Dopo tre giorni di test e di allenamento e due di regate di selezione, ripescaggi ed eliminazioni, oggi, ultima giornata della tappa italiana del Red Bull Foiling Generation a Malcesine sul Lago di Garda, le regate di finale hanno offerto uno spettacolo indimenticabile agli spettatori sulle rive. I velocissimi Flying Phantom spinti dall’Ora, il caratteristico vento locale, hanno letteralmente volato sull’acqua grazie ai loro foil, le derive a forma di J che consentono alle barche di sollevarsi sull’acqua come aliscafi e raggiungere velocità di oltre 35 nodi (70 km).

I dodici atleti azzurri di età compresa tra i 16 e i 20 anni ancora in gara al termine della fase eliminatoria, hanno partecipato con entusiasmo e determinazione alle regate di semifinale e alla finale, l’ultima prova, quella senza appello, disputata con vento teso (15 nodi) nel corso della quale, in un crescendo di agonismo e di competitività, non sono mancati i colpi di scena.
Il successo finale è andato alla coppia formata da Matteo Pilati, 18 anni da Brenzone (Verona), portacolori della Fraglia Vela Malcesine e Francesco Rubagotti 20 anni da Chiari (Brescia), socio della Fraglia Vela Desenzano. Grande soddisfazione e un pizzico di emozione per i vincitori che, subito dopo aver tagliato il traguardo, hanno ricevuto i complimenti ufficiali da Roman Hagara e Hans Peter Steinacher, direttori sportivi del Red Bull Foiling Generation e campioni olimpici nella classe Tornado nel 2000 a Sydney in Australia e nel 2004 ad Atene in Grecia. Matteo Pilati dopo la premiazione ha dichiarato: “Siamo felici! Non è stata una vittoria facile e siamo consapevoli di essere sempre stati in discussione. Il livello tecnico dei nostri avversari, infatti, era molto alto e ogni piccolo errore si pagava caro sia in termini di velocità della barca che di posizione. Continueremo ad allenarci duramente per il prossimo appuntamento della finale mondiale che si disputerà nel 2016, dove avremo l’onore di rappresentare il nostro paese”.

Al secondo posto si sono classificati i toscani Ettore Botticini e Simone Busonero (Compagnia della Vela Grosseto), mentre sul terzo gradino del podio salgono i romani Gianluigi Ugolini, 16 anni e Giulio Zizzari, 18 anni (Compagnia della Vela, Roma).

Hans Peter Steinacher, direttore sportivo del Red Bull Foiling Generation, fa un bilancio generale al termine di questa tappa italiana, la terza del circuito internazionale: “Il lago di Garda è una location eccezionale per la vela. Alla Fraglia Vela Malcesine siamo stati accolti con entusiasmo e abbiamo potuto contare sulla grande professionalità di tutto lo staff. I giovani velisti con i quali abbiamo lavorato in questi giorni associano grandi capacità tecniche alla tipica esuberanza italiana. In alcune occasioni li abbiamo aiutati a gestire queste loro caratteristiche e sono certo che questa esperienza li ha aiutati a crescere molto sia dal punto di vista tecnico che umano”.

Il Red Bull Foiling Generation
Il nuovo circuito mondiale è riservato ai velisti di talento di età compresa tra i 16 e i 20 anni, ai quali viene data la possibilità di sfidarsi in equipaggi composti da due persone a bordo degli innovativi catamarani Flying Phantom. Il Red Bull Foiling Generation quest’anno è composto da sette tappe che si disputano in sette nazioni Giappone, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Danimarca, Russia e Francia. La formula di ogni tappa prevede lo svolgimento di una serie di regate di selezione molto impegnative per gli equipaggi e allo stesso tempo spettacolari e coinvolgenti per il pubblico che assiste dalle rive. Ogni imbarcazione è distinta da un colore: rosso, giallo, blu o grigio. A bordo di tutte le barche un equipaggio di due persone. I primi due classificati avanzano al turno successivo, mentre i perdenti hanno una seconda possibilità di qualificazione con un turno di ripescaggio. I vincitori di ogni singolo evento si selezionano per partecipare alla finale mondiale nel 2016.
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Catamarani volanti, lo spettacolo è a Malcesine

Da domani la tappa italiana del Red Bull Foiling Generation. Trentadue giovani velisti italiani si contendono la qualificazione ai mondiali del 2016.

Il nuovo circuito mondiale è riservato ai velisti di talento di età compresa tra i 16 e i 20 anni, ai quali viene data la possibilità di sfidarsi in equipaggi composti da due persone a bordo degli innovativi catamarani Flying Phantom.
Queste imbarcazioni (5,50 metri di lunghezza per 3 di larghezza) sono dotate di derive a forma di J, chiamate foil, grazie alle quali sono in grado di volare letteralmente sull’acqua a una velocità che può raggiungere i 35 nodi (70 km). Il Red Bull Foiling Generation quest’anno è composto da sette tappe che si disputano in altrettante nazioni (Giappone, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Danimarca, Russia e Francia). I vincitori di ogni singolo evento parteciperanno alla finale mondiale nel 2016.

I trentadue atleti azzurri che prenderanno parte alla tappa italiana del Red Bull Foiling Generation sono giovanissimi, ma già vantano curriculum di tutto rispetto e un’invidiabile esperienza internazionale in diverse classi veliche: tra loro spicca il nome di Ettore Botticini, 19 anni, santostefanese, campione del mondo 2014 nella classe Vaurien. La sfida sui Flying Phantom però è nuova e molto impegnativa per tutti i partecipanti e si svolgerà con la supervisione e sotto gli occhi attenti dei direttori sportivi del circuito, Roman Hagara e Hans Peter Steinacher, campioni olimpici nella classe Tornado nel 2000 a Sydney in Australia e nel 2004 ad Atene in Grecia.

Tra i selezionati ci sono diversi “figli d’arte” come i gardesani Matteo Celon (19 anni), figlio di Claudio “Ciccio” Celon, e Pietro De Luca (18 anni), figlio di Aua e nipote di Dede De Luca. Da Roma arriva invece la diciottenne Bianca Guardigli, anche lei appartenente a una nota famiglia di velisti e imprenditori della nautica della capitale.

Completano la lista dei partecipanti: Marco Bucalossi (18 anni, Corte Franca), Simone Busonero (18 anni, Porto Santo Stefano), Giulio Calabrò (19 anni, Roma), Sergio Caramel (20 anni, Padova), Lorenzo Casamenti (16 anni, Santarcangelo di Romagna), Michele Cecchin (16 anni, Porto Mantovano), Giacomo Ferrari (18 anni, Roma), Riccardo Ferrari Villa,16 anni, (Arco), Gian Maria Ferrighi (19 anni, Sydney), Stefano Ferrighi (19 anni, Sydney), Matteo Fiorini (19 anni, Forlì), Riccardo Gomiero (19 anni, Padova), Jacopo Izzo (19 anni, Roma), Filippo Maccari (19 anni, Brugherio), Vito Messina (17 anni, Marsala), Emanuele Micozzi (20 anni, Roma), Matteo Pilati (18 anni, Brenzone), Riccardo Pinter (20 anni, Ala), Francesco Rubagotti (20 anni, Chiari), Matteo Sammarco (18 anni, Roma), Simone Salvà (19 anni, Merano), Stefano Tacchi (19 anni, Magnago), Matteo Tombolini (18 anni, Sanremo), Matteo Tulli (18 anni, Roma), Gianluigi Ugolini (16 anni, Roma), Matteo Valentini (18 anni, Villafranca di Verona), Andrea Vibaldi (18 anni, Sesto Calende), Giulio Zizzari (18 anni, Roma).

Il programma e il format dell’evento
I giovani atleti saranno impegnati da oggi martedì 7 e fino a giovedì 9 luglio in test fisici, prove tecniche e allenamenti sulle imbarcazioni messe a disposizione dagli organizzatori. Da venerdì 10 luglio quattro Flying Phantom prenderanno il via per una serie di regate. Ogni imbarcazione è distinta da un colore: rosso, giallo, blu o grigio. A bordo di ogni imbarcazione un equipaggio di due persone. I primi due classificati avanzano automaticamente al turno successivo, mentre i due perdenti hanno una seconda possibilità di qualificazione con un turno di ripescaggio.
Le fasi eliminatorie proseguiranno fino a sabato 11 luglio, mentre le semifinali e le finali (1 e 2 posto e 3 e 4 posto) saranno disputate domenica 12 luglio.

Porto Ercole, la vela è qui!

Dal 10 al 26 luglio luglio i Melges 20,24 e 32 all’Argentario. Incroceranno le vele davanti alla Feniglia per le regate Audi Tron Sailing Series, King of the Rock

Audi m20 Porto Ercole

La serie organizzata da B-Plan in collaborazione con il Circolo Nautico e della Vela Argentario porterà in acqua alcuni tra i più grandi campioni a livello mondiale: Francesco “Checco”Bruni appena sceso da Luna Rossa, su Stig timoniere Alessandro Mombelli; Nicola Celon, tra i suoi titoli anche un Mondiale Melges 24, e Claudio “Ciccio” Celon tre olimpiadi in F.D. e Soling una sfilza di titoli ai quali ha appena aggiunto Mondiale ORC con Enfant Terrible, su Wilma con Fritz Homann; Vasco Vascotto, il campione italiano con il maggior numero di titoli 23 italiani, 9 europei 19 mondiali, sarà con Roberto Tomasini Grinover su Robertissima; su G Sport con Giangi Serena di Lapigio al timone, l’orbetellano Alessandro Franci che ha nel suo palmares anche la vittoria della Sidney- Hobart, Everest della vela, con DSK; Andrea Fornaro, l’altro campione di Orbetello con svariati titoli tra Mondiali, Europei, Italiani e all’attivo una bella vittoria della Giraglia, sarà con Andrea Lacorte a bordo di Celadrin/Vitamina A; l’America’s Cupper Tommaso Chieffi, fresco del secondo posto al mondiale di vela d’altura e con un infinito palmares sarà su Audi E Tron Fratelli Giacomel timonato da Mauro Moccheggiani; ancora un grande nome della vela italiana Flavio Favini che correrà su Torpyone; Gabriele Benussi e Daniele Cassinari su Margherita, gli olimpici Gabrio Zandonà e Matteo Ivaldi saranno a bordo di Brontolo. Questi insieme ai velisti internazionali più medagliati al mondo daranno vita in questo week end ad alcune tra le regate più spettacolari e competitive del calendario.
I Melges avranno base a Porto Ercole, ma l’area coinvolta è molto allargata sul territorio dell’Argentario e Orbetello. Tutte ambientazioni ad alto valore turistico e naturalistico, molto apprezzate anche internazionalmente e che meritano di essere vissute nel classico dopo regata.

“Siamo sempre molto contenti di ospitare i Melges e, come negli anni passati facciamo tutto il possibile per presentare Porto Ercole al meglio, per offrire la massima disponibilità in termini di ormeggi e servizi. Luglio è per noi un mese impegnativo, dove è più complicato poter dare il meglio a velisti, armatori e sponsor, ma la collaborazione con il Circolo Nautico è tale che ci mettiamo tutto il nostro impegno allargando l’area della logistica fino ad Orbetello” dice Michele Lubrano assessore al Comune di Monte Argentario con delega alla Delegazione di Porto Ercole.

“L’Argentario vive in particolare di turismo nautico e noi lavoriamo tutti con piacere per ospitare le regate, soprattutto come queste che sono di alto valore tecnico sportivo, con un’alta concentrazione di campioni mondiali. Il fatto che sia il terzo anno che tornano all’Argentario è per noi motivo di orgoglio perché non fa che confermare che, grazie alla nostra esposizione, qui riescono a trovare le condizioni migliori per sfide tecniche e la giusta atmosfera a terra. Ultimamente poi si è creata un’ottima sinergia con il Circolo Nautico e il Marina di Cala Galera sta operando sempre di più in sinergia con il territorio” dice Arturo Cerulli, sindaco di Monte Argentario.
Dal canto suo Claudio Boccia, presidente del Circolo Nautico e della Vela Argentario, oltre ad essere compiaciuto nel dare ospitalità e collaborare con B.Plan Sport & Events per l’organizzazione di queste tre settimane di grande vela all’Argentario “la vela e gli eventi che tutto il Circolo si impegna ad organizzare sono sempre più aperti al coinvolgimento di tutta l’area; è bello che un parterre di grandi campioni della vela si ritrovi qui per dare vita alle sfide veliche più impegnative e nel contempo abbia modo di apprezzare ciò che l’Argentario offre in termini di turismo, natura, servizi, gastronomia. Molti campioni verranno con la famiglia che ne approfitterà per una settimana di vacanza. Ma l’integrazione del Circolo con il territorio per eventi sportivi e non è uno degli obiettivi che perseguiremo con il massimo impegno, perché ogni nostro evento sia un successo per tuto il territorio”.

Il Moro all’Argentario

Il Maxi che fu di Raul Gardini vince l’Argentario Sailing Week- Panerai Classic Yacht Challenge, unica tappa italiana per queste meravigliose barche d’epoca. Guardate il video spettacolare.

 

Linosa, un’isola isolata

Da sette mesi gli isolani della bella e lontana isola delle Pelagie non hanno più l’aliscafo per andare o tornare da Lampedusa. E scendono in piazza.

medium_110211-164349_mi030209cro_0001A Linosa, gli isolani fanno affidamento esclusivamente sul traghetto di linea. Motonave che, anche nei giorni scorsi, a causa de mare grosso, non è salpata da Porto Empedocle. E gli isolani sono allora scesi in piazza, perché l’asta per l’assegnazione delle tratte veloci è andata deserta e l’isola si è quindi dimostrata una meta di serie B, snobbata dagli armatori.
 “Negli anni ’70 eravamo un confino per i mafiosi”, si leggeva sui cartelli, “nel 2015 siamo un confino per i linosan”, “La continuità territoriale è un diritto costituzionale. Abbandonati dallo Stato, chiediamo asilo politico”.
Dalla piazza principale dell’isola alla sede distaccata del Municipio il passo è stato breve. I linosani si sono spontaneamente «confinati» all’interno della sede della delegazione comunale. E sarà un’assemblea permanente. “Fino a quando, annunciano, indignati,  “non sarà trovata una soluzione”.

Andrea Mura, 60 piedi per girare il mondo

Il velista sardo presenta la sua nuova barca, l’Imoca 60 realizzato in Italia, presso il cantiere Persico, all’avanguardia della tecnologia nautica, già costruttore di tutte le barche della Volvo Ocean Race.
Con il nuovo “Vento di Sardegna” (si chiamerà ancora cosi?) Andrea si cimenterà nella più difficile e oramai classica delle regate oceaniche, la Vendée Globe: il giro del mondo in solitario e senza scalo, che partirà il prossimo anno.

credits Martina Orsini

credits Martina Orsini

L’appetito vien mangiando, ed era naturale, allora, che Andrea Mura, cagliaritano con la passione per gli oceani, dopo aver vinto la Route du Rhum e la Ostar, ed aver macinato miglia e miglia di mare, si cimentasse con la regina delle regate in solitario, la più lunga, difficile e massacrante corsa di mare al mondo, che una volta partita da Les Sables-d’Olonnes, la Vandea francese, vi farà ritorno solo dopo aver doppiato i tre grandi Capi del globo e percorso senza sosta alcuna circa 60 mila chilometri dei mari più infidi e spettacolari, natura allo stato puro.
Andrea se la vedrà con i mostri sacri francesi e con i migliori specialisti del settore, ma entra in questo club esclusivo con le credenziali giuste, non solo per le vittorie ottenute e per l’esperienza oceanica maturata in situazioni critiche, come con la Ostar, per esempio, alle prese con le terribile burrasche dell’Atlantico del nord, tutte in faccia, tutte contro, ma anche per il mezzo che si è regalato, la nuova barca che lo proietta decisamente all’avanguardia della flotta dei concorrenti.
I cantieri Persico Marine sono oggi quanto di meglio possa offrire la tecnologia applicata alla nautica, ma meglio ancora alle barche oceaniche, perché l’azienda bergamasca, di Nembro, ha realizzato tutte gli scafi che sono adesso impegnati nella Volvo Ocean Race, la regata in equipaggio a tappe intorno al mondo che – è persino inutile dirlo-rappresenta il severissimo banco di prova costruttivo, brillantemente superato.
A questa macchina da velocità e da solidità oceanica, Andrea dovrà adesso applicare le sua capacità, la sua competenza e la sua caparbietà, doti che non gli difettano.
Anche se resta un mistero di come possa fare uno che soffre il mal di mare ad affrontare gli oceani più imbizzarriti, come sono quelli già navigati e come sono forse di più, quelli che non ha ancora cavalcato.
In ogni caso, buon vento!

Superba e straordinaria

A Superba il titolo italiano J24, è la terza volta

il J24 La Superba Tricolore 2015 campionato nazionale open J24 Foto Andrea Sinibaldi

Cala Galera. Per la terza volta (dopo il 2011 e il 2012) il titolo tricolore della Classe J24 va a Ita 416 La Superba: il J24 del Centro Velico di Napoli della Marina Militare timonato da Ignazio Bonanno (in equipaggio con il tailer Simone Scontrino, il due Francesco Picaro il prodiere Alfredo Branciforte e il centrale/tattico Luigi Ravioli; 16 punti e 1,2,1,1,2,8,1,1,7 i parziali).
Nella terza e penultima giornata di regate del Campionato Nazionale Open J24, manifestazione giunta alla sua XXXV edizione e organizzata nelle acque antistanti Cala Galera-Porto Ercole dal Circolo Nautico e della Vela Argentario in collaborazione con l’Associazione di Classe J24, gli oltre trenta equipaggi hanno portato a termine regolarmente altre tre prove e La Superba, forte di due vittorie di giornata e di un settimo posto, si è confermata al vertice della classifica provvisoria Open distanziando di ben 5 punti gli americani di Usa 5399 Furio con il fuoriclasse Keith Whittemore (vincitore delle ultime due edizioni nella classifica Open; 21 punti; 9,3,5,6,1,1,2,2,1) e di 13 punti i tedeschi di Ger 5420 Rotoman armato dal Presidente della Classe J24 tedesca Jan-Marc Ulrich e timonato da Tobias Feneherdt (13 punti; 4,10,2,2,3,2).
“Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa affermazione che è stata sicuramente un bel test in vista dell’Europeo”, ha commentato Ignazio Bonanno, confermando che non appena terminato il Campionato, l’equipaggio partirà per Le Crouesty (South Brittany) dove lo Yacht Club du Crouesty Arzon organizzerà dal 6 al 13 giugno il J24 European Championship (www.j24euro2015.com).
La Classifica provvisoria (sono in corso alcune proteste) per assegnare il titolo tricolore 2015 (stilata dopo le prime nove regate sulle dieci previste e uno scarto), invece, vede risalire al secondo posto i campioni uscenti di Ita 215 Mollicona armato da Massimiliano Biagini (CNM Carrara) e timonato dal carrarino Giacomo del Nero (49 punti, 7,7,6,3,14,4,8,3,11) e in terza Ita 501 Avoltore armato dal Capo Flotta J24 dell’Argentario e Consigliere delegato allo Sport del CNVA Massimo Mariotti ma timonato per l’occasione dal giovane Ettore Botticini (51 punti; 10,6,12,7,4,5,3,4,12). Scivola dal secondo al quarto posto Ita 212 Jamaica armato e timonato dal Presidente della Classe J24 Italiana, Pietro Diamanti (58 punti; 21,1,4,9,6,3,14,6,15, CNM Carrara) mentre Ita 473 Magica Fata di Viscardo Brusori (71 punti; 6,4,9,17,13,6,6,13,14 CNCADV) consolida la quinta posizione azzurra.
Premiati anche i primi dieci J24 classificati, il vincitore di ogni prova di giornata e il migliore equipaggio femminile.
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classifica finale