Repubblica Marinara, la nuova sfida italiana all’America’s Cup in nome dell’ambiente

 Repubblica Marinara, la Sfida popolare italiana all’America’s Cup”. L’annuncio arriva a sorpresa nell’ultimo giorno di regate della Louis Vuitton Cup di Valencia, in Spagna, che segna l’uscita di scena di
Luna Rossa, sconfitta da New Zealand con un secco 5 a 0. Le agenzie di stampa battono i titoli: “Lanciata nuova sfida italiana: Repubblica Marinara”, (APCom);
” Una sottoscrizione per una nuova sfida italiana”,(ADNKronos); “Nuova sfida italiana parte da Valencia”, (Ansa).

L’annuncio crea un certo stupore nell’ambiente e soprattutto molta curiosità perchè giunge inaspettato attraverso un sito internet (www.repubblicamarinara.it) che si propone nientemeno che di mettere insieme gli appassionati italiani, chiedendo loro una sottoscrizione; mentre il quotidiano La Repubblica (venerdì 8 giugno) aggiunge nelle pagine sportive che il team manager della sfida potrebbe essere addirittura Francesco De Angelis, lo skipper di Luna Rossa.
Ce n’è abbastanza per far saltare sulla sedia più di un addetto ai lavori.

Eppure nessuno sa chi c’è dietro questa sfida, di quali capitali disponga, come vuole agire e come eventualmente intenderebbe gestire il denaro che chiede in affidamento agli italiani. Sul sito internet della sedicente Repubblica Marinara si legge di un programma che è in fondo condivisibile, il quale non ha esclusivamente la vela in primo piano, ma si propone obiettivi anche più ambiziosi, come l’ambiente e la sua protezione, la ricerca di uno sviluppo compatibile con il nostro ecosistema non più sfruttabile all’infinito. Gli ideatori di questa “Sfida popolare”, che si fonda sul contributo anche di un 1 solo euro, intendono insomma usare la Coppa America come palcoscenico per la questione ambientale, riuscendo magari a portare davvero il Trofeo in Italia, per sensibilizzare i connazionali alla difesa del loro Belpaese e dell’universo intero. Vasto programma.

Eppure proprio in Italia a qualcuno non è sfuggita la portata della questione: “Un’ottima idea
per promuovere nel mondo le doti migliori del nostro Paese, quel mix tra natura, cultura, talenti e capacità di innovare che fa grande l’Italia nel mondo”, scrive il deputato dell’Ulivo Ermete Realacci, ambientalista della prima ora, eletto peraltro nel collegio della “Repubblica Marinara” di Pisa, tra i primi firmatari della “Sfida”. Ma, insomma, chi c’è dietro questa iniziativa che già fa gola alla politica? Sul solito sito (www.repubblicamarinara.it) si legge di un giornalista e di un fisico dell’atmosfera, nucleo primordiale del comitato promotore: abbiamo parlato proprio con quest’ultimo, il fisico, che risponde al nome di Carlo Buontempo e che lavora in Gran Bretagna, presso l’ufficio metereologico nazionale, l’UK Meteo Office. Un emigrante di talento, insomma. Lo abbiamo intervistato.

 

Dr. Buontempo, ma davvero crede che gli italiani siano disposti a sposare la sua idea? In questo paese ci sono gli steccati ideologici, le contrapposizioni… Coppi e Bartali… Mica è facile mettere d’accordo gli italiani.

“Io credo che il futuro debba essere preoccupazione di tutti, senza distinzioni di sorta. E’ vero che qui parliamo in fondo di una Sfida di vela, di Coppa America, ma sotto sotto intendiano lanciare una sfida ben più importante che è quella del clima, di un mutamento che è oramai sotto gli occhi di tutti, non solo degli scienziati o dei “fanatici” ambientalisti. E che non puo’ più essere sottovalutato”.
Lei ha ulteriori elementi di prova sui mutamenti climatici?
“Non occorre essere degli scienziati per rendersi conto di quanto sta accadendo: basta leggersi per esempio l’ultimo assestement report del IPCC, il Comitato Internazionale per i Cambiamenti Climatici (www.ipcc.ch) per rendersene conto. Il clima del nostro pianeta cambia e noi ne siamo largamente responsabili. Una sintesi la può trovare anche a quest’altro indirizzo internet: Metoffice.gov.uk.
Ma vuole un dato su tutti? Sei dei sette anni piu’ caldi in assoluto, in termini di temperatura media superficiale del pianeta (http://data.giss.nasa.gov/gistemp/2005/), compreso il 2006, sono stati registrati dal 2001. Mentre i dieci anni più caldi della storia si contano tutti a partire dal 1995… (Per dati piu’ aggiornati il lettore puo’ visitare (http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/research/2007/apr/global.html).
Se poi, invece, vogliamo restare al tema della Coppa America, guardi allora come sono iniziate le regate a Valencia: giorni e giorni di bonaccia totale, completa assenza di vento. Le sembra normale?”.

E in che modo contate di risolvere la questione?

“Risolverla non è certamente alla nostra portata: non la risolviamo delegandola ad una regata. Però contiamo di amplificare il problema, di sensibilizzare l’opinione pubblica per dirottarla, diciamo così, sulle questioni che ci riguardano da vicino, entusiasmandola però con
i risultati di Coppa America. In Italia c’è un pubblico numeroso e molto appassionato e vorremmo che tifasse per la sua “Repubblica”, per il suo habitat, per il bene del suo paese e del pianeta se me lo lascia dire”.
Ma avete un’idea sull’equipaggio, sulla barca sui finanziamenti necessari?

“Io rappresento con i miei amici solo l’embrione della questione. E’ chiaro che tutto deve ancora essere costruito. Ma questo è il momento di farlo perchè, finita questa edizione della Coppa, a Valencia, sul campo, rimangono molte illusioni perdute che potremmo raccogliere per indirizzarle sul progetto di Repubblica Marinara: sul mercato ci sono barche di primo piano da poter acquistare e uomini di grande talento, che sono tutt’ora senza “casacca”. C’è per esempio l’americano Paul Cayard, l’indimenticabile skipper del Moro di Venezia, innamorato dell’Italia e ben a conoscenza del nostro progetto, che ha molto apprezzato. E c’è poi il Sig. Coppa America in persona, il neozelandese Roussel Coutts, che dopo il divorzio da Alinghi è ancora a terra senza barca. E non credo che vi resterà a lungo. Certo, si tratta di sogni, perchè occorrono molti soldi per ingaggiare professionisti di questo livello, ma gli italiani sono capaci di tutto, ed è per questo che ci rivolgiamo a loro”.
E di italiani, a bordo?

“Sarebbe semplicemente fantastico poter attingere a piene mani dal talento tutto italiano di Francesco de Angelis, per esempio, qualora Luna Rossa abbandonasse la scena, per affiancargli i tanti giovani campioni italiani ancora sconosciuti o poco noti, a cominciare dal timoniere, che vorremmo fosse Gabrio Zandonà: un campione del mondo e d’Europa. Vi piacerebbe, per cominciare?”.

E con quali garanzie gli italiani dovrebbero affidarvi anche un solo euro?

Quello di una figura di garanzia è problema che ci siamo posti da subito, abbiamo contattato qualcuno e siamo in attesa di risposte. Potrebbe essere un italiano di successo, una persona nota, al di sopra delle parti, ma anche una figura più istituzionale, un uomo di riconosciuta personalità e di specchiato valore.

Chi gestirebbe il denaro?

Un istituto di credito, il più popolare possibile, magari anche le Poste.
Ed i suoi soci in questa impresa chi sono?

Due appassionati velisti come me: un amico giornalista che ha lanciato l’amo, se così possiamo dire, che ha avuto la “brillante” idea, ed un altro amico fotografo, che ha subito risposto positivamente. Per il momento preferiscono restare nell’anonimato, sconosciuti al grande pubblico, anche se l’ambiente della vela li conosce bene.
Non pensate di aver bisogno di un “testimonial”, qualcuno che vi aiuti ad uscire all’anonimato?

Altrochè! Aspettiamo proposte. Ma vorremmo qualcuno che davvero rappresenti l’idea, che so… un Peter Black italiano se fosse possibile, un uomo di mare davvero impegnato sui temi ambientali come fu per lo scomparso neozelandese, che non solo portò i kiwi a vincere la Coppa America, ma raccolse anche l’eredità di Jaques Cousteau prima di venire ucciso per rapina proprio in una delle sue prime missioni con la Calypso.

L’uomo che inventò i “calzini rossi”, il simbolo portafortuna della vincente sfida neozelandese?

Sì, l’uomo che seppe coinvolgere un’intera nazione. Se in Nuova Zelanda è accaduto che tutto un paese siè infilato i calzini rossi, pagandoli 20 dollari il paio, non vedo perchè in Italia non si possano far navigare milioni di barchette di carta, che è il simbolo della nostra sottoscrizione, della Repubblica Marinara.
E se tutto fallisse?

Pazienza. Ma resterebbe un certo amaro in bocca per aver perso un’occasione, per non aver dato vita a qualcosa che può renderci tutti protagonisti di un sogno comune, capaci di dare una spinta propositiva piuttosto che rimanere, ancora una volta, semplici tifosi dei giochi altrui.
E gli sponsor?

Ecocompatibili. Oppure capaci di mettere in cantiere progetti utili all’ambiente. Da anni si parla di alternativa al petrolio, per esempio, ma ancora si vede poco o nulla sul piano della propulsione a idrogeno. Ecco, qualcuno che volesse davvero darsi da fare in questo campo sarebbe il nostro partner ideale. E noi per lui.
Ma uno sponsor non è in contraddizione con lo spirito della sottoscrizione, dell’idea dell’azionariato popolare?

Uno o più sponsor compatibili sono in grado di coprire le spese del progetto. A quel punto i sottoscrittori avrebbero due strade a disposizione: monetizzare l’investimento, cioè riavere indietro almeno una parte del denaro sottoscritto, oppure decidere di mettere questo denaro a disposizione di un qualche organismo umanitario per progetti di pubblica utilità, magari nel terzo mondo. Ma anche, per esempio, per sostenere in Italia dei progetti di conservazione del patrimonio ambientale e culturale: penso alle oasi del WWF, per dire, oppure ai siti del Fai, oppure ancora ai molti meravigliosi angoli del nostro bel paese che non sono curati e conservati come meriterebbero.

Olimpiadi, alleniamoci così

Successi per Zandonà-Trani nel 470M, i Sibello (49er) e Negri-Viale (Star); argento per Saccheggiani-Cecconi (470F).
La vela olimpica azzurra ha chiuso in bellezza la settimana di regate olandesi della Breitling Regatta
di Medemblik 2007, e torna a casa con quattro medaglie pesanti (3 ori e 1 argento) e un bottino di piazzamenti positivi e di morale in vista del grande Mondiale di Cascais di qualifica olimpica in programma tra circa 40 giorni in Portogallo.
Dopo l’oro anticipato di Gabrio Zandonà e Andrea Trani nella classe 470 maschile (di assoluta tranquillità il 7° posto nella Medal Race per i due azzurri della Marina Militare, che avevano già matematicamente in tasca la vittoria: 1-1-1-4-12-3-4-2-2-2-3-22-7 i piazzamenti), la giornata dedicata alle Medal Race si è svolta con vento leggero.

Continua a leggere

America’s Cup Circus

A Valencia l’America’s Cup non è per tutti. Seguire le regate in mare è troppo costoso e gli spettatori sono dunque pochi. Al pubblico non resta che curiosare tra gli stand dell’America’s Cup Port e comperare qualche ricordino. Più che un evento internazionale sembra una grande festa di paese.

Non solo regate

Il Marina di Riva di Traiano, a Civitavecchia, ospiterà l’evento che ha il patrocinio di numerosi enti e Istituzioni pubbliche e sarà aperto Venerdì 11 maggio alle ore 16,00 dalla Tavola rotonda “La vela solidale” presso la sede dell’Autorità portuale di Civitavecchia.

La locandina della manifestazione
Al centro della riflessione, che vedrà lapresenza delle Associazioni che usano la vela come strumento di intervento nelle aree del disagio fisico, psichico e sociale, il tema della “marginalità e dell’abbandono scolastico” .
In questa edizione, dedicata al disagio giovanile, saranno significativamente presenti due equipaggi di adolescenti provenienti dal quartiere napoletano di Scampia e dal quartiere Zen di Palermo, due situazioni ad alto rischio sociale soprattutto per i giovani.

Continua a leggere

Alisea vince la Moby Roma per Due

L’edizione 2007 della Moby Roma per 2 si chiude con la vittoria di Stefano Mango e Ugo Giordano che hanno trionfato a bordo di Alisea, l’Open 40 progettato da Stefano Mango, architetto navale napoletano. Secondo si è  classificato Berenice, lo Swan 62 al comando di Marco Rodolfi e Andrea Falciola, passato 31 minuti dopo, mentre terzo è Bira, il Pogo 40 di Robero Famiani e Piero Pieraccini.

Continua a leggere

Roma per 2, Roma per Tutti, Roma per Paolo

Per la prima volta la regata parte senza il suo ideatore a darle il via, il giornalista Paolo Venanzangeli scomparso prematura- mente pochi giorni fa. In gara anche Soldini. Come tradizione le partenze saranno due: alle ore 11 la Moby Roma per 2 e alle ore 13 Moby la Roma per Tutti.
Non saranno pochi coloro che si metteranno in mare con il ricordo di Paolo Venanzangeli nel cuore. Perchè per molti di loro Paolo era un amico, non solo l’ideatore della gara, e partecipare alla “sua” regata sarà un modo per onorarlo, per rendergli omaggio.

Continua a leggere

Eppur si muove

Vittoria del brasiliano Scheidt davanti al polacco Kusnierevicz, ottimo 9° posto per Modena-Marchesini che precedono il campione del mondo Pepper Mentre la Louis Vuitton Cup resta senza vento, la vela olimpica si muove. I velisti azzurri Diego Negri e Luigi Viale hanno conquistato il 3° posto al campionato “Eastern Emisphere” della classe olimpica Star concluso oggi a Palma di Maiorca in Spagna.

Continua a leggere

E’ proprio uno scorfano

Misura 1 metro e 10 centimetri di lunghezza, pesa la
bellezza di 27 chilogrammi ed è stato pescato ad una profondità di 640 metri, nello Stretto di Bering, a sud delle isole Pribilof. Ma scordatevi l’idea di una mega zuppa perchè lo scorfano in questione è già in mano agli scienziati dell’Alaska Fischeries Science center che lo hanno esaminato stabilendo per prima cosa che questo “mostro” marino ha un’età compresa tra
i 90 ed i 115 anni, e che era un’esemplare femmina, pieno di uova. L’eta’ e’ stata determinata sulla base di un osso dell’orecchio che contiene cerchiconcentrici di accrescimento simili a quelli degli alberi. Lo scorfano pescato non è tuttavia l’esemplare più grande di cui si abbia notizia: negli annali, infatti, si rileva traccia di uno scorfano di 1 metro e 19 centimetri.

Alinghi, mettiamo le cose a posto

Dopo la rocambolescaregata di ieri che ha visto imporsi BMW Oracle, abilissima nello sfruttare i salti e l’assenza di vento, la svizzera Alinghi, detentrice dell’America’s Cup, torna oggi ad imporre la sua legge, vincendo la seconda regata di flotta. +39 rompe l’albero e Luna Rossa finisce solo quinta.

Risultati di oggi Act 13-Turno 2 (regate di flotta) e classifica provvisoria

Turno 2:

1. Alinghi (Sui 91), in 57’58”
2. Desafio Espanol 2007 (Esp 97), a 32″
3. Emitares Team New Zealand (Nzl 84), a 57″
4. Bmw Oracle Racing (Usa 87), a 1’17”
5. Luna Rossa Challenge (Ita 94), a 1’33”
6. Mascalzone Latino-Capitalia Team (Ita 99), a 1’53”
7. +39 Challenge (Ita 85), a 1’57”
8. Team Shosholoza (Rsa 83), a 2’33”
9. United Internet Team Germany (Ger 89), a 2’50”
10.Areva Chllenge (Fra 93), a 2’53”
11.Victory Challenge (Swe 96), a 3’15”
12.China Team (Chn 95), a 22’13”

Classifica provvisoria Act 13:

1. Alinghi (Sui 91), punti 21
1. Bmw Oracle Racing (Usa 87), 21
3. Emirates Team New Zealand (Nzl 84), 18
4. Mascalzone Latino-Capitalia Team (Ita 99), 17
5. Desafio Espanol 2007 (Esp 97), 16
6. Luna Rossa Challenge (Ita 94), 14
7. Team Shosholoza (Rsa 83), 13
8. United Internet Team Germany (Ger 89), 11
9. +39 Challenge (Ita 85), 9
10.Areva Challenge (Fra 93), 7
11.China Team (Chn 95), 3
12.Victory Challenge (Swe 96), 3.