La Riserva dello Zingaro

A pochi chilometri da Trapani – tra San Vito Lo Capo e Scopello – c’è un angolo di Sicilia intatto nella sua bellezza: la “Riserva Orientata” dello Zingaro. Sette chilometri di costa inviolata e di mare protetto.

L’ultima volta che gli hanno appiccato il fuoco è stato la scorsa estate, qualche ettaro andato in fumo sulla parte alta, la più panoramica e, forse, la più accessibile alla Riserva se si pensa di aggredire dalle spalle questo angolo di mondo e di Sicilia
troppo bello per non suscitare appetiti famelici. Fortunatamente i danni sono stati limitati, anche perché è il territorio immediatamente costiero a rappresentare la parte più suggestiva e, naturalisticamente, pregiata dello Zingaro, di questa striscia di terra affacciata su un mare che non teme paragoni, curata come un enorme giardino botanico naturale, scrigno di tante specie rare. Uno dei pochi tratti costieri della Sicilia dove non esistano palazzi, ville a schiera e strade litoranee, ovvero le vie che il cemento percorre per affermarsi e deturpare. Certo, ci hanno provato per anni, sin dal 1976, ma la strada è rimasta lì, non asfaltata e irrimediabilmente cieca, abortita davanti all’ingresso della Riserva, sul versante di San Vito. L’hanno fermata le proteste popolari, le migliaia di siciliani che il 18 maggio del 1980, una data storica per gli ambientalisti della regione, sono giunti come una fiumana nei vicini centri di Scopello e di San Vito Lo Capo per occupare pacificamente la Costa dello Zingaro, prenderne simbolicamente possesso, ed affermare così il principio del rispetto della natura, di un bene comune da valorizzare, piuttosto che da lottizzare.
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Mezzaroma in testa, l’altra meta’ arranca

Nerone, lo scafo del romano Massimo Mezzaroma, , vince la seconda tappa del circuito. Ma il vento di maestrale ha avuto voce in capitolo nella regia di gara, soffiando prima a 18 nodi, per poi salire progressivamente arrivando a sfiorarne 35.
Proprio il forte vento ha costretto gli organizzatori dello Yacht Club Costa Smeralda a chiudere anzitempo le regate, stilando la classifica finale.
Ed è infine Nerone che con 12 punti conquista la prima posizione in classifica finale di questa seconda tappa: lo scafo di Massimo Mezzaroma con Antonio Sodo Migliori al timone e Vasco Vascotto alla tattica, colleziona così un altro successo dopo le passate vittorie agli Europei di classe del 2002, 2005 e 2007.

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Stromboli, il gigante di fuoco

La straordinaria isola di Stromboli, nell’Arcipelago delle Eolie, non è solo la meta ideale di un soggiorno al mare, ma è anche l’occasione per approfondire la comprensione del territorio e fare conoscenza con il vulcano.

Stromboli è un’isola ambivalente, in equilibrio tra cio’ che è emerso e che costantemente, sotto la terra e il mare, ribolle. Ogni venti minuti un rumore sordo di cannone ci ricorda che stiamo riposando ai piedi di un gigante e che il gigante è
vivo. Tutto bene finchè si muove nel sonno, ma qualche
volta è a un passo dal risveglio.

Ci sono segnali che negli ultimi tre anni l’attività del vulcano è aumentata con un picco tra dicembre 2002 e luglio 2003.

video
Anche le regate intorno al vulcano. Stromboli “boa” della Middle Sea Race, guarda il video
Per proteggere gli escursionisti che, a partire da maggio fino a settembre, praticamente ogni giorno, salgono a decine in vetta per godersi lo spettacolo delle esplosioni, la Protezione Civile ha fatto dislocare ad alta quota sei rifugi. Gli “shelter” in acciaio, del valore di circa 100 mila euro l’uno, sono stati progettati dall’Università degli Studi della Basilicata per resistere all’urto di un masso di mezzo metro di diametro proveniente da 400 metri di distanza. Ogni rifugio è in grado di proteggere circa 10 persone.

La messa in opera è appena finita, i moduli sono stati trasportati in elicottero e assemblati sul posto. E sempre per ragioni di sicurezza anche la frazione di Ginostra, dove prima non era possibile attraccare se non con piccole imbarcazioni, dal marzo del 2005 ha il suo molo, una struttura in cemento pigmentato e massi di roccia vulcanica di una sessantina di metri di lunghezza. Anche i sentieri per salire al vulcano sono stati ritracciati ed è stato introdotto il divieto oltre i 400 metri di quota di proseguire senza le guide alpine o vulcanologiche che sull’isola sono organizzate nell’associazione Magmatrek.

Anche Stromboli, meta fascinosa per lo strisciante senso di pericolo e per la sfolgorante bellezza, ha dovuto sottomettersi a questa moderna esigenza di prevenire le catastrofi e dunque alle regole. La svolta risale al 30 dicembre del 2002. Due frane in rapida successione, nello spazio di otto minuti fanno seguito a una vigorosa ripresa dell’attività esplosiva. Il peso dei materiali eruttati provoca il collasso di 16 milioni di metri cubi di materiale.

La parte sommersa della frana , 8 milioni di metri cubi, genera un maremoto che ha colpito le coste dell’isola e raggiunto anche le altre isole Eolie e le coste della Calabria e della Sicilia.

Ecco come nasce uno tsunami con onde fino a sei metri di altezza, ma a chi c’era sembravano 20. Vulcano di tipo esplosivo, indicatocome il faro del Mediterraneo dai tempi dei Fenici, Stromboli è l’unico dei vulcani
dell’arco eoliano ancora attivo. Strombolicchio, lo scoglio che lo fronteggia sulle coste che vanno da FicoGrande a Piscità, e’ solo il dente di un antico cratere.

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Giraglia, Alfa Romeo record

Saint Tropez, conclusa la regata lunga della Giraglia, 245 miglia di andata e ritorno con la Corsica.
Alfa Romeo, lo scafo neozelandese di Neville Crichton, stabilisce il nuovo record della Giraglia, la classica d’altura tra la Costa Azzurra e la Corsica con il tempo di 18 ore 3 minuti 15 15 secondi: oltre 4 ore sotto il suo stesso precedente primato, stabilito nel 2003. Alle 8, 3 minuti e 15 secondi di questa mattina Alfa Romeo, il maxi neozelandese di Neville Crichton, ha tagliato la linea di arrivo della prova d’altura della Giraglia Rolex Cup (partita da St. Tropez alle 14 di ieri, 11 giugno) e ha stabilito il nuovo record con un tempo di 18 ore, 3 minuti e 15 secondi.

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Giraglia, andata e ritorno

Partita da Saint Tropez la prova d’altura della Giraglia Rolex Cup
Il Maxi neozelandese Alfa Romeo guida le danze della più classica delle regate lunghe del Mediterraneo, la Giraglia: 245 miglia di mare aperto tra la Costa Azzurra e l’isolotto davanti alla punta settentrionale della Corsica, che porta il nome di Giraglia, da doppiare prima di fare ritorno a Saint Tropez.
Alle 14 e 01 di oggi, sotto un cielo soleggiato e con un vento termico da ponente di 5 nodi ha preso il via la prova d’altura della Giraglia Rolex Cup, regata organizzata dallo Yacht Club Italiano in collaborazione con lo Yacht Club de France e la Société Nautique de St. Tropez e la partnership di Rolex.
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Alfa Romeo, un vero Mi-To

Lo splendido Maxi Neozelandese si aggiudica la prima giornata di regate, in attesa della vera, autentica regata: la prova d’Altura che doppia lo scoglio della Giraglia, a nord della Corsica, per fare ritorno in Costa Azzurra.
Cielo soleggiato e vento da est tra i 7 e i 12 nodi a Saint Tropez per il primo giorno di regate della Giraglia Rolex Cup, organizzata dallo Yacht Club Italiano con la collaborazione dello Yacht Club de France e della Société Nautique de St. Tropez e con la partnership di Rolex. I partecipanti – 218 le barche iscritte alla manifestazione – hanno preso il largo dopo le undici.

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Oracle, era gia’ scritto

Il forte vento di Maestrale costringe gli organizzatori ad annullare l’ultima regata del Trofeo Città di Marsiglia-TP 52, consegnando la vittoria all’americana Oracle.
Si e’ chiusa con una giornata d’anticipo, e otto prove regolarmente portate a termine, il Trofeo Citta’ di Marsiglia, valido come seconda tappa del circuito TP52 MedCup 2008 di vela. A fermare le barche ci ha pensato il Maestrale che ha raggiunto punte di 34 nodi: la giuria ha prima fatto rimanere a terra le squadre in gara, in attesa di verificare le condizioni meteo, quindi ha definitivamente annullato la regata. La classifica generale e’ cosi’ diventata definitiva: al primo posto si e’ piazzato il team americano Oracle, con 6 punti di vantaggio sullo svedese Artemis; terzo Bribon, la barca del Re di Spagna, Juan Carlos, che ha fatto della regolarita’ dei piazzamenti il proprio punto di forza.

L’Audi Q8 Sailing Team ha chiuso al 9/no posto una settimana caratterizzata da risultati alterni, migliorando comunque rispetto alle prestazioni ottenute nel primo appuntamento di Alicante. Il prossimo appuntamento con la MedCup 2008 e’ fissato dal 30 giugno al 5 luglio, nelle acque del golfo di Cagliari, dove si disputera’ l’unica tappa italiana del circuito.
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Uka Uka, che mondiale!

Lo scafo timonato dal talento triestino Lorenzo Bressani ha dominato sin dall’inizio un Mondiale lungo e combattutissimo, vinto infine davanti ad altre due barche italiane.

Regate avvincenti e spettacolari nelle acque della Costa Smeralda, dove 114 gli scafi, in rappresentanza di 16 Paesi, si sono dati battaglia per una settimana davanti a Porto Cervo. Il team di Uka Uka Racing guidato dal timoniere Lorenzo Bressani ha vinto davanti a Pilot Italia di Alberto Bolzan e ad Alina Helly Hansen con Luca Valerio al timone.

Adesso a Porro Cervo vanno in scena i Farr 40, per la seconda tappa del circuito europeo in programma dal 12 al 14 giugno. “E stata una regata molto lunga, 12 prove sono tante – ha commentato Bressani – e’ stato un super-campionato con tante nazioni, comprese molte squadre americane di grande livello. Devo dire però che gli italiani sono stati bravissimi, quelli buoni c’erano tutti, tanti campioni delle classi olimpiche”.

I due gironi Gold e Silver nei quali sono stati suddivisi i team partecipanti hanno anche oggi disputato tre regate ciascuno in campi attigui e simultanei sui quali il maestrale ha soffiato a una media di 12 nodi. Il Gold Circle, che ha annoverato gli equipaggi che hanno ottenuto miglior punteggio nelle qualificazioni, ha concluso la prima prova con l’elvetico Blu Moon in testa timonato da Flavio Favini che ha preceduto Nicolò Bianchi timoniere di Saetta e Uka Uka Racing.

Seconda prova conclusa in prima posizione dagli inglesi di A-Team Westaway con Alina Hally Hansen seconda e Saetta terza. L’ultima delle regate in programma ha visto primo al traguardo Saetta seguito rispettivamente da Uka Uka Racing e da Nicola Celon su Marchingenio.

Il Silver Circle nella prima prova di giornata ha premiato lo scafo ucraino Barmaley con Vasyl Gureyen al timone; nella seconda il team 585 e nella terza ed ultima regata i tedeschi di No woman no cry.

www.melges24.it/

I magnifici 10 per Qingdao

Ecco i vincitori dei titoli tricolore: classe 49er Daniel Loperfido e Nicolò Bertola; classe 470 maschile: Fabio Zeni e Nicola Pitanti; classe 470 femminile: Francesca Komatar e Sveva Carraro; classe Tornado: Paolo Clemente e Fabrizio Clemente; classe Laser Standard: Pietro Cerni; classe Laser Radial: Larissa Nevierov; classe Finn: Riccardo Cordovani; classe Star: Andrea Nevierov e Alessandro Nevierov; classe windsurf RSX maschile: Federico Esposito; RSX femminile: Alessandra Sensini.

Il commento della capitana della vela olimpica azzurra Alessandra Sensini:
” E’ stato un campionato difficile per le condizioni di vento leggero e la forte corrente, molto simili peraltro a quelle che troveremo a Qingdao in Cina, per le Olimpiadi. Continua a leggere

Una Marciana in piu’

Organizzato dalle Vele Storiche Viareggio in collaborazione con il Circolo della Vela e il Comune di Marciana Marina tra il 30 maggio e il 2 giugno, il I Raduno di Vele Storiche nel suggestivo porto elbano è partito in forma “confidenziale” con la promessa di diventare presto un appuntamento di inizio estate da non mancare.Nonostante il maltempo abbia scoraggiato la partecipazione di molti equipaggi che da tempo avevano confermato la loro partecipazione, le regate sono state comunque appassionanti e le attività a terra di notevole interesse culturale.

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