Da 75 edizioni la cornice è sempre la stessa, lo spettacolo del Sydney Harbour, la magnifica baia della città giardino, dove i grattaceli e i prati fioriti si specchiano in mare. E non c’è velista australiano che nel suo cassetto non abbia il sogno di mettersi in mare per attraversare lo stretto di bass e lasciarsi alle alle spalle le 628 miglia, oltre 1000 e cento chilometri, che separano la metropoli australiana da Hobarth, la capitale dello stato australiano della Tasmania. In questa edizione odierna le condizioni meteo sono piuttosto clementi, forse fin troppo, con brezze leggere, ma non sempre questo è un mare amico, perché è capace di trasformarsi in un inferno, come nel 98 quando una tempesta investì la flotta, decimandola e reclamando sei vite. da allora la regata è stata riservata ai soli professionisti, rinunciando alla partecipazione popolare che l’aveva animata sino ad allora. la cronaca dice che ben 5 barche sono adesso racchiuse in poche miglia, con in testa una barca di Hong Kong, Scallywag. ma tutto potrebbe presto cambiare, perché il vento che sinora non ha brillato, secondo le previsioni potrebbe alzarsi nelle prossime ore fino a raggiungere i 30 nodi, ovvero quasi sessanta kilometri orari, e spingere così i velocissimi maxi yacht, 30 metri di lunghezza, capaci di allungare il passo e di portarsi in testa. forse non di battere il vecchio record di un giorno, nove ore, 15 minuti e 24 secondi, ma certamente di vincere.
Sydney to Hobart, la vela fa Natale
0