Coppa America, andate in mare

Salvo nuove pandette legali la Coppa America si disputerà negli Emirati Arabi nel prossimo febbraio. Forse.

In una complessa sentenza, l’ennesima, dell’Alta corte dello Stato di New York a proposito della Coppa
America di vela, la giudice Shirley Kornreich ha deciso di non
squalificare gli sfidanti statunitensi di Bmw Oracle, come
avevano invece chiesto i defender svizzeri di Alinghi, per non
avere ancora presentato il Custom House Registry (una sorta di
“libretto di circolazione”) del trimarano Usa.
La giudice ha stabilito che la squadra di Larry Ellison, che fa
capo al Golden Gate Yacht Club di San Francisco, dovra’ presentare
il CHR definitivo “almeno due settimane prima della data della
sfida”. Questa e’ fissata, secondo una decisione che spetta al
defender, a febbraio 2010 nell’Emirato di Ras al-Khaimah.
In un comunicato, la Societa’ Nautica di Ginevra, cui Alinghi
afferisce, ha sottolineato alcuni passaggi della sentenza, come
quando la giudice ha scritto di “comportamento antisportivo” del
Golden Gate Yacht Club che ha ridotto le prerogative del defender
Alinghi sancite dal Deed of Gift (l’atto di donazione
dell’America’s Cup che contiene le regole fondamentali
dell’evento) ma che tale comportamento “non e’ contrario alla
legge” e quindi “non perseguibile”.
In particolare, la Societa’ Nautica di Ginevra mette in rilievo
come la Corte abbia ribadito il principio secondo il quale “la
regata deve essere disputata con le regole e i regolamenti della
SNG”. Che il defender faccia le regole e’ chiaramente previsto dai
regolamenti della Coppa America. Bmw-Oracle ha pero’ contestato
un’intesa avvenuta tra Alinghi e Isaf (la Federazione
internazionale della vela) considerata dal team di Ellison non
trasparente.

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