Ginger: tre uomini in barca, per non parlar dell’Europa…

_GINGER_1stage067Tre uomini in barca, in viaggio attraverso l’Europa, per navigare e raccontare la crisi economica e di identità che vivono il vecchio continente e la sua più straordinaria conquista del dopoguerra, che si chiama Unione europea.
Thalassa vi riferirà puntualmente e in esclusiva del diario di bordo di questa avventura che cominciata a Maastricht si concluderà nell’isola di Ventotene, dove tutto nacque, tracciando una rotta ideale, tra il passato ed il futuro di noi tutti.

_GINGER_1stage007Ginger, un piccolo veliero d’epoca olandese, è salpato da Amsterdam il 26 aprile. Con lui attraverseremo l’Europa da nord a sud con l’obiettivo i raccogliere storie, testimonianze e idee sull’Unione europea ai tempi della crisi.

Ginger MAPSe tutto va bene il prossimo autunno, dopo aver percorso circa 2500 km di acqua dolce e salata, attraversato 280 chiuse e quattro Paesi, attraccheremo nel porto romano di Ventotene: l’isola in cui, nel 1943, Altiero Spinelli e altri confinati politici hanno scritto uno dei testi che hanno poi ispirato il Trattato di Roma e la nascita dell’allora Comunità del Carbone e dell’Acciaio, divenuta oggi Unione europea, con i suoi 28 paesi membri.

_GINGER_varo016A condurre il veliero sono Valerio Dell’Anna e Lorenzo Santoro, che lo hanno scovato in un vecchio capannone, comprato e armato appositamente per l’impresa.
“Ginger è uno Zwartemeer Kruiser del 1965, oggi ne esistono meno di dieci esemplari”, racconta Valerio: “vederlo lì, elegantissimo ma troppo lontano dall’acqua ci spezzava il cuore, così abbiamo deciso di dargli una nuova vita e un nuovo nome, di adattarlo all’acqua salata e di farlo protagonista di una specie di piccola odissea europea”.

_GINGER_Ventotene019Sì, perché il progetto Ginger / Europe is an archipelago non è soltanto un viaggio in barca a vela ma anche un’azione civile, un documentario e un archivio audiovisivo.
Quando Valerio e Lorenzo mi hanno riferito del loro progetto, di comprare un veliero nei Paesi Bassi e portarlo in Mediterraneo, i telegiornali erano inondati dalle notizie sulle politiche dell’austerity e le piazze (soprattutto in Spagna, dove vivo) erano piene di persone impegnate a immaginare un’altra Europa.

_GINGER_1stage095Così all’idea di girare un documentario di viaggio si è aggiunta quella di usare il viaggio come metafora dell’Unione europea in tempo di crisi, una realtà che assomiglia ogni giorno di più a un arcipelago le cui 28 “isole” si allontanano invece di avvicinarsi.
Durante questa prima tappa di navigazione nell’Arcipelago Europa abbiamo iniziato a raccogliere testimonianze delle conseguenze della crisi sulla vita quotidiana di chi decide di avvicinarsi a Ginger lungo il percorso. Una specie di inchiesta sull’idea di Unione europea in un momento in cui di ‘unione’ ce n’è davvero poca.

_GINGER_varo015Marinai e lavoratori delle grandi chiatte commerciali che solcano i canali olandesi, giovani attivisti di movimenti sociali, famiglie in vacanza lungo il fiume e tanti migranti (soprattutto sudeuropei) che vivono “al nord” perché non riescono a lavorare nei loro paesi d’origine…
Le loro testimonianze filmate sono le prime voci di un archivio pubblico e aperto la cui costruzione è uno dei principali obiettivi del viaggio.
Pur non avendo molta affinità con monarchi e monarchie, il primo giorno in acqua di Ginger dopo molto tempo è stato quello della festa nazionale olandese del Re: è stato bello navigare lungo canali di Amsterdam attorniati di gente in festa. Raggiunto il fiume Vecht, abbiamo impiegato quattro giorni per arrivare a Utrecht. Lungo il percorso, pittoresco al punto da sembrare quasi irreale, mentre Valerio Dell’Anna metteva a punto l’imbarcazione provandola finalmente in navigazione, l’equipe cinematografica ha iniziato il suo lavoro di documentazione visuale.

_GINGER_1stage026Abbiamo trascorso il 1° Maggio a Utrecht. Sapevamo già che nei Paesi Bassi non è un giorno festivo, ma ci ha fatto una forte impressione trovarci il giorno della Festa Internazionale dei Lavoratori in un periodo di crisi economica al centro di una città che lavora come fosse un giorno feriale qualunque.
“La festa dei lavoratori?”, ci dice con un gran sorriso beffardo un signore dall’aria distinta che interpelliamo a un semaforo, “Certo che la celebriamo, e nel migliore dei modi… lavorando!” .
Dopo aver rispettato un minuto di silenzio su uno dei ponti che dell’Oudegracht, siamo di nuovo saliti a bordo e Ginger è salpato di nuovo verso sud.

_GINGER_1stage018A Gorinchem ci aspettava una sorpresa. Sono ancora in pochi a conoscere il progetto Ginger/Europe is an archipelago, ma più di quanti credessimo: ci siamo ritrovati a cenare con un folto gruppo di giovani ingegneri italiani emigrati nei Paesi Bassi.
“Dopo la laurea ho fatto un colloquio in una grande impresa del mio settore, a La Spezia”, ci racconta una di loro. “Mi hanno detto lei è bravissima, signorina, ma non è nella nostra politica assumere donne perché poi potrebbero rimanere incinte.
Così, dopo una crisi di pianto, ho deciso di cercarmi un lavoro temporaneo all’estero in attesa di trovarne uno in Italia. Sono passati dieci anni e sto ancora aspettando. Tra l’altro”, aggiunge, “di figli ancora non ne ho avuti”.
Il 6 maggio Ginger ha raggiunto Maasbracht, concludendo così la prima, breve ma intensa tappa del nostro lungo viaggio a passo d’uomo e di donna.

_GINGER_1stage038Spiega Valerio: “Avremmo dovuto raggiungere Maastricht, una delle città simbolo dell’Unione. Avevamo già alcuni appuntamenti con persone che volevano aggiungere la loro storia all’archivio del progetto… persino un gruppo musicale che ci avrebbe accolto suonando sul molo una canzone sulla crisi! Purtroppo però non ce l’abbiamo fatta, sono stati i primi giorni di navigazione di Ginger dopo molti anni, quindi abbiamo preferito chiudere prima la tappa per poter sistemare alcuni problemi tecnici”.
Non essere riusciti ad arrivare a Maastricht non significa che questa prima tappa sia stata un insuccesso: al contrario, abbiamo incontrato molta più gente del previsto e filmato cose che prima del viaggio non sapevamo neppure che esistessero. Maastricht sarà la prima sosta importante della prossima tappa e speriamo che ancora più persone decidano di partecipare apportando il loro granello di sabbia all’archivio.
E magari anche aiutandoci a finanziare il progetto tramite la campagna di raccolta fondi che abbiamo appena inaugurato su Indiegogo.

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