I livelli del mare stanno crescendo molto più velocemente che in passato e un nuovo studio dell’Università del Colorado coordinato dal geologo Bill Hay prova a spiegarne le ragioni. L’ultimo report ufficiale dell’Ipcc – Intergovernmental Panel on Climate Change – ha previsto nel 2007 che i livelli globali del mare cresceranno tra 0,2 e 0,5 metri entro il 2100. Ma le misurazioni più aggiornate parlano di crescite di un metro e più per la fine del secolo. I risultati della ricerca saranno presentati al meeting della Geological Society of America a Charlotte nel North Carolina.
“Ciò che manca ai modelli usati per prevedere la crescita dei livelli del mare sono i feedback che velocizzano i ritmi di ogni elemento dell’ambiente”, ha spiegato Hay. “Uno di questi feedback fondamentali coinvolge il mare glaciale artico, un altro la calotta di ghiaccio della Groenlandia e altri ancora l’umidità del suolo o l’estrazione delle acque sotterranee.
Bisogna guardare alle connessioni, in particolare a ciò che accade nel mare glaciale artico che non alza da solo i livelli del mare ma gioca un ruolo fondamentale nel riscaldamento globale della regione artica che, a sua volta, porta a perdite di ghiaccio in Groenlandia e in Canada. Quando il ghiaccio marino si scioglie si manifesta un effetto oceanografico di rilascio di maggiore acqua fredda dall’artico, sostituita da afflussi di acqua più calda provenienti dal sud. Si crea così una enorme pompa di calore che trasporta il caldo verso l’artico, portando ad ulteriori scioglimenti che non riflettono più indietro la luce del sole come fanno i ghiacciai. Risultato? Maggiori quantità di acqua, maggiore calore immagazzinato, maggiori livelli del mare”.