Legambiente, pescatori di frodo all’isola di Giannutri

“Sembra proprio che qualcuno voglia distruggere la ricchezza biologica del mare di Giannutri, che rende la più meridionale isole dell’Arcipelago Toscano uno dei luoghi più belli di tutto il Mediterraneo”.

Lo afferma in una nota Legambiente Arcipelago toscano che lancia l’allarme sui pescatori di frodo che sarebbe all’assalto dell’isola.

“La settimana scorsa – riferisce Emanuele Zendri, responsabile di Legambiente Arcipelago toscano per Giannutri -ci è stata segnalata nelle acque dell’isola una rete da pesca illegale di oltre 2 km di lunghezza: moltissimi i pesci SanPietro, i grandi scorfani e le aragoste intrappolati tra le suemaglie.

Fortunatamente molti animali sono stati salvati grazie all’intervento di alcuni volontari, delle forze dell’ordine e del Parco. Gran parte della rete sembra sia stata recuperata anche se purtroppo altre hanno saccheggiato i fondali di Giannutri”.

“Non è la prima volta che noi di Legambiente segnaliamo queste azioni criminali come documentato da anni dai nostri dossier – commenta Umberto Mazzantini, responsabile maredi Legambiente Toscana. In un Paese civile non dovrebbe essere così, dato che Giannutri fa parte del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Ma la realtà è ben diversa. La mancata istituzione dell’area marina protetta che a Giannutri doveva essere realizzata da 30 anni, ha reso il mare dell’isola un ‘limbo’ amministrativo protetto solo sulla carta. Le Forze dell’ordine, con gli scarsi mezzi a disposizione, raramente possono controllare il mare dell’isola e questo favorisce i pescatori di frodo che sanno bene che molto difficilmente verranno scoperti. In questo modo alcuni pescatori disonesti del continente, scegliendo accuratamente modi e tempi,  vanno a depredare  e distruggere i fondali di Giannutri contando sull’impunità. Comunque una ‘pesca miracolosa’ nelle acque dell’isola vale il rischio di essere beccati o di ‘perdere’ una rete o altri attrezzi da pesca”.

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