America’s Cup 33, esercizi di stile

Più lunghe, più leggere e più invelate. Ovvero più veloci e spettacolari. Queste le nuove barche che il Defender Alingi ha messo a punto per la prossima Coppa America del 2010. Sempre che la causa con Oracle vada a buon fine.

America’s Cup 33, questo il nome della nuova classe, evidente omaggio alla prossima edizione della regata più celebre al mondo che comunque vada, ed è l’unica cosa certa, sarà la numero 33, indipendentemente da ogni possibile verdetto di Tribunale.

Era ora che venissero messe in soffitta le attuali barche, vecchie oramai di quasi vent’anni, nate per la Coppa America 1992, edizione di San Diego, con il Moro di Venezia protagonista e giunte di fatto al capolinea, lente e persino brutte, senza più segreti da scovare per farle correre il più veloci possibile.

Basta guardare i disegni il “rendering” pubblicato da Alinghi per capire che con quella poppa così larga e la lunghezza al galleggiamento che coincide con quella fuori tutto che saranno barche veloci soprattutto nelle andature portanti, con il vento alle spalle, promettendo certamente regate emozionanti .

La lunghezza passa dai 24 metri attuali ai 26, con una chiglia profonda circa 5 metri ed una stazza di 17,5 tonnellate contro le 24 dei “mammouth” odierni. Con una superficie velica di fatto equivalente, ma con la grandezza degli spi libera, va da sé che saranno barche assai impegnative.

Tutto a posto, allora, si va in acqua?

Niente affatto, perché malgrado la partecipazione di tutti i 17 sfidanti iscritti alla prossima edizione della Coppa, che hanno valutato e approvato il progetto, non è per nulla scontato che le regate di Valencia si possano davvero tenere alla data del 2010 e con queste nuove barche.

Su tutto pende infatti la spada di Damocle del giudizio del Tribunale Supremo di New York che a fine marzo dovrà decidere chi ha torto e chi no sulla causa che l’americana Oracle ha intentato ad Alinghi, che forte del diritto del vincitore di riscrivere le regole del gioco, è accusata di averlo fatto in maniera troppo parziale, smaccatamente a proprio favore.

Ecco perché l’AC33 rischia di rimanere un semplice esercizio di stile, perché Oracle ha già deciso che in caso di vittoria in Tribunale si correrà con i multiscafi in una sfida a due, che non ammette terzi.
E neppure secondi, com’è noto.

Su Internet: www.alinghi.com

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