Tutto è pronto a Imperia per il via all’edizione 2006 (la numero quattordici) delle Vele d’Epoca a Imperia, valido quest’anno quale quarta tappa del circuito Panerai Classic Yachts Challenge 2006, e che si avvia a battere ogni record. Gli organizzatori annunciano il numero di 140 yacht partecipanti: uno dei più affollati raduni di scafi d’epoca che si ricordino, a conferma dello straordinario momento di interesse vissuto dallo yachting classico.
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Tutto è pronto a Imperia per il via all’edizione 2006 (la numero quattordici) delle Vele d’Epoca a Imperia, valido quest’anno quale quarta tappa del circuito Panerai Classic Yachts Challenge 2006, e che si avvia a battere ogni record. Gli organizzatori annunciano il numero di 140 yacht partecipanti: uno dei più affollati raduni di scafi d’epoca che si ricordino, a conferma dello straordinario momento di interesse vissuto dallo yachting classico.
Tanti e antichissimi yacht, tutti da ammirare in banchina – dove è atteso un folto pubblico, superiore alle 150.000 presenze delle precedenti edizioni – alimenta l’attesa per un evento che si conferma il massimo per gli appassionati. Per cinque giorni il bacino portuale di Porto Maurizio, sede storica del Raduno, riunisce i più prestigiosi yacht d’epoca e classici presenti nel Mediterraneo fornendo la possibilità al pubblico di essere a stretto contatto con le imbarcazioni. Alle Vele d’Epoca di Imperia sono ammessi a partecipare gli yacht d’epoca costruiti prima del 1950, gli yacht classici costruiti tra il 1950 ed il 1977 nonché quelli riconoscibili come repliche di yacht d’epoca e classici secondo il regolamento disposto dal C.I.M. 2001- 2004. Possono inoltre iscriversi alla sezione speciale “Spirit of Tradition” le imbarcazioni moderne che per progettazione e materiali di costruzione ricordino lo stile di un tempo: “classiche” e le classi metriche, tra cui i 12 m S.I., protagonisti delle sfide d’epoca dell’America’s Cup.
Fra le novità delle Vele d’epoca di Imperia 2006 c’è Partridge, il 15 metri varato nel 1885 che sarà lo scafo più antico del raduno. Con il suo dritto di prua verticale è la copia in piccolo di Galatea, lo sfidante inglese della Coppa America del 1886, disegnato dallo stesso progettista irlandese secondo la formula di stazza allora in vigore che penalizzava pesantemente il baglio a favore di una grande superficie velica. E’ stato ritrovato nel 1979 da Alexander Laird, nipote dell’armatore e da lui incaricato di cercare in Inghilterra uno yacht da
restaurare, abbandonato nel Blackwater, completamente disarmato ed immerso nella melma. Pagato 200 Sterline è stato sottoposto ad un totale rifacimento durato vent’anni rappresentando uno dei casi più interessanti nei recenti recuperi di yacht
Cambria, Nordwind, Capricia, Mariquita, Candida, Croce del sud, Xarifa tutti nomi che fanno sognare. Lulu piccolo cutter a vele auriche progettato e costruito nella regione parigina nel 1897 e Jap Cork Harbour One-Design (Chod) costruiti in pochi esemplari per i soci del Royal Munster YC anch’essa del 1897, Pen Duik del 1898, Black Swan del 1899 ketch di oltre 40 metri di lunghezza già famoso ad inizio secolo per le sue partecipazioni alle regate “Big Boats”, dal 2001 batte bandiera italiana. Un’intera flotta che animerà di alberi svettanti e vele bianche le acque del golfo imperiese nei giorni di regate e nella parata finale.
E’ attesa la Nave Scuola Palinuro, la Goletta della Marina Militare destinata all’addestramento dei giovani Sottufficiali, con oltre settanta anni di attività.
Altre grandi conferme e ritorni eccellenti: la imponente Aschanti IV, goletta Marconi del 1954 lunga 35 metri; la bellissima Croce del Sud imbarcazione di 40 metri appartenente alla stessa famiglia dal giorno del varo, nel 1931, a tutt’oggi, e che durante la guerra, requisita dalla Marina germanica, fu trasformata in alloggio ufficiali; effettua lunghe crociere in Mediterraneo ed è stata più volte in Mar Rosso. Black Swan un 33 metri del 1899, grande progetto di Nicholson. Ora, dopo due anni di lavori presso il cantiere Beconcini, riprende l’armo aurico. Il plurivittorioso Bona Fide, un cutter del 1899 costruito come “Five Tonner” secondo la formula Godinet in soli due mesi, del notaio Giuseppe Giordano. Nel 2004, dopo un restauro filologicamente
perfetto, vince il Campionato C.I.M. per la categoria Yacht d’epoca aurici. Il ritorno di Cambria varato nel 1928 e unico 23 metri rimasto ancora navigante. Costruito in Inghilterra con armo Marconi (detto anche bermudiano: con rande triangolari, su due lati fissati all’alberatura) ordinato da Sir William Berry, noto magnate della carta stampata. Nel corso della sua vita ha cambiato più volte destinazione d’uso, nel 1932 diventa yacht da crociera, poi viene trasferito prima in Turchia e poi ai Caraibi. Nel 1987 diventa charter.
Abbandonato versa in condizioni di degrado fino al 1995 quando il Primo Ministro australiano, Paul Keating, né ordina il completo restauro. In otto mesi a Brisbane vengono sostituite parte delle ordinate in acciaio, parte del fasciame e di quasi tutti i circa 3000 perni; lo scafo viene rivestito con tre strati di tela da 300 grammi trattata con resina epossidica, viene rifatta la coperta. Nel 2001 lo yacht viene spedito a Cowes per partecipare all’America’s Cup
Jubilee e sempre da Spencer Thetis, l’armo viene riportato all’originale cutter.
Grande attesa anche per la straordinaria Mariette, uno dei sette grandi schooners costruiti da Herreshoff tra il 1903 e il 1915. Costruito in origine per Jacob Brown, venne acquistato dopo pochi anni da “Keno” Crowninshield che cambiò il nome in Cleopatra Barge II. Nel 1975, tramite Erik Pascoli, lo yacht viene acquistato da un gruppo di banchieri italo-svizzeri e, quindi, nel 1979 da Andrea Rizzoli che, sempre sotto la direzione di Pascoli, lo restaura e lo tiene per 11
anni. Acquistato da Wolf Chitis nel 1990, viene rivenduto nel 1995 all’attuale armatore che lo ha sottoposto ad un restauro che ha riportato Mariette all’antico splendore ricuperando tra l’altro, l’originario armo aurico dopo che lo stesso cantiere Herreshoff lo aveva convertito in bermudiano alla fine degli anni ’20.
A Imperia torna anche la Nave Scuola Palinuro, la Goletta della Marina Militare Italiana destinata all’addestramento dei giovani Sottufficiali. Varato nei Cantieri Navali di Nantes in Francia, all’origine era armato con tre alberi a vele auriche ed apparato di propulsione con motore diesel. Nel 1950 acquistato dalla Marina Militare e sottoposto a grandi lavori nell’arsenale di La Spezia che ne cambiò totalmente la fisionomia trasformandolo in nave scuola. Ad Imperia sarà possibile ammirare tutto il suo splendore, una superficie velica di 1.000 metri quadri, alberi alti 35 metri sul livello del mare, scafo in metallo
chiodato come gli alberi ed il bompresso. Il Palinuro è costituito da un unico ponte sotto al quale vi sono tre zone non comunicanti ; al di sopra del ponte di coperta c’è il castello prodiero ed il cassero, a poppa estrema c’è la plancia comando. Il motto della Nave è “Faventibus Ventis”, segno augurale di venti favorevoli per accompagnare l’equipaggio nell’adempimento del sacro dovere.
Numerosi e graditi ospiti sono attesi in banchina per i cinque giorni del Raduno; tra gli altri ha confermato la sua presenza il Club Sangermani, un piccolo “raduno nel raduno” ed un gradito ritorno dopo l’assenza registrata nelle ultime edizioni. Grazie alla collaborazione con il quotidiano La Stampa, la madrina d’eccezione della 14° edizione del Raduno di Imperia sarà Evelina Christillin, la Signora delle Olimpiadi, vicepresidente del Toroc (comitato
organizzatore degli ultimi Giochi Invernali). La Christillin, valdostana e innamorata del mare, ha voluto legare il suo nome alla nostra manifestazione velica.
Di grande prestigio la mostra “Creatività nel tempo” che si terrà nella Palazzina Liberty a cura delle Officine Panerai dove il patrimonio storico e le creazioni moderne troveranno spazio. Numerosi esemplari di orologi Panerai tra cui alcuni pezzi rari come il primo Radiomir del 1936, che costituì la base di partenza per una serie di modifiche ed innovazioni che fecero dei Panerai i primi veri orologi subacquei professionali della storia, o come il Mare Nostrum, un orologio del 1943 che riprendeva il nome dei contaminati per siluri ed era destinato agli ufficiali di coperta.
DENNIS CONNER CON COTTON BLOSSOM II SFIDA BONA FIDE
Proprio nelle regate del circuito Panerai Classic Yachts Challenge si è sviluppata, spontaneamente, la grande rivalità tra Cotton Blossom II, 15 metri, e Bona Fide, 13 metri. Barche diverse per epoca e concezione, accomunate da un destino unico: essere vele vincenti, cavalli di razza dello yachting. Oggi a distanza di decenni le due barche si ritrovano su uno stesso campo di regata e fanno scattare inevitabili i confronti, per la gioia degli amatori, la curiosità
degli storici, la soddisfazione degli amanti dello yachting. A lanciare simbolicamente la sfida è stato lo stesso Dennis Conner, personaggio e velista vincente, anche nell’ottica di un raduno di yacht d’epoca. Il confronto sarà anche tra grandi timonieri, perché Conner troverà su Bona Fide Beppe Zaoli, uno dei velisti italiani più esperti e versatili. La sfida, il “derby” tra nobili non decadute dello yachting, si farà dunque a Imperia. Non c’è una data e non c’è un percorso stabilito. Forse l’isola della Gallinara, forse una boa o un rilevamento volante.
Uno start estemporaneo al termine di una regata “normale” in programma a Imperia. Le regole delle sfide tra gentlemen che ripercorrono la cultura della marineriada diporto (oggi per molti versi dimenticate), impongono l’assenza di ogni interesse e di ogni premio in palio, oltre la soddisfazione di battere in velocità il rivale, e magari un brindisi con buon spumante italiano.
Di sicuro, una ragione in più per essere a Imperia.
Le Vele d’Epoca sono un grande evento per Imperia e per tutto il Mediterraneo. La manifestazione è da sempre organizzata dall’Assonautica Provinciale di Imperia con il contributo della Camera di Commercio di Imperia. Gli enti pubblici che sostengono e patrociniano l’evento sono: Regione Liguria, Comune di Imperia, Provincia di Imperia, Prefettura e APT Riviera dei Fiori. Il Raduno si avvale del patrocinio e collaborazione tecnica dell’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) e del CIM (Comitato Internazionale del Mediterraneo). Al fianco di Officine Panerai che dà il proprio nome a tutto il circuito, supportano Imperia anche Agnesi, Olio Carli, Fondazione Banca Carige, Jaguar e Uno Communications (in qualità di partner ufficiali). La logistica in banchina è affidata all’Imperia Mare sotto l’attenta supervisione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera. I partner tecnici sono da sempre: Gewiss e Ingemar. L’organizzazione a mare è curata dallo Yacht Club Imperia, sodalizio nato recentemente dall’unione di Circolo Velico Imperiese, Lega Navale e Yacht Club Porto Maurizio, e dallo Yacht Club Sanremo. Media Partners: “La Stampa” e on line ” Sanremo News”.