Il presidente dell’Accademia britannica delle Scienze (Royal Society), Lord May, e’ del parere che le conseguenze dell’effetto serra possano essere paragonate a quelle di “armi di distruzione di massa”. Lord May sottolinea che “gli impatti del riscaldamento planetario sono numerosi e gravi”, citando tra questi l’aumento del livello dei mari, la modifica del regime delle acque e l’ “accresciuta frequenza di eventi estremi, inondazioni, siccita’ e uragani”.”Questi ultimi, spiega, hanno conseguenze sempre piu’ gravi, al punto da poter essere paragonate a quelle delle armi di distruzione di massa”. I danni causati dall’uragano Katrina l’estate scorsa rappresentano l’ “1,7% del pil” degli Stati Uniti per il 2005 ed e’ “concepibile che la parte americana del Golfo del Messico diventi effettivamente inabitabile entro la fine del secolo”, aggiunge Lord May.
“Studi recenti, condotti prima di Katrina, suggeriscono che l’aumento della temperatura superficiale degli oceani non influenzera’ sensibilmente la frequenza degli uragani, ma avra’ effetti molto importanti sulla loro intensita”‘, prosegue lo scienziato. L’intervento di Lord May è stato pubblicato proprio in coincidenza della conferenza di Montreal.”La riunione di Montreal potrebbe essere costruttiva – afferma Lord May – se sfocera’ almeno nel lancio di un studio” sulle necessarie riduzioni dei gas che provocano l’effetto serra. Tale studio potrebbe “sensibilizzare i responsabili politici, oggi piu’ preoccupati” dell’impopolarita’ di misure contro il cambiamento climatico “che delle conseguenze per il pianeta di un’azione troppo tardiva”.