America’s Cup, la Luna di traverso

Nuove regole per l’America’s Cup. Il Defender Team New Zealand, accetta gli inglesi di Ineos Uk Team come rappresentante degli sfidanti per la prossima edizione del 2025, sostituendo così Luna Rossa Prada Pirelli.
Il servizio è di Enzo Cappucci

E’ già stata ribattezzata l’intesa del Commonwealth dei Circoli reali, quello degli inglesi di Ineos e quello dei neozelandesi, detentori.
Era già tutto nell’aria, da tempo.
Troppo puntigliosa Luna Rossa Prada Pirelli e troppo pericolosa, per stendere con lei le regole di regata, ma soprattutto di realizzazione degli scafi.
E troppo legata a una passione sportiva, che porta con sé interessi e marchi alla luce del sole.
La prima regola cambiata è che gli equipaggi dovranno essere tutti della nazionalità degli sfidanti.
Sembra fatta apposta per togliere il timone di mano a James Spithill, il talento australiano a bordo di Luna Rossa Prada Pirelli che insieme a Francesco Bruni, l’altro timoniere, ha inanellato partenze vincenti una dietro l’altra.
Se Spithill vorrà essere della partita nel 2025, a bordo di Luna Rossa – che ha confermato la partecipazione – dovrà farsi il passaporto italiano, oppure soggiornare almeno due anni in Italia. Non sarà difficile, dipende dal calendario che metteranno giù quelli del Commonwealth Club, ma in ogni caso alla vela azzurra non mancano timonieri di talento, a cominciare dall’attuale randista di Luna Rossa, Pietro Sibello, e da molti altri giovani.
Quello che manca però è l’esperienza a questi livelli.
Le barche resteranno queste, per almeno due edizioni ancora.
Impossibile buttare a mare tutta la conoscenza fatta.
Mentre prende corpo un’idea solo apparentemente romantica, quella di una sfida tra neozelandesi e inglesi da tenersi entro il 2022 nell’isola madre di Wight, a Cowes, dove tutto ebbe inizio nel 1851.
La verità,a leggere i giornali anglosassoni, è che Team New Zealand ha le tasche vuote e non può più spremere all’infinito i contribuenti neozelandesi, attingendo a fondi di Stato.
Il patron di Ineos, a capo della terza industria chimica al mondo, vanta invece un patrimonio personale stimato in 3 miliardi e mezzo di dollari e potrebbe fare al caso loro.
Nell’immediato. Per poi andare in gita in Asia o negli Emirati, a caccia di petroldollari.
Con Luna Rossa e il suo romanticismo d’altri tempi e la prospettata sede di regate di Cagliari, nell’eventualità, non saprebbero proprio che farsene.