Paraguay, il Museo sull’acqua

In Paraguay, sulle rive del fume Paranà, a pochi chilometri dalle spettacolari cascate dell’Iguazu, c’è un museo straordinario, un vero e proprio monumento a Moises Bertoni, scienziato ticinese, che nell’800 si insediò in questa foresta dal verde quasi impenetrabile, per studiare le specie animali e vegetali. Si deve a lui per esempio, la scoperta della “Stevia Bertoni”, la pianta 300 volte più dolce dello zucchero, ma priva di calorie, che porta naturalmente il suo nome. Siamo in un angolo di mondo affascinante, forte di 196 ettari di area protetta, affacciati sul fiume che nella sua sponda opposta è già Argentina. Il réportage è di Enzo Cappucci

Itaipu, pietra che canta. Denaro sonante.

L’inviato di Rainews24 in Paraguay, Enzo Cappucci, ha visitato la più grande centrale idroelettrica del mondo

L’acqua è la protagonista in Paraguay dove la mano dell’uomo ha rimodellato a proprio piacimento il corso del fiume Paranà, per realizzare la maestosa diga idroelettrica di Itaipu, la più grande al mondo: un colosso capace di arginare le acque di uno dei maggiori corsi d’acqua del Sudamerica, che traccia ben due confini del Paraguay con i vicini Brasile e Argentina, e di trasformarle in energia elettrica.
“Pietra che canta” è il significato originario in lingua Guaranì del nome Itaipu, che con i suoi 14 mila megawat di energia elettrica prodotti ogni giorno, rappresenta una formidabile macchina per produrre denaro e che per questo, con libera interpretazione, possiamo serenamente definire “Denaro sonante”.
La diga di Itaipu è una ferita profonda sulla crosta terrestre, un segno di cemento lungo un chilometro, ma è anche il motore dello sviluppo di un Paese, il Paraguay, con le più alte credenziali di crescita del Sudamerica.
Il réportage è di Enzo Cappucci

In Groenlandia, viaggio d’avventura in barca a vela. E per polli

Un video straordinario del viaggio ai confini del mondo di un velista francese, un bretone di 24 anni, partito con la sua barca a vela e l’amica Monique, una gallina, per esplorare una delle ultime regioni del mondo ancora non massificate.
Grazie a France Télevision, Guirec Sourée e Monique ci regalano immagini uniche, di un’avventura umana, prima ancora che di viaggio.
Vedere per credere.

Barcolana, festa popolare nel segno di Alfa Romeo

La 48 esima edizione della regata più affollata del mondo, ben 1758 al via quest’anno, è stata vinta da Alfa Romeo, il 72 piedi dei fratelli Benussi. E’ stata una regata con 20 nodi di bora, bella e appassionante, come al solito divisa tra chi correva per vincere e chi per esserci e quindi brindare.

 

Barcolana 2016Gabriele e Furio Benussi hanno vinto la 48.a edizione della Barcolana a bordo di Alfa Romeo, Maxi di 72 piedi, compiendo il percorso in 59’59’’.
I due velisti triestini “doc” hanno tagliato per primi il traguardo della regata più affollata del mondo, disputatasi oggi a Trieste, con 1758 barche al via e vento di Bora tra i 15 e i 25 nodi.
Per la nona volta secondo al traguardo lo sloveno Mitja Kosmina, con Maxi Jena Tempus Fugit, partito in testa ma poi messo all’angolo dai fratelli Benussi nella lunga bolina del terzo lato.
Terzo posto per Pendragon di Lorenzo Bodini, quarta posizione per Mrs. Seven, il bellissimo Southern Wind 100 dell’imprenditore Claudio de Eccher con Alberto Bolzan al timone e il sindaco di Trieste a bordo. In regata anche e soprattutto Sir Ben Ainslie, ospite di Land Rover e del presidente di illycaffè Andrea Illy, che ha regatato a bordo di Ancilla Domini Prosecco DOC nel più pieno spirito della Barcolana, alternandosi al timone con Mauro Pelaschier e chiudendo in 14.a posizione.
A bordo con lui anche il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente di Assicurazioni Generali Gabriele Galateri di Genola.

Barcolana 2016La regata, partita alle 11.30 (un’ora dopo il previsto, per aspettare che la Bora calasse e rendesse l’evento una festa bella per tutti) è durata poi tutto il giorno, con gli scafi arrivati fino al tardo pomeriggio, le Rive gremite di pubblico e una Trieste bellissima, dolcemente spazzata dalla sua Bora.

SIR BEN AINSLIE – La Barcolana di Sir Ben è iniziata alle quattro del mattino in Inghilterra, con la partenza a bordo di un aereo privato che lo ha condotto a Trieste: poi la corsa in gommone e la partenza a bordo di Ancilla Domini, i primi minuti passati in falchetta ad ammirare la partenza, e poi dritto al timone, al fianco di Mauro Pelaschier.
Ancilla, i suoi numerosi ospiti a bordo e Ben chiudono in 14.a posizione, ed è tanto l’entusiasmo del velista inglese, alla guida del consorzio di Coppa America Land Rover BAR, pronto a riportare la Coppa a casa, in Inghilterra: “La Barcolana è una regata fantastica – ha commentato Sir Ben Ainslie – non mi era mai capitato prima di vedere 1700 barche sulla stessa linea di partenza. Una delle regate migliori alle quali abbia mai partecipato: uno spettacolo fantastico”.

I VINCITORI DEDICANO LA VITTORIA AI GENITORI – Mai entrare nelle questioni di famiglia, ma Gabriele e Furio Benussi non regatavano più assieme da dodici lunghi anni. “Ruggini” che si sono sciolte oggi, in una liberatoria quanto simbolica vittoria della Barcolana. “La nostra vittoria vale doppio – hanno dichiarato Furio e Gabriele, rispettivamente timoniere e tattico di Alfa Romeo – è una vittoria di famiglia, ed è soprattutto una vittoria di triestini alla Barcolana.
Non abbiamo un armatore alle spalle: per questa regata abbiamo costruito un progetto, abbiamo avuto la fiducia di tanti sponsor, e per questo vincere così è doppiamente bello”.
Poi c’è il terzo motivo di gioia: aver battuto in un serrato duello Maxi Jena. “Sapevamo di avere più difficoltà contro Kosmina durante il primo lato – ha spiegato Gabriele Benussi – ma sapevamo anche che la nostra barca era più veloce di bolina, così nel lato verso Miramare li abbiamo tenuti sottovento e schiacciati, tanto da non farli rientrare più in gara”.

Barcolana 2016LA GIOIA– Il Presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz, è raggiante: “È stata una straordinaria Barcolana: la grande festa di Trieste è possibile grazie alla passione di 25mila velisti in mare, di una società velica che lavora un anno e di una città e un’amministrazione regionale che credono fortemente nell’evento. Grazie al nostro main sponsor Generali, grazie a tutti coloro che ci supportano e un ringraziamento particolare alla RAI, che quest’anno ha parlato di Barcolana a 360 gradi, tra sport, cultura del mare e intrattenimento.
Questa sarà ricordata come una delle più belle edizioni di sempre: la Bora è tornata decisa a dare valore al nostro bellissimo evento e la regata ha chiuso dieci giorni di grandi emozioni, spettacoli e tanto pubblico a terra e in mare. Si concretizza da oggi il nostro sogno, l’obiettivo di costruire un grande Festival del Mare a Trieste
”.

RAI, GRANDI NUMERI – La Rai ha supportato la Barcolana sull’intera filiera dei canali a disposizione. Le dirette di Lineablu (Rai1) e Raisport1 sono state supportate da quelle di Rainews24, Tgr e Tg2 che ha realizzato servizi informativi e anche con Costume&Società. Di grande impatto l’apporto di Radio2, l’emittente ufficiale di Barcolana che, con la voce di Paolo Labati, ha regalato l’aria triestina agli ascoltatori attraverso gli interventi in Cartepillar, Ovunque sei, KGG, l’Italia nel pallone ed Ettore.
Anche Radio1Sport ha raccontato il pre e post Barcolana nei programmi di informazione sportiva così come Isoradio che ha proposto al pubblico interventi in diretta ed interviste.

 

Il Museo Verde, tra mito e realtà

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In Paraguay, a Karcha Balut, sulle rive dello spettacolare fiume Paraguay, in un territorio remoto incuneato tra Bolivia, Brasile e Argentina, il Gran Chaco paraguayano, è sorto un piccolo ma significativo museo.

E’ il Museo Verde, ideato da un appassionato italiano di storia dei popoli del Sudamerica, Gherardo La Francesca, nel quale saranno raccolte le testimonianze religiose, mitologiche del popolo dei Chamacoco, che secondo recenti studi del Cnr italiano potrebbe essersi radicato nella zona a conclusione di una lunga marcia cominciata addirittura in Siberia.
Alcuni reperti ossei rinvenuti sul luogo, opportunamente analizzati, hanno infatti datato la loro età ai primi anni dopo Cristo, aprendo dunque scenari sin qui impensabili sul popolamento dell’America del Sud.
Una scoperta talmente importante che il Cnr è pronto a replicare un Museo Verde nella sua sede di Montelibretti, alle porte di Roma, perché si possa continuare a studiare quel meraviglioso e sterminato continente che è il Sudamerica.
Il Museo è una struttura rurale, ma ha l’incomparabile pregio di poter offrire un luogo della memoria ai miti e alla storia di queste genti abituate alla esclusiva trasmissione orale delle loro tradizioni.
Un punto di arrivo per una storia ed una conoscenza che altrimenti rischiavano di scomparire.
Rainews24 è stata in Paraguay, con Enzo Cappucci che ha realizzato questo réportage che ora vi proponiamo.