Si fa presto a dire Mini

I campioni 2015 e il calendario 2016 della Classe Mini 6.50 Italiana

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Si è tenuta sabato 16 gennaio l’Assemblea Generale della classe Mini Italiana presso lo Yacht Club Italiano di Genova. Al termine della riunione in cui è stata approvata alla maggioranza assoluta la nuova convenzione con la Classe Mini francese, sono stati premiati i vincitori del Campionato Italiano 2015. Presentato anche il calendario di regate del 2016.

 

I campioni della stagione 2015
Tra i prototipi, Michele Zambelli, skipper di Illumia si aggiudica il titolo per la quarta volta in carriera. Reduce di una seconda partecipazione consecutiva nella Mini Transat, conclusa con un secondo posto nella seconda tappa e un sesto posto nella classifica generale, il giovane skipper di Rimini ha annunciato la sua intenzione di cimentarsi nella classe monotipo Figaro. 
Tra le barche di serie, il campione 2015 è Ambrogio Beccaria Balduzzi skipper del Pogo 2 Alla Grande. A 24 anni e alla prima stagione sul Mini, in una classe, quella dei Mini di serie dove la concorrenza è sempre molto aspra, il giovane skipper ha avuto un esordio notevole. A Genova, Beccaria ha presentato il suo sponsor, Ambeco, che lo seguirà per le prossime stagioni fino alla Mini Transat del 2017. 

Il trofeo ”Esprit Marin” vuole ricompensare il concorrente italiano che porta a termine la Mini Transat nello spirito che meglio contraddistingue questa leggendaria regata. Quest’anno è stato consegnato a Federico Cuciuc, skipper di Zero&T. Con la stessa barca del 2013, Cuciuc, informatico di professione, ha concluso la sua seconda Transat.

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Il calendario 2016
18-20 marzo 2016. Arcipelago 650, in doppio, percorso di 160 miglia.

La stagione 2016 inizia con l’Arci 650: la classica organizzata dal CVT (Circolo della Vela di Talamone), giunta alla settima edizione, prevede un giro dell’Arcipelago Toscano sulla rotta Talamone, Capraia, Elba, Giannutri, Le Formiche, Talamone. Informazioni sul sito: http://arcipelago650.classemini.it/

9-15 aprile 2016. Gran Premio d’Italia, in doppio, percorso di 540 miglia.

Organizzato dallo Yacht Club Italiano (YCI), che ospita la Classe Mini dal 2007, il Gran Premio d’Italia è la più prestigiosa delle regate in calendario. Confermato per la decima edizione lo stesso percorso dell’anno scorso: Genova, Giraglia, Bocche di Bonifacio, Giannutri, Capraia e ritorno a Genova.
Informazioni sul sito: http://gpimini650.classemini.it/

 

– 28 aprile-1 maggio 2016. 222 Mini Solo, in solitario, percorso di 222 miglia.

Una delle novità della stagione 2016 è questa regata riservata ai solitari organizzata dal Circolo Nautico Marina Genova Aeroporto. Una prova d’altura con partenza da Genova Aeroporto, isola di Bergeggi, Giraglia, Capraia, Portofino e arrivo a Genova Aeroporto. Informazioni sui siti: http://222×1.classemini.it/ e http://www.circolonauticomga.it

 

Queste sono le tre regate qualificative per la Mini Transat del 2017.

A completare le prove valide per il Campionato Italiano 2016 un’altra regata che segna il grande ritorno dei Mini 650 in Adriatico.

 

– meta giugno 2016. Adria650, in doppio, percorso di 500 miglia circa.

Partenza da Rimini, passaggio alle Tremiti, alle isole Vis e Sansego in Croazia e ritorno a Rimini: questa la rotta ipotizzata per questa regata di oltre 500 miglia organizzata dal circolo Rimini Yacht Club Vela Viva che ospita il polo Mini 650 creato da Zambelli.

 

Evento promozionale

Infine, la Classe Mini Italiana è stata invitata a partecipare alla Rolex Volcano Race dal 16 al 22 maggio, i Mini insieme con i Maxi Yacht più belli del mondo e un percorso da sogno: Gaeta, Stromboli, Capri, Gaeta…

Allarme Oceani, entro il 2050 in mare più plastica che pesci

Secondo un rapporto del World Economic Forum (WEF) e della fondazione Ellen MacArthur, entro il 2050 gli oceani arriveranno a contenere più plastica che pesci in termini di peso, con enormi rischi per l’ecosistema mondiale. Uno studio dell’Imperial College di Londra ha inoltre stimato che entro quella data il 99% degli uccelli marini potrebbe avere dentro di sé residui di plastica.

Uccelli marini a rischio

Se nel 1960, solo il 5% degli animali aveva rifiuti nello stomaco, nel 2010 la percentuale era salita fino all’80%: entro il 2050, solo l’1% di essi potrebbe non aver ingerito plastica sotto forma di tappi, sacchetti, rifiuti portati in mare da fognature, scarichi, fiumi.

Isole di spazzatura e soluzioni

Secondo gli esperti la pulizia degli oceani dalla plastica deve iniziare dalle coste e non dalle “isole” di immondizia come la “Great Pacific garbage patch”, la mega-area di spazzatura che “naviga” nel Pacifico, una delle cinque maggiori al mondo. I ricercatori britannici hanno utilizzato un modello sugli spostamenti della plastica nell’oceano per determinare quali siano le aree migliori per dispiegare “collettori” per le microplastiche simili a quelli concepiti dal progetto “Ocean Cleanup”: barriere galleggianti che convogliano la plastica e la rimuovono.

Secondo gli scienziati di Londra se simili sistemi fossero posti lungo le coste porterebbero più benefici. In particolare in un progetto di lungo termine, di 10 anni, se queste barriere fossero poste lungo le coste di isole cinesi e indonesiane rimuoverebbero il 31% delle microplastiche che stanno soffocando l’oceano. I collettori solo a ridosso dell’isola di spazzatura rimuoverebbero invece solo il 17% di plastica. “La Great Pacific Garage Patch ha un’enorme massa di microplastiche”, spiega Peter Sherman dell’Imperial College di Londra, “ma la maggior parte di plastica si trova lungo le coste, dove entra nell’oceano”. Ecco perché, aggiunge il dottor Erik van Sebille, ha più senso rimuovere le plastiche “lungo coste densamente popolate e sfruttate economicamente”, prima “che abbiano la possibilità di danneggiare” gli ecosistemi.

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