I mini 6,50, le più piccole barche dell’universo sportivo oceanico, approdano a Lanzarote, prima tappa della traversata atlantica tra le coste francesi di Douarnenez e Pointe-à-Pitre, nella Guadalupe. Il primo degli italiani nelle barche di serie è Andrea Fornaro, 11esimo, a caccia della 10 posizione.
Ieri ha tagliato vittorioso il traguardo nella classe prototipi il francese Davy Beaudart.
Mentre Alberto Bona (nella foto), sempre tra i prototipi, è un po’ frustrato, ma comunque soddisfatto per essere approdato a destinazione: ha scontato una cattiva scelta strategica e, soprattutto, una rottura al timone che gli hanno rovinato la festa.
Quinto assoluto nella passata edizione della Mini Transat, Alberto Bona nutriva chiare ambizioni quest’anno.
“Mi rifarò nella seconda tappa”, ha sportivamente dichiarato al suo arrivo a Lanzarote, spiegando che è stato molto difficile regatare dietro al gruppo.
Convinto di aver fatto la scelta migliore, dritto a sud nel Golfo di Guascogna, Alberto ha dovuto purtroppo prender atto che l’opzione non pagava, e che lo relegava in fondo al gruppo. Infine, ritrovato il passo giusto, la rottura della barra di collegamento tra i due timoni lo costringeva a un super lavoro e a una giornata persa, mentre gli altri riprendevano il largo.
“Adesso però c’è la seconda tappa ed è lunga abbastanza”, afferma Bona.
Buona, insomma, per recuperare.