Addio Luca


E’ scomparso a soli 54 anni Luca Sonnino, raffinato fotografo subacqueo, instancabile viaggiatore, editore e direttore della più prestigiosa rivista nautica italiana, vera Bibbia degli appassionati del settore: Nautica. I funerali si sono celebrati questa mattina a Roma.

rapsodia-blu-800x600Da bravo fotografo Luca aveva a cuore soprattutto l’immagine della rivista. La copertina era una decisione a lungo meditata e tutti i servizi fotografici pubblicati dovevano corrispondere a precisi standard di qualità, perché questa era ed è la storia di Nautica.

Per questo l’avvento del digitale, almeno nei primi tempi, non lo soddisfaceva abbastanza, perché ne risentiva “la qualità”, diceva: i pixel erano infatti ben lontani dal poter essere comparati con la pellicola, che in quegli anni era peraltro giunta livelli qualitativi raffinatissimi, di grana come di colore.
Ma il digitale gli spalancò infine un mondo ancora sconosciuto, per lui e per molti; quello della “manipolazione” al computer e quindi del miglioramento delle immagini, proprio come le voleva lui, assai vicine alla qualità perduta.
Per un appassionato di mare e di immersioni com’era Luca, la morte sembra quasi una beffa, perché lo ha colpito mentre nuotava in piscina, un malore in nemmeno due metri d’acqua piena di cloro, per lui che si era immerso nelle profondità di tutti i mari più belli, limpidi e spettacolari del Pianeta.
Il mare, già. Luca lo amava non solo come un elemento da esplorare, un abisso dalle vie infinite, da vivere intensamente, ma anche e soprattutto come parte di un tutto che lo affascinava.
Nella sua intimità amava però molte altre cose, che teneva per se, discretamente, come la generosità e l’attenzione per il prossimo che lo portavano a fare silenziosamente beneficenza e a sostenere le adozioni a distanza.
Una persona schiva e semplice, umile, che non amava apparire, ma vivere divertito dietro le quinte.
E’ così che le molte volte che ho inutilmente provato a intervistarlo con una telecamera, finiva sempre in comica e lui alla fine mi chiedeva di rinunciare, come se il suo ruolo pubblico fosse più grande di lui e, per questo, era meglio giocarci su.
Addio Luca, che la terra ti sia lieve.