Da sette mesi gli isolani della bella e lontana isola delle Pelagie non hanno più l’aliscafo per andare o tornare da Lampedusa. E scendono in piazza.

“Negli anni ’70 eravamo un confino per i mafiosi”, si leggeva sui cartelli, “nel 2015 siamo un confino per i linosan”, “La continuità territoriale è un diritto costituzionale. Abbandonati dallo Stato, chiediamo asilo politico”.
Dalla piazza principale dell’isola alla sede distaccata del Municipio il passo è stato breve. I linosani si sono spontaneamente «confinati» all’interno della sede della delegazione comunale. E sarà un’assemblea permanente. “Fino a quando, annunciano, indignati, “non sarà trovata una soluzione”.