Volvo Ocean Race, ubriacatevi di oceani

Le spettacolari immagini del giro del mondo  in equipaggio. Nove tappe e otto mesi di mare. Niente barche italiane in gara, una di sole donne.
Le immagini, si sa, valgono più di ogni parola, ed è per questo che ve le proponiamo, perché assolutamente spettacolari.

La Volvo Ocean Race, già Withbread, ci accompagnerà per i prossimi mesi in un giro del mondo che alla fine avrà inanellato oltre 71 mila chilometri, quasi 39 mila miglia di mare, doppiando i grandi capi del Pianeta: il Capo di Buona Speranza, il Capo Leeuween e quindi il più temibile di tutti, il Capo Horn, estrema punta meridionale del continente sudamericano, ultima terra emersa prima dell’oceano Bianco, l’Antartide.

Non è una passeggiata, ma una corsa, tirata a perdifiato dall’inizio alla fine, perché conta solo vincere, a dispetto delle difficoltà e di un contesto ambientale difficilissimo, in larga parte alle prese con i mari più infidi e spettacolari della terra, forze della natura allo stato puro, temperature polari e con venti gelidi e impossibili, capaci di far volare i Vor 65 (questa la classe delle barche in gara: 65 piedi di lunghezza, poco meno di 22 metri) a velocità da motoscafo, planando giù da onde alte come palazzi, con montagne d’acqua che si rovesciano in coperta.

Il fatto che si corra a tappe e non senza scalo come altre regate oceaniche, la Vendée Globe, su tutte, oltre che una concessione al marketing e allo show business (11 paesi toccati in 5 continenti) è soprattutto un modo per spingere ancor più sull’acceleratore, consapevoli che in una sosta si possono rigenerare gli equipaggi e le imbarcazioni.
Sette le barche in gara: Team Brunel, Abu Dhabi Ocean Racing, Dongfeng Race Team, Team Alvimedica, Team Vestas, Team Mafre, con a bordo 8 velisti uomini, cui si aggiunge Team Sca che è l’unico equipaggio femminile in gare, con l’unica differenza rispetto agli uomini, di avere tre persone in più.

Unico italiano in gare è Alberto Bolzan, 32enne friulano, timoniere della squadra turco-americana di Team Alvimedica. “Per me è un sogno che si avvera – dice Bolzan – ho fatto tantissime regate, ma il mio desiderio più grande è sempre stato fare il giro del mondo!”.

Ma l’Italia è rappresentata soprattutto nella tecnologia, perché i  VO 65,  tutti rigorosamente uguali,  sono stati costruite a Nembro Bergamo, da Persico Marine.

Il che è uno straordinario successo per il Made in Italy, capace di vincere la concorrenza dei colossi stranieri della costruzione nautica, caricandosi non solo il fardello di barche veloci, ma soprattutto sicure.

Nove le tappe, dopo la partenza da Alicante, in Spagna, lo scorso 12 ottobre: Città del Capo (Sud Africa), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti, Sanya (Cina), Auckland (Nuova Zelanda), Itajaí (Brasile), Newport (Rhode Island, Usa), Lisbona (Portogallo) e Lorient (Francia);  un pit-stop di 24 ore a l’Aia e  arrivo a Goteborg a fine giugno 2015.

E adesso ubriacatevi di oceani e godetevi i video e le foto. Buon vento!

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