Ostar, le avventure del Vento di Sardegna

Una notte da dimenticare per Andrea Mura e il suo Vento di Sardegna, vittime di una collisione mentre erano in testa alla regata. Ora si ricomincia.
Come se non bastasse il meteo ostinato e contrario, ci si è messo anche un concorrente un po’ focoso, Suomi Kudo, che come un samurai, nell’impeto di guadagnare qualche metro in una regata lunga 6 mila chilometri, ha centrato in pieno il Vento di Sardegna, procurandole un bel taglio sulla fiancata.


Con l’angoscia nell’animo, preoccupato di dover abbandonare la regata, gettando così al vento tutti gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare alla linea di partenza, Andrea ha però potuto tirare un sospiro di sollievo nel constatare che i danni – uno squarcio di 20 centimetri – non compromettevano la sicurezza della barca.

Impegnato nei controlli dello scafo, e comunque abbondantemente in testa alla gara, Andrea ha però lasciato alla sua sinistra il faro di Eddystone e solo a notte inoltrata ha realizzato che lo scoglio andava invece lasciato a destra.
Quindi ha invertito la rotta della barca ed è tornato allo scoglio per passarlo a norma di regolamento.

Le onde non davano però tregua e una fortissima strattonata del boma ha provocato il sollevamento della rotaia della randa. Andrea Mura è prontamente intervenuto riparando la rotaia.

Insomma, è successo di tutto, come spesso accade nelle dure regate oceaniche: collisione, riparazione del danno, distrazione su percorso, conquista della prima posizione, ritorno sulla propria rotta, danneggiamento a causa delle onde. In pratica, nello spazio di poche ore tutte queste vicissitudini, Vento di Sardegna è passato dalla prima all’ultima posizione, ma ora, a metà mattina ha già superato 3 barche delle 15 rimaste in gara (erano in 18 alla partenza).

Andrea Mura non si è perso d’animo e al telefono satellitare commenta così “E’ un peccato, ero in testa e stavo procedendo discretamente in mezzo a un brutto mare, tutto quello che è accaduto danneggia la mia attuale classifica ma non pregiudica il mio obiettivo finale, in pratica da oggi inizia il mio progetto di remuntada, di certo la regata non me la ero immaginata così, ma in oceano gli imprevisti e i colpi di scena sono solo routine.”

Commenti

  1. Caro Andrea, ti scrivo in veste di Delegato Rettorale allo Sport dell’Università di Sassari, in seguito all’opportunità di averti ascoltato nella tua recente conferenza di Sassari, ho proposto al Rettore, che ha condiviso, di conferire il Partenariato dell’Ateneo alle più importanti attività veliche del Nord Sardegna per diffondere la vela tra i Ns studenti. E’ stato un successo. Tutto ciò grazie al tuo esempio. Ti aspettiamo in ateneo al tuo rientro. Forza Andrea

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