I cambiamenti climatici sono una realtà per tutto il Pianeta, inclusa l’Europa e l’Italia, ad una velocità “sempre più evidente”.Il messaggio arriva dall’ultimo rapporto pubblicato oggi dell’agenzia europea dell’ambiente (Aea), secondo cui l’ultima decade (2002-2011) ha visto in Europa un riscaldamento record di 1,3 gradi rispetto alla media del periodo pre-industriale, che potrebbe oscillare fra i due e i quattro gradi negli ultimi decenni di questo secolo.
Lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia è raddoppiato dal 1990, mentre i ghiacciai sulle Alpi hanno perso quasi due terzi del loro volume dal 1850 e non si prevedono inversioni di questa tendenza.
“La specifica topografia dell’Italia, con vari chilometri di coste e zone montuose – spiega Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea – la rende potenzialmente più vulnerabile di altri Paesi europei” all’emergenza clima. L’area di appartenenza del Sud del Mediterraneo “è sottoposta a ondate di calore, siccità, riduzione del flusso dei fiumi, ma anche ad un riscaldamento maggiore del mare rispetto al resto del mondo” aggiunge McGlade, il che rende “necessario affrontare i problemi della mitigazione e dell’adattamento” ai cambiamenti climatici.
“Vista la velocità del fenomeno, – avverte il direttore dell’Aea – nel corso della nostra vita affronteremo di certo una delle soglie considerate critiche nel dibattito scientifico e questo richiede una considerazione seria da parte di governi, industria e società civile”.