Costa Concordia, legali americani presentano causa contro progettisti

Lo studio legale americano John Arthur Eaves ha intentato una nuova azione legale contro la Carnival Corporation e i suoi architetti e progettisti navali. “L’azione legale – spiegano gli avvocati – a tutela dei cittadini americani e degli altri Paesi sopravvissuti al naufragio della nave Costa Concordia, è motivata da supposti errori di progettazione della nave da crociera, che avrebbero fatto risultare l’imbarcazione instabile nel caso di falle al di sotto della linea di galleggiamento, come poi avvenuto dopo l’urto con lo scoglio al largo dell’Isola del Giglio”.

John Arthur Eaves Jr., due mesi fa, aveva partecipato al sequestro legale nel porto di Galvestone, in Texas, della nave Carnival Triumph. “In caso di accoglimento da parte del Tribunale americano della tesi avanzata da Eaves – spiega ancora lo studio legale – che riguarda la errata progettazione non solo della Costa Concordia ma di tante altre navi crociera del parco navi della Carnival, quest’ultima rischia che le sue navi vengano dichiarate non sicure e quindi di vedersi inibire la navigazione delle proprie imbarcazioni, proprio nel pieno della stagione estiva”.

Questo pomeriggio alle ore 15, si è tenuta una conferenza stampa per presentare la richiesta del legale. All’incontro anche Stefanie Schaefer, una ragazza tedesca 24enne che lavorava come make-up artist sulla Costa Concordia. Nella notte dell’incidente, ha raccontato la ragazza, dopo aver cercato di aiutare i passeggeri a salire sulle scialuppe di salvataggio, fu costretta a lanciarsi in acqua raggiungendo la costa a nuoto, in uno stato di ipotermia avanzata.

Avendo ricevuto un’offerta di risarcimento irrisoria, ha deciso di farsi rappresentare dallo Studio Legale John Eaves con l’idea non solo di ottenere un risarcimento adeguato, ma anche di rivelare le critiche condizioni di lavoro a bordo della Costa Concordia e la situazione di disorganizzazione verificatasi al momento dell’incidente. Alla conferenza interverranno anche gli avvocati italiani Pietro Ilardi e Francesco Compagna, che difendono alcune vittime dell’incidente del Giglio e che, nelle scorse settimane, hanno aderito alla proposta dello Studio Legale Eaves di creare una ‘alleanza globale’ e coordinata dei legali patrocinanti le vittime della Costa Concordia per condividere notizie e informazioni e per rappresentare con maggiore forza gli interessi dei propri clienti nei confronti di Carnival Corporation.

La Costa Concordia è stata progettata sin dall’origine in maniera impropria e le tragiche conseguenze dell’incidente al largo dell’isola del Giglio sono imputabili a una progettazione che è sottostata alla necessità di imbarcare migliaia di passeggeri a scapito della sicurezza“. Queste le accuse del legale statunitense John Arthur Eaves Jr che continua, “Invece di tendere a dotarci di navi da crociera sempre più sicure – ha denunciato Eaves – abbiamo permesso all’industria cantieristica di costruire navi pesanti e altissime, per le quali rovesciarsi è assai più facile che per quelle più vecchie, la cui linea di immersione era più profonda“.

Commenti (3)

  1. La disgrazia della Costa Concordia è avvenuta solo e unicamente per colpa del comandante (con l’inchino) e degli ufficiali perchè Schettino aveva già rovinato la Concordia nel mese di novembre 2008 a Palermo. Se ci fossero ufficiali seri, preparati e con una coscienza e non ubriachi e che vanno a m……..le navi sarebbero sicurissime eccome e non dare sempre la colpa ad altri (costruttori ed ingegneri navali) per trovare il capro espiatorio. Rossana

  2. Gente che lavorate per la costruzione delle navi, e ufficiali, vi prego, pensate alla gente che si affida a voi!!! Meglio una nave in meno, ma fatta a regola d’arte, che tante fatte così così! Comunque la Costa ha navi che viaggiano da tanto tempo e non sono mai affondate. Spero che queste notizie siano inesatte perchè le navi della Costa mi piacciono molto! Ciao

  3. se volete la concordia in galleggiamento offrite ad una decina di persone della fim cantieri la pensione e vedrete quanto ci mettono a portarvela in cantiere navale …dove volete ,,,,,,
    ho partecipato alla costruzione di Saipem 7000 ….allora detta micoperi 7000 e vi posso garantire che vi stupireste
    poi in cantiere fate le osservazioni che desiderate …..provate ad immaginare se succedeva in giappone una cosa simile ciao davide

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