Le barche a vela tassate come elicotteri, Soldini pronostica la fuga dai nostri porti. Dite la vostra.
Monti sul ‘mare’ non funziona. Giovanni Soldini, velista non per caso, la prima barca acquistata a 18 anni “usata e in comproprietà con quattro amici” si dice profondamente “deluso” dalle misure annunciate dall’esecutivo nel settore nautico e le considera “una follia”. In particolare le tasse sullo stazionamento che vanno dai 7 euro al giorno in su e che avranno come unico effetto la “fuga all’estero degli scafi”, con conseguente “chiusura dei porti”.
“Premesso che sono felice che ci sia questo governo, ho stima in Monti e se l’Italia ha qualche chance di salvarsi e’ con lui – dice Soldini all’ANSA – pero’ sulla nautica mi hanno deluso. Non hanno capito di cosa si sta parlando: equiparare una barca a vela a un elicottero e’ una follia.
Non si puo’ chiedere 7 euro di tassa al giorno a chi ha una barca di 10 metri che vale 35.000 euro. Non ha senso: quello che otterranno e’ che tutti porteranno le barche fuori dall’Italia e i porti falliranno”.
Secondo il velista solitario, che si prepara ad una serie di record in nordatlantico, c’e’ una “sproporzione” nei provvedimenti: “E’ vero che ci sono i mega yacht sopra i 30 metri – continua – ma la gran parte delle barche vale come una roulotte. L’approccio, da quello che leggo, e’ stato frettoloso e superficiale: standardizzare le barche per lunghezza e quindi tassarle in questo senso e’ sbagliato. Esistono barche di 12 metri che valgono 50mila euro e altre della stessa dimensione che valgono 800mila euro. E’ come dire che sono uguali tutte le macchine lunghe 4 metri… E poi c’e’ differenza tra scafi a motore e a vela, oltre ai costi anche sul fronte dell’inquinamento”.
Soldini concorda sul fatto che un momento in cui i sacrifici sono necessari per evitare il baratro. “E’ giusto che tutti partecipino al risanamento – continua il velista – e’ vero, chi possiede una barca non e’ sul lastrico, ma non capisco come mai chi possiede una seconda casa di 200 metri quadri paga 800 euro di Ici e 3000 euro chi ha una barca di 10 metri. Normale che poi tutti le prendano e le portino via.
Si continua a sottovalutare che il turismo nautico e’ una risorsa del Paese, un potenziale business che andrebbe curato con maggiore competenza. Direi che questa non e’ la strada giusta per sviluppare la nautica.
Quanto alla manovra in generale, certe misure andavano adottate dieci anni fa: la situazione e’ drammatica e, speriamo, ci hanno ripreso per i capelli”
Se vanno via le barche grandi, rimangono un sacco di posti liberi per le barche piccole, quelle che possono permettersi le persone normali.