Sabato a Genova apre i battenti la 51 edizione del Salone Nautico. Ancora una volta una rassegna nel segno del contrasto tra la crisi dei lavoratori e l’opulenza dei prodotti in vetrina. Un mix che fa temere contestazioni.
“Eventuali iniziative di protesta non vadano a compromettere lo svolgimento della manifestazione”. E’ l’appello del presidente di Ucina – Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni, all’indomani dello sciopero di Fincantieri e della contestazione nei confronti del ministro Matteoli, che sabato inaugurerà l’edizione numero 51 del Salone Nautico Internazionale di Genova. “Un’opportunità unica di lavoro e sviluppo – sottolinea Albertoni – che non merita di essere sprecata”.
“Credo sia necessario rispettare l’impegno e il coraggio – prosegue Albertoni – delle 1.300 aziende che hanno investito per essere qui, nonostante le difficoltà del settore, e le aspettative di quasi centomila persone, tanti sono i lavoratori del comparto, che attendono con ansia gli esiti di questa manifestazione”.
Per questo motivo Albertoni – che chiede attenzione e solidarietà per i lavoratori della nautica – auspica “un’azione di responsabilità sociale”, impegnandosi in cambio a “creare le condizioni per un confronto utile e fattivo con i rappresentanti del governo presenti alla cerimonia inaugurale”.
Il lusso tira
Nonostante la crisi economica e il calo degli ordini nei cantieri nautici italiani, l’Italia rimane leader indiscussa nel comparto dei mega yacht con 309 ordini nel 2011 su un totale di 749, seguita a notevole distanza dalla Turchia, per la prima volta fra le prime tre principali nazioni produttrici grazie al raddoppio delle commesse rispetto all’anno precedente (69 nel 2011), e dai Paesi bassi, al terzo posto con 66 ordini. E proprio ai megayacht, il salone nautico internazionale di Genova al via sabato dedica quest’anno un’area rinnovata per interpretare al meglio le necessita’ del target a cui si rivolge.
In base ai dati dell’edizione 2010 del Global Order Book che riporta gli ordini per il 2011, pubblicati dalla rivista ShowBoats International, nel comparto degli yacht di lunghezza superiore o uguale a 80 piedi (24,38 metri) in costruzione nei cantieri di tutto il mondo, al primo settembre 2010 risultavano 749 ordini, con una minima diminuzione rispetto al 2009, pari all’1,7%. Rispetto all’anno precedente, le più significative perdite si registrano nelle fasce dimensionali più basse: 80-89 piedi, con un calo di 29 unità, e 90-99 piedi, con una diminuzione di 11 unità; a vantaggio di tutti i segmenti superiori, ad eccezione di quello più alto (oltre 250 piedi) che mantiene invece costante il numero di commesse.