Targa Florio, un mare di Sicilia

Giunta alla sua quarta edizione, la Targa Florio del Mare è oramai una classica mediterranea.

Lo scenario è d’incanto, con le più belle località costiere della Sicilia a fare inevitabilmente da cornice.
E, del resto, non poteva essere diversamente visto che la Targa Florio altro non è che il periplo della Sicilia, con partenza e ritorno dall’isola di Favignana, ovvero oltre 400 miglia di mare.

Ma proprio il mare non è sempre amico lungo questo tragitto che si lascia alle spalle gioielli come Cefalù, Taormina, Marzamemi e Sciacca, dove le barche effettuano dei veri e propri “pit stop”, mezz’ora al massimo, per riparare magari una vela, un’attrezzatura e proseguire la regata prima di fare ritorno “all’isola con le ali”, come viene definita Favignana per la sua forte somiglianza geometrica con il corpo di una farfalla.
Il maestrale ha infatti soffiato forte sin dalla partenza, avvenuta lunedì scorso sotto raffiche di 30 nodi e mare formato e così è andata avanti almeno fino a quando la flotta delle barche in gara non ha doppiato il Capo d’Orlando per infilarsi nello Stretto di Messina proseguendo poi per tutta la notte e per la successiva giornata di mare.
Non proprio una passeggiata, insomma, anche se il vento forte ha fatto notevolmente scendere i tempi di regata, stabilendo almeno per il momento percorrenze record.
A Giardini di Naxos gli arrivi, in tempo reale hanno visto primeggiare nell’ordine: “Bulbo Matto”, “Nella”, “Niño”, “Whisky Echo” e “Andromeda”.
Sosta di mezz’ora e poi dritti verso Marzamemi, ancora sotto qualche raffica generosa, ma questa volta al riparo dal mare.
Tutt’altra storia la classifica in tempo compensato, l’alchimia di regole (lunghezza, tipo di vele, tipo di armatura e quant’altro) che tiene conto delle grandi differenze tra le barche e che cerca di renderle uguali. Qui la storia vede primeggiare una barca di piccole dimensioni, appena 10 metri, che grazie a tutti gli sconti accumulati rispetto alle più grandi delle barche in gara, guarda tutti dall’alto: ed è “Niño” di Peppe Fornich, che corre con il colori dello Yacht Club Favignana.
La sfida si conferma agguerrita: mancano ancora tre tappe e gli equipaggi continuano a masticare miglia. “Considerando anche le condizioni meteo marine con cui siamo partiti da Favignana, è proprio una bella regata. Qualche equipaggio si è lasciato intimidire ma per fare la Targa Florio del mare ci vogliono davvero i numeri. Il gusto della sfida ti si appiccica addosso, così come il sale!” .

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